Lollobrigida fa fermare un treno Frecciarossa in ritardo e scende a Ciampino

admin
9 Min Read

[ad_1]

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha fatto fermare un treno Frecciarossa in ritardo e ottenuto di scendere a una fermata straordinaria a Ciampino, nei pressi di Roma. La vicenda – ricostruita dal Fatto – è avvenuta nella giornata di ieri che ha visto ritardi a cascata su tutta la rete a causa di un guasto sulla tratta da Roma e Napoli. Lollobrigida era diretto a Napoli Afragola, da dove poi si sarebbe dovuto recare a Caivano per l’inaugurazione di un nuovo parco urbano. Dopo l’evento nella cittadina campana il ministro sarebbe dovuto tornare nella capitale per registrare il suo intervento alla trasmissione ‘Avanti Popolo’ di Nunzia De Girolamo.

Il Frecciarossa 9519 su cui si trovava il ministro, partito da Torino alle 7.00 e diretto a Salerno, ha accumulato un ritardo di quasi due ore. Il guasto sulla linea Alta velocità, a sud est di Roma Termini, ha costretto Trenitalia a dirottare tutte le Frecce e gli Intercity sulla vecchia linea Roma-Napoli. Visti gli ulteriori problemi e i conseguenti ritardi, Rfi ha autorizzato il capotreno a una fermata straordinaria nella cittadina aeroportuale di Ciampino. Dove il ministro, imbarcatosi a Roma Termini intorno alle 12, è sceso col suo staff e ha preso l’auto blu verso Caivano. Per Trenitalia “la fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda.”

Lollobrigida si difende

Lollobrigida così si difende: “Il treno che ho preso per arrivare, ho potuto scoprire solo dopo la partenza, aveva 100 minuti di ritardo e in pochi km ha effettuato diverse lunghe soste. Ho chiesto se fosse possibile scendere in una di queste, come anche altri passeggeri, ma le porte in assenza di passaggi per attraversare i binari non possono essere aperte – replica il ministro – Il treno si è fermato a Ciampino, dove è stata effettuata una fermata straordinaria disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato”. E ancora. “Ho continuato con l’auto di servizio, assegnatami per legge e alla quale, a inizio mandato – continua Lollobrigida – mi hanno spiegato, non potevo rinunciare se non creando problemi di sicurezza pubblica. Dalle dichiarazioni formali dell’azienda, la fermata di Ciampino non ha comportato alcun disservizio aggiuntivo o costi di nessun genere, neppure alcun rischio o ulteriore ritardo per nessuno. Si è trattata di una fermata straordinaria che, al ricorrere di casi straordinari, Trenitalia realizza abitualmente e che è stata annunciata e resa fruibile per tutti i passeggeri. Avrei potuto restare tranquillamente sul treno, come ho sempre fatto in occasione di ritardi ben più prolungati in passato, nè ho mai approfittato del mio ruolo in alcuna occasione – sostiene il ministro e cognato della premier – Ho creduto e credo che la mia responsabilità fosse provare a garantire, senza violare alcuna legge o abusare del ruolo che ricopro, la mia presenza dove era stata richiesta e prevista. Per rispetto dei cittadini di Caivano soprattutto. L’unico privilegio che ho ricevuto – conclude Lollobrigida – è poter essere con loro, incontrare le persone che mi aspettavano, ringraziare i nostri uomini e donne in divisa e gli studenti. Piantare con loro l’albero della legalità dedicato al giudice Falcone al centro del Parco dimostrando che lo Stato c’è e non dà buche”.

Trenitalia: nessun impatto da stop Ciampino per Lollobrigida

Sul caso interviene Trenitalia: “La fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda. Il treno – aggiunge – si è fermato poco dopo Roma Termini per quanto stava accadendo in linea e la deviazione via Cassino è stata decisa anche in virtù della fermata già prevista a Napoli Afragola”.”Dopo la ripartenza, è stata disposta la fermata presso la stazione di Ciampino, dove sono scese le istituzioni presenti a bordo, per poter far fronte a impegni istituzionali”, spiega Trenitalia. Che aggiunge: “Le motivazioni per cui un treno effettua una fermata straordinaria – spiega Trenitalia – sono diverse. Fra queste, ad esempio, interventi del 118, presenza a bordo treno di viaggiatori intemperanti o casi di ordine pubblico”.

Le reazioni

È scontro politico. Le opposizioni all’attacco, in apertura della seduta dell’Aula della Camera, hanno chiesto una informativa urgente del governo sulla vicenda del Frecciarossa. Il primo a intervenire è stato Antony Barbagallo del Pd al quale si sono associati Marco Grimaldi di Avs, Isabella De Monte di Italia Viva e il 5S Alessandro Caramiello che ha chiesto che per il governo intervenga direttamente Lollobrigida. Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ha assicurato che queste istanze saranno girate all’Esecutivo.

Intanto la polemica monta. “Non tutti possono permettersi di far fermare un treno. Trovo quello di Lollobrigida un comportamento arrogante e indegno, abbiamo già presentato una interrogazione”, fa sapere la segretaria Pd, Elly Schlein, nella relazione alla direzione Pd, in corso al Nazareno. “Il ministro Lollobrigida non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu. La fermata straordinaria imposta da Lollobrigida a Ciampino, come si apprende oggi dalla stampa, è un atto di un’arroganza ingiustificabile, uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini e le cittadine che erano sul suo stesso treno, già in ritardo”, il commento del deputato dem Andrea Casu, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare “per fare subito piena luce su questa brutta storia”.

“Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”, scrive Matteo Renzi sui social.

Un gesto, commenta Giuseppe Conte, che “rappresenta un segnale devastante della politica ai cittadini in un momento di tagli e di manovre lacrime e sangue”. Il presidente del M5s non si sbilancia sulla richiesta di dimissioni del ministro: “Ci riserviamo tutte le valutazioni del caso”.

A difesa del ministro e compagno di partito, il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti: “Se la colpa di Lollobrigida è quella di voler esser presente a tutti i costi a Caivano, di aver voluto usare un mezzo pubblico e di aver trovato prontamente un’alternativa per raggiungere il luogo, è evidente che certi sciacalli non sanno più a cosa aggrapparsi”. “E fa davvero sorridere – conclude Foti – la richiesta di dimissioni da parte di Renzi, che arriva proprio da colui il quale si fece fare ‘l’Air Force Renzì tutto per lui. Solidarietà al ministro Lollobrigida”.

“Dalla sovranità alimentare per l’Italia alla sovranità ferroviaria per se stesso”, ironizza il segretario di Più Europa Riccardo Magi che chiede al ministro di “correre in Parlamento a spiegare”. Sarcastico anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “Gli italiani non hanno bisogno di una versione governativa del Marchese del Grillo. E forse non hanno bisogno neanche di Lollobrigida al governo”. “L’autorità giudiziaria verifichi se c’è stata interruzione di pubblico servizio e abuso d’ufficio”, chiede il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli.

[ad_2]

Source link

Leave a comment