Cosa c’è nell’accordo Italia-Ucraina firmato da Meloni

admin
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Aiuti militari ed economici, il sostegno delle imprese italiane per la ricostruzione e una risposta immediata in caso di un attacco futuro armato da parte della Russia. Sono questi i punti principali dell’accordo fra Roma e Kiev sulle garanzie di sicurezza, firmato a Kiev sabato 24 febbraio da Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky, nel secondo anniversario della guerra di aggressione voluta da Vladimir Putin. Per dieci anni, in caso di un nuovo attacco all’Ucraina, l’Italia si impegna alla “collaborazione immediata e rafforzata”, con un meccanismo di risposta di emergenza in 24 ore. E continuerà a fornire assistenza finanziaria e aiuti militari a Kiev, in linea con quanto accaduto finora.

Nel dettaglio, gli impegni variano dalla cooperazione in ambito industriale della difesa a quello economico, dalle infrastrutture critiche ed energetiche al sostegno umanitario, passando per lo scambio su cybersecurity e intelligence, e infine per la ricostruzione. L’Italia ha già garantito i finanziamenti per il tetto della cattedrale della trasfigurazione di Odessa, danneggiato dai bombardamenti russi del 23 luglio scorso, e si candida a un “ruolo di primo piano” per il post guerra, anche ospitando nel 2025 la “Ukraine recovery conference”. L’intesa si inserisce tra quelle simili che l’Ucraina ha definito nelle ultime settimane con Francia, Germania, Gran Bretagna, Danimarca, e nelle ultime ore anche con il Canada. È l’attuazione di quanto deciso a margine del vertice Nato di luglio a Vilnius, in Lituania, per dare vita a una serie di intese bilaterali che di fatto avvicinano ulteriormente Kiev all’Alleanza atlantica.

L'incontro tra Meloni e Zelensky oggi. Foto LaPresse Palazzo Chigi Filippo Attili-2

L’attuazione dell’accordo sulle garanzie di sicurezza firmato da Italia e Ucraina non comporterebbe spese extra. “Saranno coperti dalle due parti in accordo con il budget ordinario disponibile, senza alcun costo aggiuntivo per il bilancio dell’Italia e dell’Ucraina”, si legge in uno dei venti articoli dell’intesa. La cooperazione economica e sulla ricostruzione include anche l’impegno italiano per lo sminamento del territorio ucraino. Fra i punti dell’intesa c’è anche che la Russia deve rispondere dei danni causati in Ucraina, oltre all’impegno per le sanzioni a Mosca e per il contrasto a forme di aggiramento delle stesse. Roma garantisce il sostegno nel percorso di integrazione europea e verso la Nato. “Se l’Ucraina entra nella Nato prima dei dieci anni”, viene specificato, Roma e Kiev decideranno che status dare all’intesa.

Nell’accordo di cooperazione nel campo della sicurezza tra Ucraina e Italia si legge che “nel caso di un futuro attacco armato da parte della Russia all’Ucraina”, Roma e Kiev “si consulteranno entro 24 ore per determinare le misure e le opportune misure successive necessarie per contrastare o contenere l’aggressione”. L’intesa prevede che i due Paesi “lavoreranno insieme e con altri partner per garantire la capacità delle forze di sicurezza e di difesa dell’Ucraina di ripristinare completamente l’integrità territoriale all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale e di aumentare la resilienza affinché sia sufficiente a scoraggiare e difendersi da futuri attacchi e coercizioni”. Roma e Kiev “coopereranno nella creazione di forze sostenibili in grado di difendere l’Ucraina ora e di scoraggiare l’aggressione russa in futuro”, si legge ancora.

Nel documento, poi, si ricorda che “dall’inizio della guerra, l’Italia ha sostenuto in modo globale l’Ucraina, fornendo assistenza in vari settori: 110 milioni di euro per il sostegno al bilancio, 200 milioni per prestiti agevolati, 100 milioni per gli aiuti umanitari, 820 milioni per il sostegno ai rifugiati ucraini in Italia, circa 400 milioni per il sostegno macrofinanziario, 213 milioni per sostegno allo sviluppo, 200 milioni a sostegno della sostenibilità energetica dell’Ucraina”. L’Italia ha poi “fornito all’Ucraina 8 pacchetti di aiuti militari nel 2022 e nel 2023 e intende mantenere lo stesso livello di sostegno militare aggiuntivo nel 2024”, si ricorda. Inoltre “la base industriale-difesa italiana è pronta a interagire con l’industria ucraina per sostenerla nel ripristino o nel consolidamento della produzione nazionale di attrezzature, materiali e munizioni”.

Quanto al partenariato in materia economica, “l’Italia, insieme a organizzazioni e partner internazionali, si impegna a partecipare al ripristino e alla ricostruzione dell’Ucraina, continuerà a fornire sostegno nella soluzione dei bisogni umanitari causati dalla guerra, nella rapida ricostruzione delle infrastrutture critiche e sociali distrutte e dei mezzi di sostentamento, e nel creare le migliori condizioni per la ricostruzione della struttura socio-economica del Paese”. La cooperazione riguarderà poi l’energia e altre infrastrutture critiche.

La presidente del Consiglio ha spiegato che l’Italia sarà protagonista anche dopo il conflitto, quando ci sarà da gestire la ricostruzione: “Parlare di ricostruzione – ha detto – significa scommettere sulla vittoria dell’Ucraina, un futuro di pace e un futuro europeo. Le imprese italiane sono pronte a fare la loro parte. Gli accordi di sicurezza sono la migliore precondizione possibile per qualsiasi pace giusta e duratura. Anche in passato sono stati firmati accordi, ma poi sono stati violati. Se non c’è chi garantisce che quelli accordi vengano mantenuti, è inutile lavorare a una pace giusta”.

Giorgia Meloni ha poi rassicurato Zelensky sul sostegno militare: “Continuiamo a sostenere l’Ucraina in quello che io ho sempre ritenuto il giusto diritto del suo popolo a difendersi. Questo presuppone necessariamente anche il sostegno militare, perché confondere la tanto sbandierata parola pace con la resa come fanno alcuni strumentalmente è un approccio ipocrita che noi non condivideremo mai. Il messaggio a Zelensky e a tutto il popolo ucraino è che non sono soli. L’Ucraina sta combattendo con tutta l’Europa, per tutta l’Europa, e vi saremo accanto per tutto il tempo necessario”.

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