Le Borse di oggi, 23 novembre. Bce: “Nuovi rialzi? Possibili se necessario, ma non è scenario base”. Listini in cauto rialzo

admin
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MILANO – I listini europei si muovono in cauto rialzo in una giornata orfana di Wall Street, chiusa per il giorno del ringraziamento. Gli investitori guardano ai verbali dell’ultima riunione della Bce, quella del 25-26 ottobre che ha tenuto il tasso sui depositi al 4%. Si legge che i governatori hanno sottolineato che il Consiglio è pronto, sulla base di una valutazione dei dati macroeconomici, “a ulteriori rialzi dei tassi di interesse, se necessario, anche se ciò non rientra nell’attuale scenario di base”. I dati faranno da stella polare anche nella decisione su quanto restare restrittivi, mentre l’economia vede sempre “rischi orientati al ribasso”. Si registrano poi i Pmi Eurozona, in leggero miglioramento a novembre ma sempre in contrazione. Prosegue il calo del petrolio dopo il rinvio del meeting Opec+. In Asia mercati in rimbalzo, con gli indici cinesi tutti in positivo e Tokyo rimasta chiusa per festività.

Borse: Europa chiude in lieve rialzo, Francoforte +0,23%

Le Borse europee chiudono in rialzo, nel giorno in cui Wall Street è chiusa per il giorno del ringraziamento. Dopo i dati Pmi ed i verbali della Bce, l’attenzione degli investitori si concentra sull’andamento della crescita economica e sulle prossime mosse delle banche centrali sulla politica monetaria. In rialzo i titoli di Stato con i mercati che guardano alle decisioni della Germania sul debito. Seduta positiva per Parigi (+0,24%), Francoforte (+0,23%) e Londra

Borsa Milano: positiva al rush finale, Ftse Mib +0,37%+

Piazza Affari si presenta positiva al rush finale. Il Ftse Mib sale dello 0,37% a 29.263 punti. I mercati si muovono con circospezione e con scambi ridotti a causa della festivita’ del Thanksgiving negli Stati Uniti e si prevede che rimarranno a basso volume per il resto della settimana visto che domani, col Black Friday, i listini a stelle e strisce resteranno aperti solo mezza giornata. Gli investitori non si sono fatti intimidire dai messaggi poco rassicuranti arrivati dalla Fed e dalla Bce: entrambe le banche centrali hanno lasciato la porta aperta a ritocchi dei tassi verso l’alto nel caso in cui l’inflazione dovesse tornare a surriscaldarsi, ma questo non ha scoraggiato i trader, tra i quali cresce l’aspettativa che la Federal Reserve abbia esarito il ciclo di stretta.

Opec+, prossima riunione il 30 novembre

La prossima riunione dell’Opec+ si terrà giovedì prossimo, 30 novembre. L’Organizzazione aveva rinviato di qualche giorno la riunione di novembre e, secondo fonti interne al gruppo, gli obiettivi di produzione sono stati uno dei principali punti di disaccordo. I negoziati sulle quote di produzione sono stati spesso difficili in passato in quanto la produzione di petrolio tende a variare di mese in mese, rendendo difficile fissare un obiettivo di produzione permanente. Quindi, quanto più alto è il livello di produzione di riferimento che un Paese può negoziare, tanto meno dovrà tagliare per rispettare i suoi obiettivi.
Nella precedente riunione di giugno scorso, dopo lunghe trattative, l’Opec+ aveva ha raggiunto un accordo complesso che ha rivisto gli obiettivi di produzione per diversi membri.

Enel, Cattaneo acquista un altro pacchetto di azioni: ora ne ha per 16 milioni di euro

Flavio Cattaneo, amministratore delegato e direttore generale di Enel, nella giornata di ieri ha acquistato 1.000.000 di azioni Enel tramite una società da lui interamente controllata, al prezzo medio ponderato di 6,3996 euro per azione. Lo comunica il gruppo in una nota. Considerando i nuovi acquisti, che fanno seguito a quelli del 27 luglio e del 31 maggio 2023, Flavio Cattaneo ha incrementato il suo portafoglio a 2.500.000 azioni Enel, per un valore totale di circa 16 milioni di euro, considerando il prezzo di chiusura del titolo Enel in data 22 novembre 2023.

Panetta (Bankitalia): “Alti costi da mancata emissione euro digitale”

“Le banche centrali hanno il mandato di garantire la stabilità, sia monetaria che finanziaria, e sono quindi naturalmente inclini alla prudenza. Ma prudenza non deve significare inazione. Il costo della mancata emissione di un euro digitale potrebbe essere significativo”. Il monito è del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenuto alla conferenza congiunta Cepr-Bce su “Le implicazioni macroeconomiche delle valute digitali delle banche centrali”.

Rendimenti in aumento per i titoli di Stato

I rendimenti obbligazionari dell’Eurozona sono saliti dopo che i dati economici, i Pmi compositi, hanno mostrato che le economie europee arrancano ancora a novembre, ma con risultati meno negativi del previsto. Il rendimento del Bund tedesco, è salito di 3 punti base al 2,593%. Anche il tasso del Btp italiano è in rialzo di 4 punti base, al 4,357% mentre quello dell’Oat francese risulta in progresso del 3,153%. I dati relativi al Pmi in Gran Bretagna sono stati più brillanti del previsto, con le aziende che hanno registrato un ritorno marginale alla crescita in novembre dopo tre mesi di contrazione e i Gilt britannici sono stati i più colpiti, con il rendimento del decennale in aumento di 7 punti base al 4,227%.

Borse positive dopo la Bce

Dopo un inizio seduta all’insegna della prudenza, le Borse europee si rafforzano dopo le minute della Bce. Il Consiglio ha votato all’unanimità per il mantenimento dei tassi di interesse ai livelli attuali ma ha anche subordinato le prossime decisioni in tema di politica monetaria ai dati macroeconomici, dichiarandosi inoltre pronti anche ad un eventuale rialzo se fosse necessario. Milano che prima era negativa ha invertito la tendenza e guadagna ora lo 0,11%, Parigi e Francoforte rispettivamente lo 0,18% e lo 0,20%. Londra, che sconta anche la rimonta della sterlina, è invece in ribasso dello 0,12%.

Bce: dati per decidere quanto mantenere politica restrittiva

“I rischi per l’inflazione sono duplici”, si legge nelle minute della Bce: viene spiegato infatti che “da un lato, i rischi di rialzo dell’inflazione potrebbero derivare dall’aumento dei costi energetici e alimentari. L’acuirsi delle tensioni geopolitiche potrebbe far salire i prezzi dell’energia nel breve periodo, rendendo più incerte le prospettive a medio termine. Le condizioni climatiche estreme e, più in generale, la crisi climatica in atto potrebbero far lievitare i prezzi dei generi alimentari più del previsto. Inoltre, un aumento duraturo delle aspettative di inflazione al di sopra dell’obiettivo di inflazione, o aumenti dei salari o dei margini di profitto superiori al previsto, potrebbero far salire l’inflazione, anche nel medio termine”. “Mantenere i tassi di interesse di riferimento della Bce ai livelli attuali confermerebbe la valutazione del Consiglio direttivo di settembre” ma è anche vero, si legge nelle minute, che le decisioni future dovrebbero garantire che i tassi di interesse “siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”. Il Consiglio direttivo dovrebbe infatti continuare a seguire un approccio “dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione”.

Bce: “Possibili nuovi rialzi, ma non è scenario base”

I responsabili del Board la Banca Centrale Europea ritengono che un ulteriore rialzo dei tassi debba essere sempre tenuto al tavolo delle decisioni. Dalle minute della riunione del 25-26 ottobre nel corso della quale l’Eurotower la Banca ha mantenuto il tasso sui depositi al livello record del 4%, i membri del Consiglio hanno comunque sottolineato che è necessario essere pronto, sulla base di una valutazione dei dati macroeconomici, “a ulteriori rialzi dei tassi di interesse, se necessario, anche se ciò non rientra nell’attuale scenario di base”.

Europa incerta verso metà seduta

Le Borse in Europa faticano a trovare slancio, le obbligazioni scendono mentre i dati sui Pmi fanno sembrare più probabile una recessione nell’area euro, anche se meno profonda, piuttosto che una riaccelerazione.
Londra cede lo 0,12%, Milano lo 0,13%, Madrid lo 0,1%, Parigi invece sale dello 0,19% e Francoforte dello 0,08 per cento. Il listino di Amsterdam, in tensione dopo la vittoria dell’ultradestra di Geert Wilder, si sta riportando in parità con le banche Ing (-1,5%) e Abn Amro (-0,8%) che dopo essere crollate di oltre i l3% riducono le perdite. A Piazza Affari bene Eni (+0,97%) e Leonardo (+0,7%) mentre cede Enel (-0,13%) dopo i conti.

Pmi, lieve miglioramento ma sempre in contrazione in Europa

Si attenua la recessione nell’Eurozona a novembre. L’indice pmi dei servizi è salito a 48,2 punti da 47,8 punti; l’indice pmi manifatturiero è salito a 43,8 punti dai 43,1 punti. L’indice composito, sintesi dei due indici, è salito da 46,5 punti a 47,1 punti. Restano comunque tutti numeri sotto 50, e quindi indicano un permanere della recessione, sebbene a ritmi più rallentati.

Borse europee caute in avvio

Apertura cauta per le Borse europee, questa mattina. Milano avvia gli scambi a 29.179 punti, segnando quota +0,08%, seguita da Parigi (+0,05%) e Francoforte (-0,04%). Poco più vivace Londra, che avanza dello 0,12%. Sul principale listino milanese brilla il comparto energetico: Tenaris avvia le contrattazioni salendo dello 0,98%, seguita da Eni (+0,83%) e Saipem (+0,80%). Leonardo, maglia rosa, balza a quota +1,29%. Sul fronte opposto Unicredit, che scivola dello 0,40%.

Sale lo spread

Lo spread tra Btp e Bund in avvio di seduta sui mercati dei titoli di Stato si allarga a 177 punti, rispetto ai 175 punti della vigilia. Il rendimento del decennale italiano è stabile al 4,32% e quello tedesco al 2,55 per cento.

Mercati asiatici in rimbalzo

I mercati giapponesi sono rimasti chiusi per ferie mentre il resto dell’Asia rimbalza. Shanghai ha guadagnato lo 0,6%, Shenzhen lo 0,82%, a Hong Kong la seduta è ancora aperta e l’indice sale dello 0,38% mentre Seul ha chiuso in rialzo dello 0,13 per cento.

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