Nuove ironie su Conte, poi un abbraccio. Tensione e imbarazzi per il blitz di Grillo- Corriere.it

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Alla fine, ma proprio alla fine, l’abbraccio c’è. «Vogliono che facciamo pace come Spalletti e Totti», sorride Giuseppe Conte mentre si avvicina. E anche Beppe Grillo allarga le braccia, a favore di telecamera ci scappano pure due baci sulle guance che il garante M5S si affretta a sottotitolare: «Così ci illudiamo che il Movimento vada bene», dice piegando come al solito sull’ironia. Poco prima, in realtà, Grillo aveva già abbracciato Conte, però solo virtualmente: all’evento sull’intelligenza artificiale organizzato a Roma dal M5S, aveva avuto un faccia a faccia con la riproduzione virtuale di Conte, cioè il suo avatar, non facendo mancare battute del tipo «è più espressivo qui che dal vivo» oppure «zitto, smetti di parlare», salvo poi aggiustare il tiro con un «Conte va bene in tutte le sue forme, sia dal vivo che come avatar» per spegnere le polemiche innescate dal suo intervento da Fabio Fazio.

Pace fatta, dunque. Forse. Perché l’abbraccio dà, sì, forma alla riconciliazione, ma rappresenta solo l’ultimo fotogramma di una giornata di tensioni e imbarazzi. Con il blitz di Grillo, atteso ma senza orario preciso, a scombinare i piani di Conte, costretto per un’ora a restare chiuso nei corridoi del Talent Garden, la struttura che ospitava l’evento, a causa del «terribile misunderstanding» — come si lascia sfuggire uno della comunicazione dell’ex premier — che ha fatto sovrapporre le uscite dei due leader. Basta mettere in fila i fatti per rendersi conto dell’elettricità nell’aria.

Alle 16 lo staff di Conte assicura che l’ex premier «sta arrivando». Mentre di Grillo nessuno sa niente di certo, a che ora passa o addirittura se viene. La certezza, o quasi, c’è non appena spunta Nina Monti, la portavoce del garante: un sopralluogo che dura un’ora per capire se atmosfera e soprattutto affluenza sono quelle giuste per visitare gli stand dell’evento tra le telecamere. Così la truppa dei comunicatori di Conte si raduna e inizia a digitare freneticamente sugli smartphone, mentre le espressioni diventano più tirate e i toni quasi rassegnati al peggio: «L’abbraccio? Se sono qua insieme, per forza». Non è un caso se poco dopo fa il suo arrivo Rocco Casalino, richiamato dal ribollire delle chat con i suoi. Anche per lui sopralluogo tecnico, cui segue il via libera a Conte: viene fatto entrare nella struttura per un «breve punto stampa» che, però, si allunga fino quasi a diventare un’ora di attesa, con tanto di sbuffi e occhiate nervose all’orologio. Perché nel frattempo, di sorpresa, Grillo si era già preso la scena: compare agli stand dove si illustrano le novità della realtà virtuale, e lì apre lo show. Prima indossa la maschera e fa un giro virtuale nel Senato: «Chi è, Gasparri? È che c’entra con la IA?», dice scatenando le risate degli attivisti. Poi va dall’avatar di Conte, ci battibecca, ci dialoga e gli suggerisce «qualche proposta da Movimento vero». Dopodiché viene condotto altrove perché è a Conte che ora toccano ribalta e soprattutto l’intervista che «deve andare nei tg». L’ex premier risponde col suo stile: «Suggerirò a Grillo di avvertire quando usa l’ironia visto che molti commentatori non capiscono», chiude. O, almeno, ci prova.

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