Bruciata foto Meloni al corteo, La Russa condanna – Notizie

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 A Torino il corteo pro Palestina organizzato da Centri sociali, coordinamento per Gaza, Collettivi studenteschi, Si Cobas e Cub scorre e alcuni manifestanti si fermano per dare fuoco ad una gigantografia della premier Giorgia Meloni e ad un’altra del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il primo a telefonare in segno di vicinanza alla Meloni è il presidente del Senato Ignazio La Russa, senza nasconderle di essere molto deluso dalla mancanza di solidarietà da parte delle forze di opposizione, che ieri e oggi non hanno condannato le gravi parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca contro la presidente del Consiglio.
    “Il rispetto per le istituzioni deve andare oltre le appartenenze politiche”, è il pensiero di La Russa.
    La solidarietà arriva anche dal presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, in una nota che dice. “la manifestazione delle opinioni non deve trasformarsi in messaggi di odio e di violenza”.
    E a nome del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, il capogruppo Tommaso Foti si indigna ed è solidale con la premier “per le continue violenze che è costretta a subire. Da ultimo oggi a Torino, in occasione di un corteo pro-Palestina. Una pericolosa deriva di violenza che non è più in alcun modo tollerabile e che travalica i limiti della legalità e del civile confronto politico. Ci auguriamo una netta presa di posizione da parte di tutto il mondo politico, primi fra tutti il sindaco di Torino e la segretaria del Pd Schlein, perché il girarsi dall’altra parte è altrettanto una colpa.

Video Torino, corteo pro Palestina: bruciate gigantografie di Meloni e Netanyahu

 

Auspichiamo che i responsabili di questo gesto vengano presto individuati per rispondere di queste azioni deplorevoli nelle sedi di competenza”. “Oltre alle istituzioni, mi auguro che un atto concreto lo faccia l’opposizione in Parlamento, che tuttavia governa la città”, afferma la vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli, puntando il dito contro “una politica lassista della sinistra torinese verso queste frange più estreme che vengono accarezzate da concessioni di stabili e dalla minimizzazione di atti così vili”. “È giunta l’ora di chiamare questi personaggi non più manifestanti, ma teppisti facili a comportamenti criminali e riconoscerli come tali. Mi aspetto dalla sinistra tutta una ferma ed univoca condanna e una presa di distanza anche nei luoghi istituzionali. Se taceranno, la credibilità di Pd, M5s et similia sarà definitivamente sotterrata dall’uso ad personam della parola ‘democrazia’ e dall’inesistenza del rispetto per l’avversario politico”, affonda la senatrice Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale Dipartimento vittime di Fratelli d’Italia.
    “Tutto mi divide da Giorgia Meloni e da FdI. Ma tra avversari la prima cosa è il rispetto. E la condanna senza esitazioni di aggressioni, insulti, odio fa parte di questo rispetto reciproco. La mia solidarietà, personale, umana, politica”, scrive sui social il senatore Pd Filippo Sensi a sera, mentre il senatore della Lega Claudio Borghi.chiama alla “tolleranza zero verso chi alimenta la cultura dell’odio”.
    
   

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