«Volevo farla finita ma non ho avuto il coraggio». L’autopsia di Giulia il 1 dicembre a Padova

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Cecchettin, possibile rientro in Italia venerdì per Turetta

Filippo Turetta, che è stato arrestato in Germania su mandato di arresto europeo per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, potrebbe rientrare venerdì in Italia. È quanto si apprende da ambienti giudiziari tedeschi. Oggi i giudici tedeschi hanno dato il via libera alla consegna alle autorità italiane del 22enne che aveva in precedenza già espresso il consenso al rimpatrio. «Se la persona perseguitata ha acconsentito all’estradizione semplificata e non sono più evidenti ostacoli all’estradizione», per eseguirla «non è necessaria un’ulteriore decisione del tribunale», avevano affermato i giudici in una nota.

L’autopsia sul corpo di Giulia il 1 dicembre a Padova

L’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin sarà eseguita il primo dicembre alle 9 all’Istituto di anatomia patologica della clinica universitaria di Padova. Lo apprende l’ANSA da fonti vicine all’inchiesta. All’esame parteciperà, tra gli altri, anche l’anatomopatologo Antonello Cirnelli nominato oggi come perito della famiglia Cecchettin. Gli altri professionisti incaricati dell’esame, da parte della Procura di Venezia, e dell’indagato Filippo Turetta, saranno indicati nei prossimi giorni. (

Filippo Turetta: “Ho pensato di andarmi a schiantare o tagliarmi la gola”

«Ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita», avrebbe detto Turetta ai poliziotti tedeschi. Nell’auto è stato trovato un coltello, va accertato se si tratti di quello usato per uccidere Giulia. 

Turetta “ferito” e con “vestiti sporchi di sangue” al momento dell’arresto

Filippo Turetta, arrestato per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, aveva i vestiti con evidenti tracce di sangue quando è stato fermato dai poliziotti tedeschi. È uno dei particolari che emerge a poche ore dal sì alla consegna all’Italia deciso dai giudici in Germania. Inoltre, da quanto si apprende, il 22enne aveva ferite alle mani e alle caviglie – da accertare il modo in cui se le è provocate – quando è stato fermato dagli agenti.

Filippo, la frase alla polizia tedesca: volevo uccidermi ma non ho avuto il coraggio

«Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita». Filippo Turetta confessa ai poliziotti tedeschi l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Nell’auto usata per disfarsi della ragazza e per percorrere mille chilometri fino in Germania gli agenti hanno trovato e sequestrato un coltello che ora dovrà essere analizzato per capire se è quello usato contro la studentessa.

Aula del Senato vuota

L’esame del disegno di legge del governo contro la violenza alle donne si svolge in un’ Aula di Palazzo Madama semideserta. Quasi vuoti gli scranni di maggioranza e opposizione. Ai banchi del governo è seduta solo la ministra per le Pari Opportunità Eugenia Roccella. Presenze numerose solo nella tribuna riservata agli ospiti dalla quale assiste ai lavori una scolaresca di Colle val d’Elsa. A denunciare la scarsa presenza di senatori durante l’esame di un provvedimento che tutti definiscono importante è anche Susanna Camusso (PD) che su X posta la foto dell’ Aula praticamente vuota.

 

 

Procura di Naumburg: Turetta in Italia entro alcuni giorni

«La consegna del cittadino italiano è stata autorizzata oggi dalla Procura Generale di Naumburg, per cui il suo trasferimento alla custodia delle autorità italiane avverrà entro alcuni giorni»: lo ha comunicato all’ANSA una magistrata della stessa Procura generale regionale della Sassonia-Anhalt, la procuratrice e capo Tatjana Letz, riferendosi a Filipo Turetta.

Turetta ha dato il consenso a venire consegnato in Italia

Filippo Turetta ha dato il proprio consenso a venire consegnato alle autorità italiane. Lo riferisce una nota della Polizia tedesca recapitata stamani all’avvocato italiano del giovane, Emanuele Compagno.

I giudici tedeschi: sì alla consegna di Filippo Turetta

I giudici tedeschi hanno dato il via libera alla consegna alle autorità italiane di Filippo Turetta, arrestato su mandato di arresto europeo per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. In una nota, che segue quella sulla convalida dell’arresto in cui il 22enne aveva già espresso il consenso al rimpatrio, «Se la persona perseguitata ha acconsentito all’estradizione semplificata e non sono più evidenti ostacoli all’estradizione», per eseguirla «non è necessaria un’ulteriore decisione del tribunale».

La procura tedesca: gli atti di Turetta già in corte d’Appello

La richiesta di consegna all’Italia di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin è arrivata ieri alla Corte d’appello Naumburg, il massimo tribunale della regione tedesca della Sassonia-Anhalt incaricato di decidere sul trasferimento alle autorità italiane del giovane entro «alcuni giorni». Lo ha detto all’Ansa una magistrata della Procura generale di Naumburg.

 

«I fascicoli sono stati presentati ieri al Tribunale regionale superiore di Naumburg», ha scritto la procuratrice capo Tatjana Letz riferendosi all’Oberlandesgericht (Olg), una sorta di Corte d’appello, e rispondendo alla domanda se la richiesta italiana fosse arrivata alla stessa Procura generale che deve incaricare l’Olg di esaminarla. «Se la richiesta della Procura Generale sarà accolta, il cittadino italiano dovrebbe essere trasferito in Italia nel giro di alcuni giorni. Tuttavia, non sono in grado di fornire una data precisa», si è limitata ad aggiungere Letz. 

Violenza sulle donne, in aula al Senato il ddl

Si cerca ancora l’intesa sull’ordine del giorno condiviso sul ddl Roccella atteso in mattinata nell’ aula del Senato. Dopo il via libera di ieri in commissione giustizia al testo di rafforzamento delle misure a tutela delle donne, resta il nodo del riferimento alle attività da prevedere nelle scuole, dove le distanze tra partiti di maggioranza e opposizione sono maggiori.

Violenza contro le donne, contatti tra Meloni e Schlein

L’avvocato: «La perizia psichiatrica può aiutare»

«Una perizia psichiatrica può essere utile per verificare cosa sia successo. È molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno la faremo. È un aspetto che va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo, decritto come un giovane dedito allo studio e allo sport, un ragazzo d’oro che aiutava gli altri». Lo afferma Emanuele Compagno, legale di Filippo Turetta arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.

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