Manifestazioni pro Palestina a Pisa e Firenze, cariche della polizia. «Una studentessa ferita». Conte e Schlein: basta manganelli

admin
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Cariche della polizia alla manifestazione pro Palestina di questa mattina, venerdì 23 febbraio, a Firenze. Il corteo, formato da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, è partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro, piazza Ognissanti e ha poi proseguito il percorso sul lungarno verso il consolato americano

Quando i manifestanti hanno provato a raggiungere una delle entrate del consolato Usa sono partite le cariche di alleggerimento delle forze dell’ordine. 

La denuncia

«Vergognose le manganellate della polizia contro studentesse e lavoratori che pacificamente volevano manifestare sotto il consolato Usa per richiedere il cessate il fuoco e la fine del genocidio in corso» fanno sapere dal sindacato Cobas, che annuncia la presenza di circa 500 persone in piazza. 

Come si può vedere dalle poche immagini emerse, una ragazza è stata ferita all’occhio da una manganellata e al momento si trova in ospedale. Al pronto soccorso gli stata refertata una frattura del naso e un taglio sotto l’occhio

Le cariche a Pisa

Cariche anche nel centro di Pisa contro giovani studenti impegnati nella protesta durante il corteo studentesco che voleva raggiungere piazza dei Cavalieri. I poliziotti schierati a protezione di uno degli accessi alla piazza hanno caricato gli studenti che stavo cercando di oltrepassare lo sbarramento. Tutta l’area intorno a piazza dei Cavalieri, dove si affaccia la sede centrale dell’ateneo di Pisa, è stata cinturata dalle forze dell’ordine.

«Siamo partiti da piazza Dante dove ci eravamo radunati per fare una passeggiata in giro per la città ma dopo poche decine di metri abbiamo trovato lo sbarramento di polizia che ha poi caricato una manifestazione assolutamente pacifica, ma determinata ad andare avanti per portare solidarietà al popolo palestinese», ha raccontato una studentessa che ha partecipato al corteo. «Deve cessare – ha aggiunto – ogni complicità del nostro governo e delle istituzioni formative con il genocidio in atto in Palestina. L’Università di Pisa deve bloccare ogni accordo con Israele e con le aziende israeliane che producono le armi che vengono usate in Palestina».

Il sindaco di Pisa: «Città luogo di confronto»

«Quello che è accaduto mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato stamani a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto». Lo scrive sulla sua pagina Facebook il sindaco di Pisa, Michele Conti, che guida una maggioranza di centrodestra. 

Il rettore: sconcercato

«L’Università di Pisa esprime profonda preoccupazione e sconcerto e conferma la sua posizione caratterizzata dalla massima apertura al dialogo pacifico fra tutte le posizioni e dal ripudio della violenza in tutte le sue forme». Lo dichiara, in una nota, Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa.

Schlein e Conte

Sugli episodi di Pisa e Firenze intervengono diversi esponenti delle opposizioni a livello nazionale e locale, da Pd al M5s al Sinistra Italiana. 
«Basta manganellate sugli studenti – dice la leader del Pd Elly Schlein – Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia. Presentiamo subito un’interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi affinché chiarisca. C’è un clima di repressione che abbiamo già contesta mercoledì scorso al ministro in Parlamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente». Dura anche la reazione del leader del Movimento 5 Stelle ed ex premier Giuseppe Conte: «Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza. Questa volta a Pisa, ai danni di studenti, giovanissimi. Altri episodi ci sono stati a Firenze. Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso». Interviene sugli scontri il sindaco di Firenze Dario Nardella: «Le immagini sono inquietanti. Usare la violenza contro chi manifesta pacificamente il proprio dissenso politico non è accettabile».

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