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Aramco e Shell, doppio addio: la compagnia petrolifera saudita ferma la ricerca di nuovi campi petroliferi e Shell annuncia che chiuderà i suoi distributori di idrogeno in California. Nello stesso giorno, due notizie che confermano come il futuro il dell’auto non possa che essere il motore elettrico.
Aramco: inizia la transizione, stop a progetti sul petrolio
Ma andiamo con ordine. Il gruppo Aramco, la prima società al mondo per la produzione di idrocarburi controllata dal governo dell’Arabia Saudita, ha annunciato di aver sospeso tutti i nuovi progetti per la ricerca e sviluppo di nuovi giacimenti petroliferi. Non solo: l’annuncio è arrivato direttamente dal ministro dell’Energia Abdulaziz bin Salman, il quale ha sottolineato come il futuro della sicurezza energetica risieda nelle energie rinnovabili.
Il perché della scelta è stata così argomentata dal ministro: «Siamo avviati alla transizione: è questo significa che anche la nostra compagnia, che era una compagnia petrolifera, è diventata una compagnia di idrocarburi. Ora sta diventando una compagnia energetica». In pratica, dopo aver aggiunto il business del gas a quello del greggio, ora i sauditi corrono verso la green economy.
La compagnia saudita diventerà un colosso dell’energia rinnovabile
Il mercato aspettava una spiegazione dopo l’annuncio del 30 gennaio scorso, quando l’Arabia aveva sospeso l’aumento della produzione di greggio da 13 a 12 milioni di barili. Ma, di fatto, era consequenziale ai piani di sviluppo energetico verso la transizione: l’Arabia prevede di aggiungere 20 gigawatt di rinnovabili all’anno, da qui al 2030, con un investimento che sfiora i 200 miliardi di euro. Energia che non servirà solo a uso interno, ma consentirà al Regno arabo guidato da Mohammad bin Salman di esportare fino 150 gigawatt di elettricità.
In sostanza, anche la prima potenza mondiale del petrolio si sta preparando a un mondo senza idrocarburi.
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Shell chiude con l’idrogeno in California
La notizia ha il suo contraltare con l’annuncio dato nelle stesse ore da Shell. Dopo la Gran Bretagna, il colosso anglo-olandese ha detto di aver avviato la chiusura degli impianti di distribuzione di idrogeno per auto in California.
In tutto sono 7 stazioni di servizio sulle 48 complessive che erano state annunciate. Non è ancora una uscita definitiva dal mercato dell’idrogeno per il settore trasporti in California: Shell ha detto che rimarranno aperti i distributori per il rifornimento di mezzi pesanti.
Resteranno solo le stazioni per i camion
Come leggere la notizia? Sostanzialmente, la società ha ammesso che non ci sono ancora ritorni economici sufficienti (nonostante gli incentivi). Ma non vuole perdere l’occasione per un ulteriore sviluppo della tecnologia, mantenendo un presidio nel rifornimento dei mezzi pesanti.
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