“Quante donne devono ancora morire?”

admin
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Giulia Cecchettin e Yana Malayko, due ragazze unite da un tragico destino. È successo di nuovo, ancora una volta. Giulia, studentessa veneta di 22 anni, è stata ammazzata: l’ex fidanzato Filippo Turetta, accusato di averla uccisa, è stato trovato e arrestato in Germania dopo una settimana di fuga. Così era successo per Yana Malayko, 23 anni: uccisa a Castiglione delle Stiviere (in provincia di Mantova) dal suo ex Dumitru Stratan e poi ritrovata dopo una decina di giorni in una strada di campagna, ai confini con Lonato del Garda (Brescia). L’uomo andrà a processo con le accuse di omicidio volontario premeditato e aggravato, e occultamento di cadavere (il corpo della giovane è stato nascosto in una valigia). Il 21 novembre a Mantova ci sarà l’udienza preliminare.

Nei giorni dell’ennesimo dolore per l’ennesimo femminicidio interviene Oleksandr Malayko, il papà di Yana. “Voglio esprimere le mie sincere condoglianze alla famiglia di Giulia, un’altra giovane ragazza brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato – dice -. Purtroppo so bene come ci si sente: il mio cuore e la mia anima sono con voi in questo momento, vorrei correre da voi per abbracciarvi e lottare insieme”. “Sono il padre di Yana Malayko – continua Oleksandr -, anche lei brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato. Sono 105 le vittime di femminicidio in Italia, in soli dieci mesi: non ho parole. Sono cresciuto con la convinzione che sia dovere di tutti, soprattutto degli uomini, proteggere le persone deboli e le donne, non solo quando sono in pericolo, ancora di più per evitare che vengano uccise”.

“Mi rivolgo alla società italiana: quante donne devono essere uccise prima di svegliarsi? Serve ritornare ad essere padri consapevoli e coscienti di come crescono i propri figli, imparare ad educare e insegnare il rispetto, serve aiutare i conoscenti e gli amici che si vedono come possibile violenti, farli seguire e aiutare – conclude l’uomo -. Alzatevi, unitevi e combattete per la libertà di scegliere, di essere liberi in un mondo sano dove un uomo e una donna sappiano convivere nel rispetto, facendo attenzione alla felicità dell’altro”.

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