cura disturbi alimentazione, 135 centri in Italia

admin
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Oggi si celebra la Giornata del fiocchetto lilla dedicata alle patologie dei disturbi alimentari sui giovani. Obiettivo, sensibilizzare sull’impatto dei dati allarmanti sugli adolescenti che ne soffrono – sempre più piccoli stando ai dati.

L’istituto superiore di Sanità ha coordinato un progetto di mappatura e censimento di centri preposti alla prevenzione e alla cura di tali patologie. Il lavoro, gestito insieme dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping è stato realizzato con il supporto tecnico e il finanziario del Ministero della Salute-CCM.

“La piattaformadisturbialimentari.iss, costantemente aggiornata, è un servizio prezioso perché offre, in tempo reale, la panoramica dei centri sul territorio dedicati alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, consentendo  ai cittadini  affetti da tali disturbi, alle loro famiglie e a chi sta loro vicino, la possibilità di usufruire di interventi appropriati”, afferma Luisa Mastrobattista, ricercatore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss.

 

Centri per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Fonte: ISS

 

I centri dedicati ai disturbi dell’alimentazione

La piattaforma dedicata ai centri di cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) conta, a marzo 2024, 135 strutture sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 115 pubbliche e 20 appartenenti al settore del privato accreditato.  Nel dettaglio è possibile notare che i centri sparsi su tutto il territorio nazionale non è omogeneo ma si concentrano principalmente in Emilia-Romagna con ben 20 centri predisposti.

Ciò che è importante sottolineare è che all’interno dei centri è già possibile contare 1652 professionisti del settore che vi lavorano tra psicologi (23%), specialisti in psichiatria o neuropsichiatria infantile (15,7%), infermieri (13,8%), e dietisti (11,6%).

Per quanto riguarda invece le modalità di accesso e affluenza, i dati che emergono riportano che l’85% dei centri ha dichiarato di prendere in carico pazienti presi di età pari o superiore a 18 anni, l’83% la fascia d’età 15-17 anni e il 47% i minori fino a 14 anni.  Le modalità di accesso, infine, sono dirette nel 77% dei casi, oppure mediante pagamento del ticket sanitario (67%), in modalità gratuita (33%), o in regime di intramoenia (11%).


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