Partnership per l’infanzia – Farmacia News

admin
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È prossima l’undicesima edizione di “In Farmacia per i Bambini”, raccolta annuale di farmaci e prodotti baby care organizzata da Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS fin dal 2013, a sostegno di mamme e bambini in condizioni di povertà sanitaria in Italia e nel mondo. Le farmacie aderenti in tutta Italia ne saranno protagoniste dal 17 al 24 novembre.

Si tratta di un’iniziativa nella quale Danone è al fianco della Fondazione Francesca Rava con i marchi Mellin e Nutricia fin dalle prime edizioni. Ne parliamo con Sonia Malaspina, Direttrice Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Danone Italia-Grecia, che ha promosso e seguito negli anni questa collaborazione.

Questa collaborazione ha avuto origine in un periodo storico in cui ancora non era comune che un’azienda si dedicasse al sociale. Come è nata e si è sviluppata negli anni?

La collaborazione con la Fondazione Rava coincide con la mia storia in Danone. Sono arrivata nel 2011 in Mellin, azienda che faceva parte del gruppo proprio nella divisione infantile, in un periodo storico post-crisi in cui si sentivano ancora forti nella società gli effetti della crisi economica del 2008 che aveva peggiorato le condizioni della fascia più povera della popolazione e in particolare quella dei bambini.

L’incontro con la Fondazione Francesca Rava è stato promosso da me e dai vertici aziendali sensibili alle tematiche sociali come Fabrizio Gavelli che era già presente e che è oggi presidente e amministratore Delegato di Danone Italia e Grecia.

Mellin, infatti, si occupa di alimentazione per i bambini e si rivolge alle famiglie. Tutti abbiamo capito che questa partnership poteva rappresentare un’estensione della nostra attività per arrivare dove noi non arriviamo, ossia ai nuclei familiari in difficoltà che non possono permettersi di acquistare un’alimentazione sana e salutare per i propri bimbi in farmacia.

L’iniziativa è stata strutturata molto bene fin da subito, in concomitanza con la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si celebra ogni anno il 20 novembre, ed è coerente, allora come oggi, con quello che facciamo ogni giorno. Quando mi hanno presentato il progetto ricordo di aver subito compreso la necessità di prendersi cura dei bambini in stato di indigenza. Il tema portante della nostra azienda è proprio quello della “cura”: di sé stessi, dei propri figli, dei propri anziani.

Come è stata accolta l’iniziativa?

L’economia in crisi aveva portato a un ulteriore impoverimento delle famiglie già svantaggiate, che andava purtroppo a coinvolgere anche l’alimentazione infantile. Fondazione Rava ha avuto la sensibilità e l’intuizione di intervenire su una categoria molto fragile, quella dell’infanzia, che se non può giovarsi di un’alimentazione adeguata ne risente certamente in termini di salute presente e futura.

Grazie alla bellissima iniziativa di “In farmacia per i bambini” sono riuscita a coinvolgere e a mobilitare le persone che operano quotidianamente nelle farmacie, orgogliose di poter fare per un giorno un’attività di impatto sociale nella Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e che sono felici che l’azienda sia attenta ai bisogni della comunità. Molti dei nostri hanno quindi abbracciato questa iniziativa fin da subito, aderendo con grande entusiasmo per andare incontro alle necessità della comunità sul territorio.

La collaborazione è nata proprio da questa volontà di incidere nel sociale. La Fondazione Rava con le sue molteplici attività offre l’opportunità di estendere il proprio impegno verso l’esterno, uscendo da un’ottica centrata su sé stessi e sul profitto e dando uno sguardo oltre per capire che cosa c’è fuori.

Nel nostro caso la partnership è stata possibile perché l’azienda aveva la forza per poter aiutare ed era già allora illuminata, tanto che nell’accordo sindacale era già prevista una giornata retribuita di volontariato all’anno. Vi era inoltre una chiara coerenza di intenti e coincidenza di obiettivi nel voler offrire aiuto ai bambini e alle famiglie in difficoltà.

Quali sono stati gli “ingredienti” vincenti?

L’iniziativa “In farmacia per i bambini” era molto innovativa e gran parte del suo successo, che è cresciuto costantemente negli anni, deriva dall’entusiasmo, dalla serietà e dalla motivazione delle persone che lavorano alla sua realizzazione e dalla loro capacità di comunicare in modo efficace per reclutare sempre nuovi adepti, innescando un meccanismo virtuoso. Anno dopo anno abbiamo risposto con entusiasmo nel coinvolgere le persone internamente in tempi pionieristici per il volontariato d’impresa e questo impegno è contagioso. Negli anni spesso mia figlia, per esempio, mi ha raggiunto in farmacia per affiancarmi nell’attività di volontariato appena uscita da scuola.

La giornata è molto sentita e partecipata grazie a una sensibilità comune verso l’infanzia, stimolata proprio dalle molteplici attività della Fondazione, in Italia e nel mondo. Ci siamo impegnati anche a inventarci dei meccanismi di ampliamento degli aiuti costruendo delle “meccaniche”, come quella per cui per ogni prodotto Mellin acquistato e donato da un cliente della farmacia alla Fondazione Rava, l’azienda dona un secondo prodotto.

Qual è stato il ruolo della partnership con la Fondazione Rava?

La partnership con la Fondazione Rava non si è mai fermata e, con il passare degli anni, siamo diventati punto di riferimento e sostegno nella gestione delle emergenze che via via si sono presentate. La Fondazione Rava, infatti, ha una grandissima capacità di reazione di fronte all’insorgere di una situazione di crisi e si è attivata prontamente a seguito del terremoto nelle Marche e in Abruzzo, poi in quello in Turchia e nella guerra in Ucraina, solo per fare qualche esempio tra i più significativi. È sempre in prima linea dove c’è una necessità e continua a innovare e a impostare progetti nuovi di grande impatto sociale.

Oggi Danone è attiva e a fianco di Fondazione Rava su vari fronti: con il volontariato delle proprie persone, con la donazione di prodotti, con il sostegno economico. È bello condividere un ampio progetto comune di aiuto reale nelle necessità, con la consapevolezza che ogni sostegno offerto andrà a buon fine e con la possibilità di percepire davvero le ricadute positive che le attività della Fondazione generano.



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