Protesta agricoltori a Bruxelles, 1000 trattori bloccano le strade. Quattro fermati. La Francia annuncia 150 milioni di aiuti, proteste anche a Milano

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Fermate 4 persone

Le autorità belghe finora hanno disposto quattro fermi amministrativi nel quadro dell’assedio dei trattori a Bruxelles avvenuto nel giorno del Consiglio europeo straordinario. Lo ha indicato il sindaco della capitale belga, Philippe Close, ai microfoni di Rtl. Gli agricoltori giunti in città «sono più del previsto: avevamo stimato 800 trattori, mentre sono 1300 con oltre duemila persone», ha detto Close. «Siamo riusciti a concentrare i trattori nel distretto Ue e allo stesso tempo si è potuto tenere il vertice», ha evidenziato, indicando che la priorità è «il dialogo» ma che «la polizia è pronta se la situazione dovesse degenerare».

La protesta prosegue anche a Milano

Prosegue per il terzo giorno a Melegnano, alle porte di Milano, la protesta degli agricoltori coordinati da ‘Riscatto agricolò contro le politiche europee. Stamani sono stati organizzati lungo la strada Binasca tra il casello dell’Autostrada del Sole e il primo ingresso di Melegnano, arrivando da Milano, lungo la statale via Emilia, due blocchi stradali di circa mezz’ora. Oggi i manifestanti presenti sono circa 150 con un’ottantina di trattori.

Lollobrigida: nessun incontro blindato con gli agricoltori

«Avendo certezza che il nostro impegno sia in loro favore non ho alcun timore a incontrarli personalmente, quindi anche senza avvertire e me ne scuso, le forze dell’ordine, ho scelto di non fare incontri blindati protetti con agricoltori selezionati ma di affrontare quelli che erano in piazza senza sapere chi fossero, avendo però la possibilità di condividere con loro la stessa aspettativa, quella di rimettere al centro l’agricoltura, come in Italia abbiamo fatto, ma farlo anche in Europa che invece ha messo in ginocchio l’agricoltura con visioni ideologiche che hanno teso a creare una dicotomia tra ambiente e agricoltore». Così oggi a Roma il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida a margine dell’inaugurazione della sede nazionale di Federcaccia. «L’agricoltore – ha aggiunto – per migliaia di anni ha mantenuto l’ambiente, lo ha curato, ha permesso ad aree deboli di avere un’economia che evitasse lo spopolamento, a un certo punto l’Europa ha deciso che non coltivare era meglio che coltivare quindi ha cominciato a pagare gli agricoltori prima tanto, per convincerli a non coltivare, e poi ha smesso di dargli contributi sufficienti fino ad arrivare oggi a non pagarli nemmeno il costo di produzione che evidentemente li mette in condizione di non avere un reddito sufficiente ad arrivare all’esasperazione. Molti agricoltori più esasperati degli altri, quasi tutti in buona fede, manifestano e dicono con estrema chiarezza che il problema non è qui in Italia ma in Europa e oggi anche in Europa ci sono manifestazioni molto importanti. Possiamo apprezzare però che anche grazie al nostro lavoro, molto netto e molto forte su questo tema, sta cambiando qualcosa».

 

@ilmessaggero.it Un migliaio di trattori stanno bloccando diverse strade di Bruxelles, in particolare in prossimità del quartiere europeo, dove sono attesi i leader Ue per il Consiglio europeo straordinario. Gli agricoltori, arrivati da tutta Europa per protestare contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green Deal, hanno bloccato Place de Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento europeo, e hanno appiccato alcuni roghi con legna e pneumatici. Molte le esplosioni di petardi. 📝 Francesco Bechis / #ilmessaggero #bruxelles #agricoltori #proteste #trattori #europa ♬ suono originale – Il Messaggero

 

Attal annuncia 150 milioni di aiuti fiscali

Il premier francese, Gabriel Attal, ha annunciato un pacchetto di 150 milioni di euro «in sostegno fiscale e sociale» a favore degli agricoltori. In conferenza stampa a Parigi, il capo del governo ha illustrato un nuovo arsenale di misure per placare la rabbia delle campagne.

Corteo di trattori in centro all’Aquila

Un trattore rosso con bandiere tricolore, da un lato e dall’altro con giovani allevatrici alla guida: Ilenia Mora e Marina Crescenzi. Si apre così all’Aquila il corteo degli agricoltori e allevatori in risposta alla mobilitazione a livello europeo. Al centro della vicenda ci sono le nuove normative europee in materia agricola. Da quest’anno, infatti, scatta l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i dieci ettari. A questo si aggiunge il caro carburante, la carne sintetica e i cibi a base cellulare, le tasse e le farine di insetti. Da ieri, un centinaio di trattori ha occupato due zone distinte e opposte a est e ovest della città. Da stamani è in corso un corteo pacifico partito dalla zona del cimitero con un percorso studiato per creare meno disagi possibili alla popolazione. In strada, dunque solo due mezzi agricoli: uno apripista, guidato dalle due giovani, l’altro in chiusura. Organetti, campanacci e strumenti a percussione in corteo, scortato da vigili urbani, polizia e carabinieri. Tra gli slogan esibiti: «L’agricoltura è il lavoro più salutare, più utile e più nobile dell’uomo» e poi «La nostra fine sarà la vostra fame», oltre a «No Farmer, no food, no future» e «Con l’agricoltura si vive, con l’Europa si muore». In corteo anche alcuni esponenti politici locali e vari studenti degli istituti tecnici per l’agricoltura.

Proteste anche in Portogallo

Le proteste degli agricoltori sono arrivate anche in Portogallo. Stamattina diverse città nelle province di Guarda, Portalegre e Beja si sono svegliate chiuse dai blocchi stradali dei trattori. In alcune zone si assiste a marce lente alle quali altri agricoltori sia stanno aggiungendo da diverse regioni. È un movimento che, secondo quanto riferisce oggi l’agenzia di stampa Lusa, si dichiara spontaneo e apartitico e che si dice pronto a «difendersi dall’attacco continuo alla sostenibilità, alla sovranità alimentare e alla vita rurale». Luís Montenegro, leader di Alleanza democratica, la coalizione di centrodestra che affronta il Partito socialista alle prossime elezioni di marzo, ha subito manifestato solidarietà con la protesta e denunciato i tagli del governo all’agricoltura. Solo una settimana fa, infatti, l’esecutivo socialista ha ridotto del 35% i finanziamenti al settore giustificando la decisione con degli errori di calcolo precedenti.

Agricoltori abbattono statua storica davanti Parlamento europeo

Gli agricoltori hanno abbattuto una delle sculture storiche presenti a Place du Luxembourg, risalente al 1872, davanti alla sede del Parlamento europeo. La statua fa parte del complesso monumentale John Cockerill, in memoria del pioniere dell’industria siderurgica e della ferrovia in Belgio. La statua giace ora a terra sul prato al centro della piazza, circondata da nuovi roghi appiccati questa mattina dagli agricoltori e alimentanti con legna e pneumatici. Su un’altra statua del monumento è stato affisso il cartello: ‘People of Europe, say no to despotism’ (‘Popoli d’Europa, dite no al dispotismo’).

 

Agricoltori lanciano bottiglie contro l’Europarlamento

Sale la tensione durante l’assedio dei trattori a Bruxelles. Un centinaio di agricoltori ha lanciato bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo all’ingresso principale situato a Place de Luxembourg. La polizia, schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne posizionate lungo tutto il perimetro, ha azionato gli idranti. I manifestanti, presenti nelle vie adiacenti all’Eurocamera con centinaia di trattori, hanno fatto esplodere anche numerosi petardi al grido di ‘Senza agricoltori non c’è agricoltura’.

 

 

Mille trattori per le strade di Bruxelles

Un migliaio di trattori stanno bloccando diverse strade di Bruxelles, in particolare in prossimità del quartiere europeo, dove sono attesi i leader Ue per il Consiglio europeo straordinario. Gli agricoltori, arrivati da tutta Europa per protestare contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green Deal, hanno bloccato Place de Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento europeo, e hanno appiccato alcuni roghi con legna e pneumatici. Molte le esplosioni di petardi.

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