OpenAI, giravolta al vertice: Sam Altman torna alla guida

admin
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MILANO – OpenAI ha annunciato il ritorno di Sam Altman. Dopo giorni di caos, seguiti alla cacciata del co-fondatore della startup che ha sviluppato ChatGpt e in cui Microsoft ha investito pesantemente (oltre 10 miliardi), arriva dunque una clamorosa giravolta.

L’accordo “di principio”, annunciato nella tarda serata californiana di martedì, prevede che il ceo sia affiancato da un nuovo board inizialmente composto da Bret Taylor (ex ad di Salesforce), Larry Summers (ex segretario al Tesoro Usa) e Adam D’Angelo (già membro del cda di OpenAI). I dettagli sono in via di definizione.

Dopo la decisione del cda di licenziare Altman, centinaia di dipendenti di OpenAI (la quasi totalità dei 770 presenti) avevano firmato una lettera in cui minacciavano di lasciare l’azienda, a meno che tutti gli attuali membri del consiglio di amministrazione non si fossero dimessi. Microsoft aveva invece annunciato la creazione di una divisione speciale per l’Intelligenza artificiale, assumendo lo stesso Altman come responsabile. Nel mentre, dal board che aveva cacciato Altman era maturata l’indicazione che al posto di ceo di OpenAI sarebbe arrivato l’ex Twitch, Emmett Shear, che evidentemente non si concretizzerà.

La frattura tra la società e Altman si era consumata sul piano della velocità di sviluppo dell’intelligenza fondativa, e di conseguenza della sua monetizzazione dal punto di vista commerciale. Un aspetto non da poco, se si considera che nel 2015 OpenAI nasceva come organizzazione non-profit per il bene dell’umanità, anche se poi si è trasformata mantenendo comunque la supervisione da parte di un board non-profit. Fin da subito, molti investitori avevano alzato il pressing per riportare Altman al suo posto. Sembra che la loro battaglia, alla fine, sia andata a segno.

Come nota la Bloomberg, il post su X di OpenAI che ha annunciato il grande ritorno ha scatenato le congratulazioni da parte dei principali protagonisti della saga, tra cui l’ex presidente Greg Brockman – che ha dichiarato di voler tornare anche lui sulla tolda di OpenAI all’ovile – e il cto Mira Murati, che era tra coloro che avrebbero dato le dimissioni (nonostante la nomina a ceo ad interim) in caso di frattura definitiva con Altman.

“Amo OpenAI e tutto ciò che ho fatto negli ultimi giorni è stato finalizzato a conservare questo team e la sua missione”, ha scritto Altman su X dopo l’annuncio del ritorno. “Quando domenica sera ho deciso di unirmi a Microsoft, era chiaro che era la strada migliore per me e per il team”, ha detto in merito all’assunzione da parte di Nadella, numero uno di Microsoft, proprio per sviluppare l’Ia. Ora, Altman ha detto che con il “sostegno” del nuovo consiglio di amministrazione di OpenAI e dello stesso Nadella, è “impaziente” di “tornare a OpenAI e di costruire la nostra forte partnership con Microsoft”.

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