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(ANSA) – ROMA, 12 FEB – “La Lega di Serie A vuole rimanere a 20 squadre? Oggettivamente non mi sembra che ci sia niente da stupirsi, anche negli anni passati c’è stata una contrapposizione-dialogo tra alcuni, non sempre tutti i grandi club e quelli che hanno esigenze diverse. È chiaro che ci sono delle dinamiche statutarie che non possono che essere rispettate, però non mi stupisco che ci siano dei soggetti che abbiano provato a ragionare in un modo diverso, così come capisco perfettamente gli interessi anche della maggioranza dei club, è molto semplice”.
Lo ha detto il presidente del CONI Giovanni Malagò a margine del convegno “Osservatorio valore sport” organizzato da The European House Ambrosetti, parlando di quanto sta avvenendo in Lega calcio di Serie A con alcuni club che hanno votato per una Serie A a 18 squadre. “Adesso poi come se ne viene fuori, è tutta una partita all’interno del mondo del calcio – ha detto ancora Malagò -, sia sotto il profilo di quelle che sono le logiche che rappresentano la federazione con le componenti e quelle che sono le dinamiche, anche legate ai eventuali diritti di veto o meno. Ognuno di noi ha delle problematiche di politica sportiva e sicuramente questo non lo invidio”.
Quanto al rischio di un terremoto istituzionale nel calcio, il presidente del CONI ha sottolineato che “c’è un fronte che rimane decisamente compatto a mantenere uno schema di campionato e di regole, e c’è qualcuno che cerca, nell’ottica di quelle che sono le dinamiche, di valorizzare più possibile l’importanza dei loro club. Sapete che io sono sempre stato, anche quando è nata l’idea della Superlega, totalmente un fautore che si dovesse rispettare e far privilegiare il diritto sportivo”. “Dopodiché è chiaro che questa è la solita partita – ha concluso Malagò -, dal mio modesto punto di vista, che non deve portare ad avere dei vincitori al quadrato e degli sconfitti al quadrato”. (ANSA).
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