Velvet Media, l’azienda che aveva abolito l’orario di lavoro vende tutto ma non basta per i 7 milioni di debiti

admin
3 Min Read

[ad_1]

Il sogno di una nuova organizzazione del lavoro, con orari liberi, un atteggiamento improntato alla gestione con spirito familiare e persino dipendenti che arrivavano in azienda con i loro animali domestici alla fine si è rivelato un incubo. E al risveglio, Bassel Bakdounes, titolare dell’agenzia Velvet Media Italia, diventata poi Media Production, si è trovato sommerso da un mare di debiti. Sette milioni e 350 mila euro di buco che fanno sì che la liquidazione giudiziale dell’agenzia di Castelfranco (Treviso), fino a pochi anni fa simbolo di un nuovo modo di concepire i rapporti tra impresa e personale, non può ragionevolmente essere ordinata.

I creditori

Morale: gran parte dei creditori non vedrà l’ombra di un quattrino. Sono oltre 200 quelli che battono cassa perché non sono stati pagati: per lo più si tratta di fornitori, da professionisti alle agenzie di affitto delle automobili delle auto, ma i debiti più consistenti Media Production li ha accumulati con l’Inps (quasi 400 mila euro) e con l’Agenzia delle Entrate, che reclama oltre 5 milioni e mezzo di euro. L’ultimo passo del curatore fallimentare è stata la messa in vendita dei beni immediatamente smobilizzabili: il parco auto – in particolare quattro Mercedes Classe B che hanno fruttato poco meno di 150 mila euro – i computer e il mobilio dell’ufficio preso in affitto (ma che non sarebbe stato pagato, almeno negli ultimi tempi).

Le ombre sull’operazione con la Velvet Group

Un‘inezia di fronte all’esposizione della società risultata però utile a saldare circa la metà del valore dei debiti con i dipendenti. Sui destini di Velvet Media, che un tempo surfava nel mare della comunicazione digitale e che sbandierava crescite importanti del fatturato, pesa anche l’ombra di una operazione spregiudicata avviata a partire dal novembre del 2022.
La società oramai decotta infatti avrebbe pagato i costi, principalmente quello del lavoro, per progetti il cui ricavo sarebbe stato però incassato da un altro soggetto, la Velvet Group, all’interno della quale non c’è traccia della vecchia compagine di soci di Bakdounes né dello stesso Bassel.

L’ipotesi di un’inchiesta

La nuova impresa infatti sarebbe formalmente guidata da una ex direttrice commerciale di Velvet Media e da un’altra dipendente storica. Un pantano su cui, se come pare i creditori chirografari – cioè quelli che non possono vantare un privilegio – non vedranno neppure un euro alla fine della procedura di liquidazione, potrebbero anche accendersi le luci di una inchiesta penale per reati fallimentari. Tecnicamente infatti la manovra «una paga, l’altra incassa», così come sarebbe stata prospettata, potrebbe configurare la bancarotta per distrazione. Un’operazione fatta per salvare brand e forse anche il fatturato ma che avrebbe impoverito la massa creditizia su cui chi vantava soldi avrebbe potuto agire.

[ad_2]

Source link

Leave a comment