Meloni e Scholz firmano il Piano d’azione Italia-Germania. «Chiediamo protezione investimenti non bilanci allegri»

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Piccoli passi avanti verso il nuovo Patto di stabilità. Da Berlino danno questo segnale Giorgia Meloni e Olaf Scholz, che un anno fa partivano quasi agli antipodi in un negoziato su cui ora si assiste allo sprint finale in Europa, per chiudere entro la fine dell’anno. Il tempo è agli sgoccioli, il clima politico si distende, ma sul piano tecnico i nodi su deficit e debito restano tutti: come spiegano fonti vicine al dossier, insomma, la strada verso una soluzione ancora non è breve.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il cancelliere Olaf Scholz hanno firmato il Piano d’azione fra Italia e Germania nell’ambito del vertice intergovernativo. La firma è avvenuta alla Cancelleria, dopo l’incontro bilaterale fra i due capi di governo.

«Nel vertice intergovernativo la nostra cooperazione fa un salto in avanti: Italia e Germania tornano a incontrarsi in questo formato dopo sette anni, questo segna un cambio di passo nelle nostre relazioni, già eccellenti». Lo ha detto Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il cancelliere Olaf Scholz, dopo la firma del Piano d’azione che, ha notato, «innalza la nostra cooperazione a un nuovo livello, anche esplorando nuovi ambiti di dialogo e crescita comune: una buona notizia per i nostri popoli e per l’Europa nel suo complesso».

Approfondire la collaborazione in settori economici e industriali di interesse prioritario: è l’obiettivo del Business Forum organizzato a Berlino nell’ambito del vertice intergovernativo italo-tedesco, aperto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Cancelliere Olaf Scholz.

Organizzato da ministero degli Esteri, Mimit, Confindustria e dalla corrispondente tedesca Bdi (Bundesverband der Deutschen Industrie) il forum ha come temi centrali competitività, industria, infrastrutture, clima ed energia. Per il governo italiano hanno partecipato inoltre il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. Per il governo tedesco c’è anche il vice cancelliere e ministro per l’Economia e la protezione climatica, Robert Habeck. Le aziende italiane rappresentate sono state Leonardo, Fincantieri, Snam, Cassa Depositi e Prestiti, Marcegaglia, Seda Group, UniCredit, Beltrame Group, ITA Airways, Generali, Gruppo Ferrovie dello Stato italiane, Brembo e Menarini. Fra quelle tedesche ci sono Siemens AG, Open Grid Europe GmbH, Bayernets, 50Hertz Transmission GmbH, Deutsche Bank, Deutsche Lufthansa AG, Schaeffler AG, Renk e Deutsche Bahn.

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