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diRoberta Polese e Roberta Merlin
I carabinieri cercano Alberto Pittarello, compagno della 41enne. La coppia era in crisi da un po’. Il furgone dell’uomo individuato nella notte dentro un fiume in piena ma di lui non c’è ancora traccia: l’avrebbe colpita venti volte
Una donna uccisa con venti coltellate alla schiena. Il corpo riverso a terra in un capanno degli attrezzi. Un uomo scomparso: forse suicida dentro a un fiume in piena, forse in fuga. Sono questi gli elementi dell’ennesimo femminicidio,avvenuto ieri in provincia di Padova, a Bovolenta. La vittima si chiamava Sara Buratin, aveva 41 anni era assistente alla poltrona in uno studio dentistico in città.
Lui, ricercato, è il suo compagno, Alberto Pittarello, di 39 anni, caldaista dipendente di una ditta della zona che da ieri, mertedì 27 febbraio, non si trova: potrebbe essersi inabissato con il furgone nel vicino fiume Bacchiglione, ma potrebbe anche essere in fuga. La coppia, che non era sposata, ha una figlia di 15 anni.
La coppia in crisi e il furgone in zona
I due si erano conosciuti poco più che ventenni, ma a quanto pare si stavano lasciando. Sara da qualche settimana aveva cominciato ad andare a dormire sempre più spesso dalla madre, vedova da poco, che abita a pochi chilometri dalla casa in cui lei viveva con Alberto e la figlia.
Le cose tra i due pare non andassero bene, un vicino li aveva sentiti litigare qualche giorno fa, proprio nei pressi dell’abitazione della mamma di Sara, la stessa in cui la donna ieri mattina è stata trovata cadavere, nel capanno esterno. Di Alberto Pittarello non si hanno notizie: ieri aveva preso un giorno di ferie, nessuno lo aspettava al lavoro.
Il suo furgone è stato visto girare dalle parti della casa della mamma di Sara alle 10.05, mentre alle 10.35 lo stesso furgone bianco Nissan è stato visto allontanarsi dall’abitazione della donna, come ha riferito una vicina ai carabinieri. L’omicidio sarebbe avvenuto proprio in quella mezzora.
Il coltello da escursioni, la passione di lui
A dare l’allarme per il ritrovamento di Sara, a terra insanguinata, è stata sua madre Maria, che al momento dell’aggressione si trovava in casa, ma che non ha sentito nulla. Solo non vedendo più la figlia la donna si è messa a cercarla, trovandola riversa nel capanno degli attrezzi sul retro. Quando il 118 e i carabinieri sono giunti sul posto per la quarantunenne non vi era più nulla da fare. Sul posto il pubblico ministero Sergio Dini e la medica legale Barbara Bonvicini. L’arma usata per l’omicidio è stata trovata poco lontano dal cadavere: è un coltello da escursionisti con una lama da 15 centimetri, il pensiero è andato subito ad Alberto, esperto e grande amante della montagna.
Tracce, telefono e furgone: la pista del fiume
Immediatamente sono partite le ricerche del compagno, che non è stato trovato nè in casa nè al lavoro. Alberto Pittarello forse, ieri, aveva l’obiettivo di convincere Sara a ritornare nella loro casa a pochi chilometri da lì, assieme alla famiglia di suo fratello e a quella dei suoi genitori. Nel primo pomeriggio, nonostante la pioggia incessante che ieri ha funestato tutto il Veneto, i vigili del fuoco hanno trovato delle impronte di pneumatici uscire di strada in un argine poco lontano dalla casa dell’omicidio.
Il cellulare di Alberto, spento da ore, sarebbe stato trovato sullo stesso argine, poco lontano dalle impronte della macchina.
Ieri in serata i vigili del fuoco avrebbero individuato il furgone nel Bacchiglione, ma la corrente e l’acqua ingrossata dalle piogge hanno reso impossibile il recupero del mezzo. In ogni caso i carabinieri del Reparto operativo guidato dal colonnello Gaetano La Rocca e del Nucleo investigativo Enrico Zampolli non escludono alcuna pista: Alberto Pittarello potrebbe essere uscito dal furgone prima che si inabissasse, e potrebbe aver fatto perdere le proprie tracce.
Sara non aveva mai denunciato Alberto per atteggiamenti violenti, ma i militari hanno sequestrato anche il cellulare della donna: le conversazioni e i messaggi con lui e con le amiche potrebbero rivelare dettagli ancora sconosciuti della loro relazione.
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