Fotovoltaico e accumulo: addio scambio sul posto, arrivano le VPP, le centrali elettriche virtuali

admin
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Di pari passo con il progresso della tecnologia legata ai pannelli fotovoltaici e alle batterie per l’accumulo domestico, anche le modalità di cessione/compravendita dell’energia prodotta da privati da parte delle società che gestiscono la rete elettrica sta evolvendo.

Negli Stati Uniti, ad esempio, lo scambio sul posto (SSP) ovvero la modalità di cessione dell’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico alla rete elettrica nazionale, sta per lasciare il posto alle centrali elettriche virtuali (VPP, Virtual Power Plant) in grado di “sfruttare” anche l’accumulo domestico.

scambio sul posto e centrali elettriche virtuali

Sebbene possa sembrare, in un primo momento, contro-intuitivo, la diffusione di batterie andrà ad aiutare la rete elettrica a gestire i flussi di domanda/offerta energetica molto meglio dello scambio sul posto: a differenza del SSP, infatti, le batterie permettono di cedere energia solo se e quando ve ne è una reale necessità.

scambio sul posto e centrali elettriche virtuali

In questo modo si evita anche di sovraccaricare le linee elettriche, scongiurando il rischio di danni e blackout: l’allarme legato al “surplus” di energia elettrica da parte delle FER (Fonti di Energia Rinnovabile) è stato lanciato anche dall’Unione Europea, come riportato da El Pais.

“L’energia solare domestica e le batterie possono svolgere un ruolo essenziale nel mantenimento del funzionamento della rete e nel contenimento dei costi dell’elettricità per tutti”, ha affermato Aaron Nitzkin, vicepresidente esecutivo dell’energia solare presso Citadel Roofing and Solar azienda californiana specializzata nella vendita, installazione ed assistenza di impianti fotovoltaici, solari e sistemi di accumulo.

Per capire come funziona questo nuovo sistema di accumulo e cessione dell’energia “a richiesta” prendiamo quanto riportato dalla testata pvmagazine, che cita l’esempio dell’azienda californiana Pacific Gas & Electric che ha lanciato un programma di “riduzione della domanda energetica in periodi di emergenza”.

I clienti che registrano le proprie batterie potranno guadagnare $ 2 per kWh immagazzinato da parte di PG&E, perché ridurranno il carico sulla rete elettrica quando la domanda è molto alta: in pratica, più un cliente si rende energicamente indipendente, più guadagna soldi da parte del suo gestore.

Secondo pvmagazine, questa iniziativa porterebbe ogni proprietario di fotovoltaico+accumulo a guadagnare fra i 100 e i 250 dollari annuali. Questa modalità di guadagno non sarà disponibile in ogni momento dell’anno, ma solo nei periodi in cui la domanda è molto alta: nello specifico, PG&E ha stabilito degli eventi stagionali, che coprono dalle 20 alle 60 ore, in cui chi non chiederà energia alla rete riceverà del denaro da parte del gestore.

Il fornitore PSEG di Long Island, New York, ha invece scelto un approccio diverso, offrendo uno sconto in fase di acquisto sul prezzo di una delle batterie inserite nel suo programma Battery Storage Rewards.

Gli installatori potranno proporre i loro prodotti scontati di 250 dollari per kWh, arrivando a un massimo di 6.250 dollari in meno per ogni cliente: in cambio del taglio sul prezzo d’acquisto, i proprietari del sistema di accumulo dovranno permettere a PSEG di prelevare parte dell’energia delle loro batterie nei momenti di maggiore richiesta di elettricità, per un massimo di 10 volte l’anno.

“I programmi di servizi di rete offrono più valore ai proprietari di case dotati di batterie, ampliando l’accesso a questa tecnologia fondamentale”, ha affermato Michael Catizone, presidente e co-fondatore di Long Island Power Solutions, una delle principali società di installazione solare di New York. “Con l’aumento dell’elettrificazione e della domanda sulla rete, siamo entusiasti di diffondere iniziative di questo tipo”.

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Queste non sono le uniche iniziative proiettate verso il futuro della nostra disponibilità energetica, che deve tenere conto anche delle batterie delle auto elettriche, per certi versi dei sistemi di accumulo su ruote. 

Il Regno Unito, ad esempio, ha recentemente finanziato alcuni interessanti progetti per l’implementazione della tecnologia V2G, Vehicle – to – Grid.

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