La crudeltà del foie gras, ecco perché l’alimentazione forzata va vietata

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Si dice “foie gras” si legge “crudeltà”. È quanto emerge, ancora una volta, da immagini realizzate nel 2019 e mai mostrate dove si vede il sistema di produzione di questo “fegato grasso” tanto rinomato nelle cucine di tutto il mondo: l’organizzazione Animal Equality ha diffuso un nuovo video che raccoglie quanto filmato in diversi allevamenti di anatre in Francia, evidenziando la crudele pratica dell’alimentazione forzata, ancora in uso per la produzione di foie gras. In risposta a ciò, è stata lanciata una campagna volta a fermare questa pratica in tutta Europa.

Annualmente, più di 19.000 tonnellate di foie gras vengono prodotte in Europa, rappresentando circa il 90% della produzione globale. In Francia, primo produttore mondiale di foie gras, l’alimentazione forzata infligge sofferenze estreme a migliaia di anatre e oche. Questo Paese, che da solo consuma il 78% della produzione mondiale, è anche il principale esportatore a livello globale e il principale partner commerciale italiano per il foie gras.

L’alimentazione forzata, finalizzata a “ingrassare” il fegato degli animali, avviene negli ultimi 15 giorni di vita in allevamento. Le immagini documentano l’utilizzo di un lungo tubo di metallo infilato nelle gole degli animali, somministrando loro dai 200 ai 400 grammi di mangime, con il rischio di soffocamento e danneggiamento dell’esofago.

La pratica del “gavage” porta le oche e le anatre a aumentare di peso in pochi giorni, arrivando a pesare tra i 4 e i 7 chili. Questo provoca una condizione patologica chiamata “steatosi epatica”, caratterizzata dall’accumulo eccessivo di grasso nelle cellule del fegato. Durante la macellazione, i loro fegati estratti pesano tra i 550 e i 700 grammi, ovvero da 7 a 10 volte il peso normale.

Il foie gras, presentato come un’eccellenza culinaria, è in realtà prodotto da animali sottoposti a torture e maltrattamenti. Un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea ha fortemente condannato questa produzione, definendo l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”. Nonostante ciò, nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato una relazione che sostiene la produzione basata su pratiche rispettose del benessere animale.

In alcuni Paesi europei, l’alimentazione forzata è ancora consentita, ma in Italia la produzione di foie gras tramite questo metodo è vietata dal 2007, anche se il commercio e l’importazione non sono vietati. La vendita continua in alcune gastronomie e online, specialmente durante le festività natalizie, mentre alcuni ristoranti, soprattutto in Lombardia, Lazio e Piemonte, continuano a offrirlo.

Alla luce delle evidenze scientifiche e delle nuove immagini pubblicate, Animal Equality chiede al governo italiano di sostenere un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi pertinenti. Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa, afferma: “I risultati dell’ultimo Eurobarometro della Commissione europea mostrano che un’ampia maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera una maggiore tutela del benessere degli animali allevati a scopo alimentare. Tuttavia, le immagini degli allevamenti di oche e anatre dimostrano che nulla è più lontano dal benessere animale dell’alimentazione forzata, la quale deve essere abolita in Europa una volta per tutte”.

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