Classifica Eduscopio a Milano: il miglior liceo classico è a Cinisello Balsamo, il Volta primo tra gli scientifici

I licei statali che, in varie categorie riprendono terreno rispetto ai privati, lasciando fuori dalle top ten anche nomi eccellenti. L’avanzata delle scuole di provincia: le migliori per trovare lavoro sono quasi tutte fuori città. Ma la crisi nel mondo del lavoro, già cominciata l’anno scorso, fa diminuire ancora la percentuale di studenti degli istituti tecnici e dei professionali occupati nei due anni dopo il diploma. Sono alcuni dei fenomeni evidenziati dalla nuova edizione di «Eduscopio», l’atlante delle migliori scuole superiori d’Italia redatto da Fondazione Agnelli e online da mercoledì su eduscopio.it. Un lavoro monumentale, che, solo in Lombardia, ha valutato i risultati di 195 mila diplomati, 60 mila usciti da istituti nel Milanese e 35 mila dalle superiori di Milano città. A Monza, intanto, è nato il liceo di Assolombarda.

I criteri

L’indagine misura la media dei voti e il numero di esami sostenuti al primo anno di università. E, nel caso degli Itis e dei professionali, considera l’indice di occupazione per almeno 6 mesi dei «maturi». Il lavoro, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di tre successivi anni scolastici (2017/2018, 2018/2019, 2019/2020). Entra quindi, per la prima volta, nella rilevazione, la coorte di diplomati dell’anno del Covid. La loro maturità non ebbe scritti e fu condensata in un «maxi orale». A valutarli, commissioni composte solo da membri interni. 

L’exploit di Cinisello Balsamo

A Milano, la nuova edizione di Eduscopio fa registrare due novità ai vertici di classici e scientifici. Guardando la classifica che considera i licei entro i 10 chilometri dal capoluogo, si nota che il miglior classico di Milano non è in città, ma è in provincia, ovvero a Cinisello Balsamo: il Giulio Casiraghi, entrato per la prima volta in classifica solo nel 2021, supera il Berchet e manda al terzo posto il paritario Sacro Cuore, che da tre anni prendeva la medaglia d’oro.

I classici

 Domenico Guglielmo, preside al Berchet, è soddisfatto del piazzamento al primo posto dei classici cittadini: «Sono otto anni che siamo comunque dentro al podio. La nostra cifra è la solidità e dare una competenza di base da spendere all’università. E non è vero che chi prende 100 al liceo poi uscirà con la lode all’università, è un traguardo a cui arrivano anche studenti che hanno ottenuto 80 al diploma». Nella top ten dei classici anche il Carducci (quinto), Setti Carraro, Parini, Beccaria (che rientra) e Manzoni.

Gli scientifici

Importante ribaltone tra gli scientifici a indirizzo tradizionale. Dopo tre anni di reggenza del primo posto, il Leonardo cede lo scettro al Volta, che lo aveva avuto in passato. Un «balletto» fra i primi tre posti, che vedeva coinvolti Leo, Volta e Vittorio Veneto. Che stavolta è quarto e lascia il posto al paritario Sacro Cuore. Tra gli altri piazzamenti, il Vittorini, che sale, il Cremona, l’Einstein e alcuni paritari.

I linguistici

Nessuna sorpresa, invece, al linguistico: al primo posto per il quarto anno consecutivo c’è la Manzoni, il linguistico comunale. Secondo il liceo Maria Consolatrice, paritario, terzo e stabile il Setti Carraro. Il Tenca sale al quarto posto, il Virgilio perde una posizione «Ma abbiamo l’obiettivo di rivitalizzare questo corso con nuovi progetti di scambi con l’estero» dice il preside Roberto Garroni. 

Le scienze umane

Nei licei delle scienze umane, indirizzo in forte crescita, è primo ancora il liceo Maria Consolatrice, secondo il Virgilio, terzo il Russell. Tra i licei artistici, il Liceo Caravaggio conquista il secondo posto dopo due anni consecutivi di medaglia di bronzo. Quella d’oro va al Sacro Cuore — che è nel podio con tutte le sue scuole — e il bronzo, stavolta, a Brera. «Credo che questo miglioramento sia determinato dal fatto che in questi 5 anni i docenti delle diverse discipline hanno cominciato a lavorare insieme, in modo trasversale. Inoltre, siamo una scuola molto progettuale — sottolinea la preside del Caravaggio Annalisa Esposito —. Da due anni inoltre lavoriamo molto sull’orientamento, sia interno che verso l’università». Solo il 46 per cento degli studenti si diploma, però, senza avere bocciature o essere rimandati. «È vero, ma le ripetenze riguardano soprattutto la matematica, non le materie d indirizzo».

Gli Itis

Lasciando da parte la categoria dei licei e guardando a quella delle migliori scuole per trovare lavoro, si scopre che sono tutte in provincia: guardando all’Ite (ex ragioneria) i primi quattro sono a Bollate, Corsico, Sesto, Cinisello, seguono il Verri, lo Zappa e il Cardano e il Cattaneo di Milano. Ma, valutando gli itis tecnologici dal punto di vista dei risultati all’università, al vertice si trova l’Iti Carlo Bazzi, la scuola di Assimpredil-Ance, al secondo posto il Cattaneo, al terzo il Piero della Francesca di San Donato Milanese.

Il Bazzi

Il Bazzi, che ha solo due sezione, è stato fondato nel 1872 come «scuola dei capomastri» del Regno d’Italia. Oggi è retto dalla bilateralità delle costruzioni milanesi (Assimpredil, Ance, tutte le sigle sindacali, Camera di commercio, comune di Milano…). È una scuola privata, con due sole sezioni a indirizzo Cat (ex geometra). «Un terzo dei nostri ragazzi va all’università, un terzo all’Its (scuole post diploma di eccellenza tecnologica ndr), e infine un terzo sceglie il lavoro. E noi siamo bombardati dalle richieste delle imprese. Mi piace considerare questo istituito quasi come un liceo delle costruzioni» racconta il dirigente Umberto Andolfato. Al Cattaneo invece gli alunni sono 920. «È mia profonda convinzione che i percorsi tecnici siano di grande qualità e abbiano il duplice vantaggio che si può sceglier tra le due strade, università o mondo del lavoro» dice la preside Maria Rizzuto.

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