Elezioni Regionali in Sardegna 2024, i risultati in diretta | Todde vince la sfida sul filo di lana, battuto Truzzu. Conte e Schlein: «Cambia il vento»

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di Cesare Zapperi, inviato, e Redazione Online

Alessandra Todde, candidata M5S sostenuta da Pd e centrosinistra, ha vinto le elezioni regionali in Sardegna di domenica 25 febbraio, battendo Paolo Truzzu, del centrodestra: la sfida si decisa su poche migliaia di voti, e i dati definitivi sono attesi per le prime ore di oggi, marted

Alessandra Todde, candidata del centrosinistra, ha vinto le elezioni regionali in Sardegna di domenica 25 febbraio, battendo il candidato del centrodestra Paolo Truzzu.
• Lo spoglio ancora in corso: mancano poche sezioni. Qui i dati in tempo reale

Ore 08:55 – Mancano 22 sezioni: i dati

Sono 290.318 i voti assegnati dai cittadini alla coalizione di centrosinistra che ha sostenuto la candidata Alessandra Todde, pari al 42,6% delle preferenze mentre sono 333.050, pari al 48,8%, quelli ottenuti dalla coalizione a sostegno dal candidato del centrodestra Paolo Truzzu. Sono i risultati quando sono state scrutinate 1822 sezioni su un totale di 1844.

Ore 08:21 – Il ribaltone di Todde, manager a 5 Stelle: gli anni all’estero, i libri di Murgia, il curriculum da prima della classe

Quello di Alessandra Todde un successo doppio: politico e personale, perch — spiega Roberto Gressi — il centrodestra prende pi voti del suo candidato e lei strappa invece pi consensi del suo campo largo, nonostante l’handicap di avere la concorrenza in casa, quel Renato Soru che sembrava destinato a decretarne la sconfitta ancora prima di cominciare la partita.

Todde, prosegue Gressi, una contiana della prima ora, pi di lui convinta che per vincere servono larghe alleanze, a cominciare dal Pd, purch Elly Schlein e soprattutto i capicorrente si convincano che nessuna delle anime ha il diritto di prevalere sulle altre. Un altro modo per dirlo, prosegue l’analise, che, se si dovesse raggiungere un’intesa per le elezioni politiche, non scontato che al timone dovranno starci i dem, pure se prendessero pi voti. Perch i Cinque Stelle hanno candidati vincenti, e lei sta l a dimostrarlo. L’analisi completa qui.

Ore 08:06 – Conte: Non si vince con l’arroganza, col Pd un “campo giusto”

La Sardegna ha scelto la nostra Alessandra Todde. la prima Presidente di Regione del M5S, la prima donna alla guida della Sardegna. una giornata indimenticabile. I cittadini sardi hanno chiuso la porta a Meloni e soci e l’hanno aperta all’alternativa. L’aria cambiata: lo ha scritto, su Instagram, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

Non si vince sempre con l’arroganza di chi – come Meloni – impone i candidati al territorio e si limita a salire sui palchi per i suoi monologhi pieni di false promesse, senza neppure confrontarsi con i cittadini, senza neppure fermarsi ad ascoltare i loro problemi, commenta Conte.

Abbiamo vinto ascoltando il grido di dolore dei territori, offrendo soluzioni contro una sanit disastrata dal centrodestra. Abbiamo vinto con la forza e la competenza di Alessandra, con le proposte serie e credibili, con un “campo giusto” con le altre forze politiche. Non servono ammucchiate, campi larghissimi e minati, aggiunge il leader del M5S.

APPROFONDISCI CON IL PODCAST

Ore 07:53 – L’abbraccio tra Conte, Schlein e Todde dopo la vittoria

Ore 07:48 – Truzzu ha perso le elezioni in Sardegna per meno di 3 mila voti

I dati non sono ancora definitivi — mancano, per adesso, le ultime sezioni — ma tutti i dati fanno pensare che a separare Paolo Truzzu (candidato di centrodestra) e Alessandra Todde (vincitrice delle elezioni) ci sia una differenza di poche migliaia di voti.

Il voto disgiunto sembra aver pesato parecchio, come spiega Renato Benedetto: Truzzu ha raccolto circa 327 mila voti (quando lo spoglio a 1.822 sezioni su 1.844); le liste di centrodestra che lo sostengono, insieme, 333 mila. Tra il suo 45% e il 49 della coalizione ci sono quattro punti di differenza. Oltre cinquemila elettori sulla scheda hanno scelto una lista di centrodestra, ma hanno tracciato la X sul nome di un altro candidato presidente.

L’articolo completo con tutti i dati qui.

Ore 07:39 – Dopo 24 ore, lo spoglio non ancora chiuso

Non sono bastate 24 per concludere lo spoglio delle schede per le elezioni regionali in Sardegna. In base ai dati pubblicati sul sito dell’amministrazione regionale sarda, alle 7 di marted sono state scrutinate 1822 sezioni su 1844. In testa c’ Alessandra Todde, sostenuta tra gli altri da Pd e M5S, con 330.619 voti (45,3%), seguita dal candidato del centrodestra Paolo Truzzu con 327.695 voti (45%). Pi staccati Renato Soru (63.021, 8,7%) e Lucia Chessa (7.147, 1%). Lo spoglio proseguito con notevole lentezza nella notte.

Qui lo spoglio in diretta.

Ore 07:28 – Chi Alessandra Todde

Alessandra Todde la prima donna presidente della Sardegna. Nata a Nuoro il 6 febbraio 1969, laureata in Scienze dell’informazione e in Informatica. Ha lavorato per anni all’estero (11 anni negli Stati Uniti) dove si occupata di energia ed evoluzione digitale.

Nel 2019, quando si candidata alle Europee per il M5S, ha dichiarato: Trasformeremo la Sardegna nella California europea utilizzando i fondi europei.

In seguito, stata sottosegretaria nel governo Conte II (dal settembre 2019 al 13 febbraio 2021), viceministra dello Sviluppo economico dal marzo 2021 all’ottobre 2022 nel governo Draghi, deputata per il M5S e vicepresidente del Movimento 5 Stelle dall’ottobre 2021 fino al novembre 2023, quando si dimessa per la corsa alla presidenza della Regione Sardegna.

Il ritratto, firmato da Franco Stefanoni, qui.

Ore 07:02 – Se Truzzu perde i cocci sono di Meloni: l’analisi di Verderami

Quali effetti avranno i risultati delle elezioni regionali in Sardegna sulla coalizione di governo e sulla strategia dei partiti in vista delle Europee? Secondo Francesco Verderami, se Truzzu perde i cocci sono di Meloni. Perch il candidato governatore il suo. Perch il suo partito che ha gestito la trattativa nella coalizione, imponendo il nome del sindaco di Cagliari dopo un braccio di ferro che ha lasciato solchi profondi nell’alleanza. Non solo.

Il problema, prosegue, non perdere l’imbattilit, che pure conta in politica. Il tema che se il centrodestra viene sconfitto dal blocco di sinistra Pd-M5S-Avs guidato dai grillini, nonostante l’azione di disturbo del Terzo polo, vuol dire che il percorso fino alle Europee rischia di essere molto insidioso per la maggioranza, dato che prima del 9 giugno ci sar una mini-tornata amministrativa. L’analisi di Verderami si pu leggere, per intero, qui.

Ore 06:19 – Una giornata di sorpassi, fino all’ultimo

(Cesare Zapperi, da Cagliari) Lo insegna il ciclismo, sport di fatica e resistenza: non sempre vince chi va in fuga per primo, spesso succede che chi sta dietro rimonta e ti batte quando il traguardo si staglia sullo sfondo.

Un po’ quel che successo ieri a Paolo Truzzu, partito lancia in resta e poi bloccato sui pedali nel finale, e ad Alessandra Todde, risultata in vantaggio nella tarda serata (il verdetto arriver oggi) dopo aver a lungo inseguito.

All’una di notte la deputata M5S si presenta tra gli applausi al comitato elettorale e regala poche parole: Sono felice ed orgogliosa, si scrive una pagina di storia. Non ancora l’annuncio della vittoria, ma poco ci manca. E poi si ripresenta con al fianco Elly Schlein e Giuseppe Conte. Cambia il vento per il governo dice la segretaria pd. Con un progetto serio i risultati sono sorprendenti. il nostro primo presidente rimarca il leader M5S.

La giornata di spoglio delle elezioni regionali sarde ha ricalcato per molti versi una tappa del Giro d’Italia. Un tappone di quelli interminabili, complici le difficolt dell’organizzazione nella trasmissione ed elaborazione dei dati, una nota dolente e irrisolta della Regione. Proprio questi problemi hanno reso la sfida tra la candidata del cosiddetto campo largo (Pd-M5S) e lo sfidante del centrodestra ancora pi combattuta di quanto gi non fosse. Perch mentre i dati ufficiali affluivano lentamente sulla piattaforma regionale, e davano per ore in vantaggio il sindaco di Cagliari, dalle sedi dei partiti e dei comitati elettorali arrivavano numeri decisamente pesanti per Truzzu, soprattutto in casa propria. Venti punti in meno a Cagliari, la sua citt. Altrettanti a Sassari. Una conferma per chi da tempo aveva messo in guardia il centrodestra dall’affidarsi a un primo cittadino che negli indici di gradimento denunciava scarse simpatie.

Ma era stata Giorgia Meloni in persona, ingaggiando un braccio di ferro senza sconti con Matteo Salvini, ad imporre quel compagno di battaglie giovanili, un fedelissimo della prima ora. Una questione di rapporti di forza da riequilibrare all’interno del centrodestra, la motivazione addotta per azzoppare il presidente uscente Christian Solinas. Il riscontro degli elettori sardi non stato conseguente. Salvo che ad Oristano e ad Olbia, Truzzu ha lasciato sul terreno molti consensi con ricadute, inevitabili, anche su chi politicamente lo ha investito di un ruolo per il quale non era forse il pi attrezzato.

Di contro, pu forse consolarsi l’alleato leghista perch aveva visto giusto, anche se dentro le urne i voti al Carroccio sono stati davvero pochi per cantare vittoria (mentre FdI ha battagliato a lungo con il Pd per il primato tra i partiti).

Ore 06:04 – I dati, ad ora

(Gianluca Mercuri) Alessandra Todde dei 5 Stelle, sostenuta dal campo largo con Pd e Sinistra-Verdi, ha vinto con il 45,4% dei voti contro il 45% di Paolo Truzzu, candidato di FdI sostenuto dal centrodestra.

Il conteggio stato lentissimo, con continui colpi di scena, da un ampio vantaggio iniziale per Todde al sorpasso di Truzzu fino al controsorpasso finale, sul filo di lana.

Alla fine, con 1.821 sezioni scrutinate su 1.844, i voti per Todde risultano ad ora 330.433, quelli per Truzzu 327.540. La differenza sta dunque nel classico pugno di voti, 2.893. Lo 0,4%.

Todde, 55 anni, nuorese, passer alla storia come la prima governatrice pentastellata, ma gi sfugge a molti clich perch, scrive Roberto Gressi, ha un curriculum da prima della classe, in un partito che in tanta parte viene dipinto come un’armata di scappati di casa. La sua competenza, insomma, non in discussione.

Imprenditrice e manager, ha vissuto per anni all’estero — Usa, Spagna, Inghilterra, Francia, Olanda — e parla le lingue. Fondatrice e ceo di Energeya, poi amministratrice delegata di Olidata, sottosegretaria allo Sviluppo economico nel governo Conte 2 e viceministra con Draghi, aveva pure la stima dell’esigente Calenda, che per non l’ha appoggiata. A conferma del suo appeal: ha preso pi voti della sua coalizione. Ultimo ma non ultimo: in campagna elettorale ha insistito sull’antifascismo.

27 febbraio 2024 (modifica il 27 febbraio 2024 | 08:55)

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