Forza Italia, ribaltone ai vertici. Gasparri capogruppo al Senato- Corriere.it

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La notizia era nell’aria da tempo, ma ancora fino a pochi giorni tutti smentivano: «Non è all’ordine del giorno, se ne parlerà dopo il congresso». E invece il cambio tanto evocato è arrivato ieri sera all’improvviso, senza che ci fossero particolari segnali o scontri in atto. Licia Ronzulli, l’ex fedelissima di Berlusconi via via scalzata dal suo ruolo di potente zarina e depotenziata dopo la morte di Berlusconi, viene sostituita nel suo ruolo di capogruppo al Senato da Maurizio Gasparri e designata per la vice presidenza del Senato, poltrona che occupava il collega.

Operazione gestita tutta da Antonio Tajani, il segretario, ma in qualche modo prevista già «da agosto — raccontano —. Lei sapeva che sarebbe successo». E lei stessa, nella riunione, ha detto di aver maturato la decisione «da agosto», e di averne parlato col segretario tessendone gli elogi. In verità Ronzulli paga rapporti non pacifici con alcuni senatori, ma soprattutto una linea d’attacco ormai in contrasto con quella del nuovo leader, culminata nel voto contro La Russa alla presidenza del Senato un anno fa. Ultimamente sembrava che ci fosse stato un riallineamento, e prevaleva un’unità almeno visiva, ma non è bastato. Il cambio ai vertici di FI d’altronde ha provocato un forte ridimensionamento della componente dei «falchi»: prima era saltato Cattaneo da presidente dei deputati (sostituito da Barelli), poi la stessa Ronzulli da coordinatrice in Lombardia (posto preso da Sorte), ora il cambio con Gasparri, di lunga esperienza.

Dall’entourage di Tajani fanno notare come non ci sia stata «né umiliazione né cacciata» di nessuno — Cattaneo e Barachini, della corrente Ronzulli, mantengono i loro incarichi nel partito e sono presenti nella commissione di garanzia del congresso — e lei stessa avrà comunque un incarico di rilievo sicuro, visto che è stato già siglato un accordo sia con FdI che con il Pd per la sua elezione a vice presidente di Montecitorio. Non solo. Tajani, ieri, ha voluto incontrare assieme Gasparri e Ronzulli per spiegare tutti i contorni dell’operazione, e prima ha visto anche Giorgio Mulè, uno degli uomini forti dell’ala critica. L’idea è di «tenere il partito unito, c’è spazio per tutti». Con un consiglio: se l’opposizione interna si rimetterà in riga, otterrà qualcosa al congresso, posti e incarichi. Conviene a tutti non mettersi di traverso, insomma, con l’obiettivo del sorpasso alla Lega alle Europee.

Devono averlo capito in FI, visto che la riunione del gruppo in cui Ronzulli ha annunciato le sue dimissioni, il suo fedelissimo Barachini ha benedetto l’accordo. E Tajani ha ringraziato la collega, complimentandosi. Risultato, un voto all’unanimità con tanto di abbracci tra Ronzulli e Gasparri. Adesso bisognerà capire se l’accordo reggerà, perché i numeri risicati al Senato non permettono defezioni.

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