“Da questa tragedia deve nascere qualcosa”

admin
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Venezia, 24 novembre 2023 – Mentre si moltiplicano in tutta Italia le iniziative per ricordare Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato – e con lei manifestazioni contro la violenza sulle donne – la polizia postale ha chiuso i gruppi pro-Turetta da Facebook, acquisendo screenshot e link per individuare chi ha creato le pagine ma anche gli utenti che hanno scritto commenti. Intanto il giovane, arrestato in Germania, sarà in Italia domani, ma non verrà interrogato prima di lunedì.

Intanto si cerca di capire in quale carcere potrebbe essere detenuto, una volta rimpatriato. L’obiettivo di chi riporterà Turetta in Italia è, infatti, proteggerlo da un possibile linciaggio in carcere e da gesti autolesionisti.

Tornando alle iniziative per domani, da  segnalare che  in tutte le trasmissioni  Rai sarà presente una panchina rossa, mentre si mobilita anche lo sport, e i giocatori di serie A  scenderanno in campo con un segno rosso sul viso.

Gino Cecchettin, padre di Giulia  (al centro con le mani giunte) interviene alla posa della panchina rossa all'Università di Padova

Gino Cecchettin, padre di Giulia (al centro con le mani giunte) interviene alla posa della panchina rossa all’Università di Padova

Due panchine rosse, sono state inaugurate all’università di Padova dove Giulia si sarebbe dovuta laureare la scorsa settimana. Presente anche il padre della giovane, Gino Cecchettin: 

“Voi siete il futuro, e ognuno di voi sta cercando di capire cosa è mancato a tutti i livelli, dai docenti agli studenti, ai genitori, perché anche io mi faccio delle domande, e magari confrontandoci, – è il suo intervento –. Cerchiamo di capire cosa si può fare, trovare un protocollo, un modo per poter sradicare la violenza, in particolare la violenza sulle donne”. 

“Non potevo esimermi – ha detto il padre di Giulia, Gino Cecchettin rivolto a centinaia di studenti raccolti nel cortile di Ingegneria – dall’essere qui dove Giulia ha passato gli ultimi anni di studio; anch’io sono un ex studente della facoltà, non sono riuscito a completare il percorso, per questo invito ed esorto gli studenti a tener duro e andare avanti altrimenti avrete un rimorso molto grande per tutta la vita. Però oggi siamo qui, per Giulia, e dobbiamo ricordare che da questo tragico evento deve nascere qualcosa”.

Il murale per Giulia Cecchettin dipinto a Vigonovo, in provincia di Venezia, il paese della giovane

Il murale per Giulia Cecchettin dipinto a Vigonovo, in provincia di Venezia, il paese della giovane

Per Cecchettin “vanno bene i messaggi che state dando, vanno bene il silenzio, il rumore, ma quelli poi finiranno, quindi io voglio che tutti i giorni ognuno di noi guardi nella propria vita cosa fare per migliorarla, non nei propri confronti ma nei confronti della persona amata, delle persone vicine, degli amici e soprattutto delle donne. Questo mi sento di dire dal cuore, io mi muoverò perché qualcosa positivo nasca. Giulia non me la ridà nessuno, ma dalla morte di Giulia voglio far nascere tante belle iniziative”. 

Intanto vengono analizzati e ricostruiti tutti i passaggi che hanno portato all’omicidio di Giulia la sera dell’11 novembre, le azioni di Filippo Turetta prima e dopo il delitto, ma anche altri elementi come la chiamata al 112 del testimone che ha segnalato intorno alle 23.18 la lite nel parcheggio di Vigonovo in cui la studentessa sarebbe stata aggredita la prima volta dall’ex fidanzato. Filippo ha poi portato Giulia nell’area industriale di Fossò dove la ragazza è stata uccisa. L’audio della telefonata al 112 è stato acquisito dalla procura di Venezia, titolare dell’inchiesta sulla morte di Giulia, ma è escluso che al momento sia stato aperto un fascicolo specifico, così come non esiste una seconda chiamata al 112.

Un altro inquietante dettaglio emerge dalle indagini: Turetta avrebbe acquistato online del nastro adesivo compatibile con quel pezzo di scotch che è stato ritrovato a Fossò due o tre giorni prima dell’11 novembre. Gli inquirenti sono al lavoro per valutare di contestare a Turetta l’aggravante della premeditazione e anche il reato di occultamento del cadavere

La premeditazione è una variabile decisiva che potrebbe portarlo, se riconosciuta, fino ad una condanna all’ergastolo.

Intanto domani Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, sarà consegnato alle autorità italiane: con un volo dell’aeronautica militare sarà trasferito da Francoforte a Venezia, dove è previsto che atterri intorno alle 12.30. Il 22enne accusato di omicidio volontario e sequestro sarà portato direttamente in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria che avrà 5 giorni di tempo per sottoporlo all’interrogatorio di garanzia. Ieri inoltre è stato reso noto il cambio nella difesa di Turetta con l’incarico dato all’avvocato Giovanni Caruso, ordinario di Diritto penale all’Università di Padova, anche a seguito delle polemiche che hanno investito il primo legale, l’avvocato Emanuele Compagno.

L’interrogatorio di garanzia di Turetta non si terrà prima di lunedì.

Filippo Turetta sarà sorvegliato a vista per evitare rischi legati ”alla sicurezza” ma anche ”per vigilare su possibili rischi autolesivi”.

È questa la prassi che vige nelle carceri italiani. Lo studente sarà visitato dal medico, poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il ”rischio suicidario”.

Dato il clamore mediatico e anche il reato di cui è accusato, per il giovane sembra prospettarsi, oltre all’isolamento ”anche una sorveglianza a vista 24 ore su 24 ore”.

Dopo l’interrogatorio del pm, anche su richiesta della difesa, il giudice potrebbe predisporre altre misure a garanzia dell’arrestato.

Quanto alla struttura dove attenderà l’interrogatorio di garanzia, per tutta la giornata si sono rincorse voci, anche alimentate da fonti qualificate, su dove sarà portato lo studente di ingegneria che avrebbe aggredito Giulia per abbandonare poi il suo corpo vicino al lago di Barcis. La polizia tedesca consegnerà Turetta agli italiani nell’area di sicurezza dell’aeroporto di Francoforte dopo il via libera dei giudici alla consegna sulla base del mandato di arresto europeo. Fonti dei carabinieri riferiscono che il volo dell’Aeronautica Militare partirà alle 10 e 45 da Francoforte, farà tappa a Venezia e poi Turetta sarà trasferito a Verona. In un primo momento si era diffusa la notizia che sarebbe stato portato nella casa circondariale Santa Maria Maggiore della città lagunare che si trova a pochi metri dal tribunale e dall’ufficio della giudice Benedetta Vitolo che lo interrogherà. Poi è emerso un ‘ballottaggio’ Padova-Verona, ritenute carceri più adatte per la sicurezza.

Fonti qualificate assicurano che la scelta è caduta alla fine sul carcere Montorio di Verona dove nelle ultime settimane si sono registrati due suicidi ma non è escluso che si tratti di un ‘depistaggio’ per mantenere ‘segreto’ il ritorno in Italia del giovane. 

Non sono più online i due gruppi ‘Le bimbe di Filippo Turetta’ e ‘Le bimbe di Filippo Turetta 2.0’, creati su Facebook dopo l’arresto del 22enne per l’omicidio di Giulia. La Polizia Postale intanto ha già acquisito screenshot e link per individuare chi ha creato le pagine ma anche gli utenti che hanno scritto commenti che potrebbero configurare un ipotesi di reato. E’ inoltre in corso l’attività di monitoraggio del web per intercettare eventuali altri gruppi social lesivi dell’immagine di Giulia e dei suoi familiari.

Con il ricordo di Giulia stamattina il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha iniziato il suo intervento alla Fiera di Verona con presente la premier Giorgia Meloni. “In Veneto non stiamo vivendo un bel momento, è doveroso, e lo faccio col cuore, ricordare Giulia – ha detto -. Non possiamo non ricordarla, è una nostra cittadina, ci stringiamo alla sua famiglia, che ha vissuto l’orrore e ora vive un dolore inimmaginabile“. Bene il lavoro tra i giovani contro la violenza su donne, “ma noi adulti non ci possiamo chiamare fuori, serve un lavoro di squadra e di comunità”, che isoli sia il “cavernicolo che si comporta male con le donne, sia chi” è alle prese con la “malattia mentale, perché spesso si tratta anche di questo”. Zaia invita a combattere tutti insieme affinché “Giulia non sia derubricata come la 105esima vittima” e per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne di domani ha annunciato “segni tangibili che puntano a sensibilizzare i cuori e le menti di tutti, a cominciare dagli uomini. Palazzo Balbi (sede della Giunta regionale, ndr) illuminato di rosso è uno di questi, la sedia rossa che campeggia nell’atrio con la scritta posto occupato vuol fungere da monito a tutti coloro che entrano ed escono in Regione”.

Anche la Rai si impegna sul tema della violenza conto le donne, con molte iniziative: sabato 25 novembre ci sarà una panchina rossa in tutte le trasmissioni della tv pubblica, il nastrino rosso nei loghi delle reti Tv, uno spot per invitare tutti, e in particolare gli uomini, a riflettere, un promo per “correggere” i luoghi comuni sessisti e la sede di Viale Mazzini, a Roma, illuminata di rosso. Anche il palinsesto è organizzato ad hoc, per celebrare la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Tutte le Testate Rai – Tg, Tgr, Gr, RaiNews24 e Rainews.it – dedicheranno un’ampia copertura informativa. In particolare, RaiNews24 raccoglierà servizi e interviste in uno Speciale in onda dalle 14.30 “Filo diretto” per la giornata sulla violenza contro le donne: conduce Roberta Rizzo.

Anche il mondo dello sport scende in campo compatto contro la violenza sulle donne: dal calcio al rugby, dal basket alla pallavolo, sono tante le iniziative, come maglie speciali, fasce rosse, minuti di rumore con l’obiettivo di sensibilizzare sempre più. Per esempio tutte le gare della 13esima giornata del campionato di serie A si coloreranno di rosso: il simbolo della campagna #unrossoallaviolenza. I calciatori e gli arbitri scenderanno sul terreno di gioco con un segno rosso sul viso; i capitani di tutte le squadre porteranno al braccio la fascia simbolo della giornata e, prima della partita, indosseranno insieme agli arbitri una speciale t-shirt con la scritta “Il calcio dice NO alla violenza contro le donne”; al momento del sorteggio del campo, i due capitani leggeranno un messaggio. In serie B, invece, si giocherà con un pallone rosso.

Domani Concessioni Autostradali Venete appende un fiocco rosso ai caselli delle proprie tratte autostradali. La società ha avviato l’iter di certificazione volontaria per la parità di genere; su questo tema si terrà un convegno lunedì prossimo 27 novembre, introdotto dalla Presidente Monica Manto e dall’ad Maria Rosaria Anna Campitelli, primi vertici interamente al femminile di una società autostradale, che hanno voluto marcare fortemente un percorso sui temi di parità e per cultura aziendale sempre più inclusiva e rispettosa delle competenze di genere.  

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