Chi NON deve mangiare i fiocchi d’avena?

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I fiocchi d’avena sono un alimento molto popolare e apprezzato per le loro proprietà nutrizionali (descritte approfonditamente in questo articolo).

Ricchi di fibre, proteine, vitamine e minerali, vengono spesso consigliati come parte di una dieta sana ed equilibrata e sono davvero poche le categorie di persone che dovrebbero evitare o limitare il consumo di questo cereale.

Donna con espressione disgustata

Shutterstock/Vladimir Gjorgiev

Celiachia e sensibilità al glutine

L’avena in sé non contiene glutine, ma spesso viene coltivata e lavorata insieme ad altri cereali che invece lo contengono, come grano, orzo e segale. Ciò può portare a contaminazioni crociate, rendendo i fiocchi d’avena generalmente non adatti al consumo da parte di persone con celiachia o sensibilità al glutine.

Per i celiaci anche piccole quantità di glutine possono scatenare una reazione immunitaria che danneggia l’intestino tenue, causando sintomi come diarrea, gonfiore addominale, dolori e carenze nutrizionali. L’unico trattamento efficace è seguire una dieta rigorosamente priva di glutine.

Vale la pena notare che esistono in commercio fiocchi d’avena certificati senza glutine, prodotti in stabilimenti dedicati, che possono in genere essere consumati in tranquillità, previo parare medico.

Allergia all’avena

Sebbene rara, l’allergia all’avena esiste e può manifestarsi con sintomi che vanno da lievi (come prurito e orticaria) a gravi e potenzialmente letali (come difficoltà respiratorie e shock anafilattico). Le persone allergiche devono evitare totalmente l’avena e i prodotti che la contengono, leggendo attentamente le etichette.

L’allergia all’avena va distinta dalla celiachia e dalla sensibilità al glutine: in questo caso la reazione avversa è scatenata specificamente dalle proteine dell’avena, non dal glutine. Spesso chi è allergico all’avena tollera invece bene gli altri cereali.

Allergia al nickel

L’avena, così come altri alimenti di origine vegetale, può contenere quantità variabili di nickel a causa dell’assorbimento del metallo dal suolo durante la crescita. Sebbene la quantità di nickel in questi alimenti possa essere relativamente bassa, può essere sufficiente a scatenare una reazione in individui molto sensibili o in coloro che hanno una significativa allergia al nickel.

È importante notare che la sensibilità individuale al nickel varia notevolmente; pertanto, ciò che può scatenare sintomi in una persona potrebbe non avere lo stesso effetto in un’altra, ma anche per lo stesso soggetto la sensibilità può variare nel tempo e anche cambiando cultivar e campo di coltivazione del cereale.

I fiocchi d’avena non devono quindi essere necessariamente esclusi del tutto, ma il loro consumo va moderato e monitorato in base alla tolleranza individuale. Alcune accortezze possono ridurre il contenuto di nichel, come un ammollo prolungato e l’eliminazione dell’acqua relativa prima dell’eventuale cottura. e cottura prolungati.

Diabete e dieta ipocalorica

I fiocchi d’avena hanno un indice glicemico medio-basso e sono spesso consigliati nella gestione del diabete, grazie al loro contenuto di fibre che rallentano l’assorbimento degli zuccheri. Tuttavia, le persone con diabete dovrebbero comunque controllare le porzioni ed eventualmente abbinarli a fonti proteiche per evitare picchi glicemici.

Pur essendo un alimento salutare e saziante, i fiocchi d’avena sono anche piuttosto calorici (circa 370 kcal per 100 g, al pari di tutti i cereali). Le persone che seguono diete ipocaloriche per perdere peso dovrebbero quindi moderarne il consumo, optando per porzioni più piccole o prodotti meno elaborati (quanta avena al giorno?).

Attenzione anche ai fiocchi d’avena istantanei o arricchiti con zuccheri e aromi, che hanno un indice glicemico superiore; sono invece da preferire fiocchi grandi e minimamente lavorati.

Disturbi gastrointestinali

I fiocchi d’avena contengono fibre solubili, in particolare beta-glucani, che formano un gel nell’intestino, aiutando a regolarizzare la funzione intestinale e a lenire i sintomi di alcune patologie come la stipsi e la diarrea. Tuttavia, proprio per l’alto contenuto di fibre, i fiocchi d’avena possono risultare difficili da digerire per persone con disturbi intestinali come la gastrite, la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o malattie infiammatorie croniche come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

In questi casi, infatti, l’intestino è più sensibile e reattivo e l’eccesso di fibre può accentuare sintomi come gonfiore, dolore addominale e alterazioni dell’alvo. Le persone con IBS tendono a tollerare meglio le fibre solubili rispetto a quelle insolubili, quindi i fiocchi d’avena potrebbero essere una scelta migliore rispetto ad altri cereali integrali, tuttavia è importante introdurli gradualmente, iniziando da piccole quantità, e valutare la risposta individuale. In questi pazienti anche una cottura un po’ più prolungata può contribuire ad aumentare la tollerabilità, al prezzo di un aumento dell’indice glicemico (ma si può trovare il giusto compromesso).

In caso di malattie infiammatorie, invece, potrebbe essere necessario limitare il consumo di fibre durante le fasi acute per non sovraccaricare l’intestino. In ogni caso, è fondamentale consultare il proprio medico o un gastroenterologo per individuare la dieta più adatta alla propria condizione.

Non ti piacciono?

Nonostante i fiocchi d’avena siano un alimento molto nutriente e benefico per la maggior parte delle persone, è importante ricordare che nessun alimento, per quanto salutare, è veramente indispensabile. Una dieta varia ed equilibrata può fornire tutti i nutrienti necessari anche senza includere specifici cibi.

Quindi, se i fiocchi d’avena non piacciono o non sono ben tollerati, non c’è motivo di forzarsi a consumarli. Esistono molte altre opzioni altrettanto valide per fare una colazione o uno spuntino sani e sostanziosi, come altri cereali integrali (quinoa, farro, orzo, tanto per citarne alcuni, si trovano anche i fiocchi se si desidera), pane e fette biscottate integrali, yogurt con frutta e frutta secca, etc.

L’importante è ascoltare il proprio corpo e le proprie preferenze, scegliendo alimenti che siano allo stesso tempo gustosi, appaganti e adatti alle proprie esigenze nutrizionali. La varietà è sempre la vera chiave per assicurarsi un apporto completo di nutrienti e non annoiarsi con la propria alimentazione.



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