[ad_1]
È stato condannato all’ergastolo Giovanni Padovani, ex fidanzato di Alessandra Matteuzzi. La donna è stata uccisa sotto casa a Bologna nell’agosto del 2022. L’ex l’ha colpita con un martello e poi a calci e pugni. Per ucciderla, Padovani ha utilizzato anche una panchina.
Alessandra Matteuzzi
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
Ha collaborato Beppe Facchini
È stato condannato all’ergastolo Giovanni Padovani, ex fidanzato di Alessandra Matteuzzi, la 56enne uccisa a martellate sotto casa a Bologna nell’agosto del 2022 dopo mesi di stalking. L’ex calciatore 27enne ha parlato in aula prima della sentenza, dichiarandosi colpevole del femminicidio e chiedendo ai giudici di emettere una sentenza “senza farsi influenzare dall’opinione pubblica e dal giudizio dei media”.
L’aula del tribunale di Bologna durante il processo per Giovanni Padovani, accusato del femminicidio di Alessandra Matteuzzi – foto di Beppe Facchini
La sentenza era attesa per le 14 di oggi, lunedì 12 febbraio. A Padovani sono contestate anche le aggravanti della premeditazione, futili motivi, legame affettivo con la vittima e stalking. Dopo le affermazioni in aula dell’ex calciatore, la Corte di assise di Bologna è entrata in camera di consiglio per emettere la sentenza La Procura e le parti civili, nelle repliche, hanno sottolineato la presenza delle aggravanti contestate e la contrarietà alla concessione delle attenuanti.
Il legale Antonio Petroncini, che si occupa della parte civile costituita dalla madre e dalla sorella della vittima, ha dichiarato che Matteuzzi aveva accettato di rivedere l’ex per paura. “Padovani – ha dichiarato – aveva già deciso di ucciderla se non si fosse piegata al suo volere. Accettando di stare con lui, si è allungata la vita di un giorno”. Ad assistere alle battute finali del processo c’era anche Stefania Matteuzzi, sorella della vittima. La sera del femminicidio, le due erano al telefono e la sorella ha sentito le urla di terrore della 56enne.
Qualche minuto dopo l’inizio dell’udienza è arrivata anche la mamma di Padovani che ha sempre seguito il dibattimento. Dopo la lettura della sentenza che vede Padovani condannato all’ergastolo, la sorella della vittima è scoppiata in un pianto liberatorio, affiancata dalla madre e dall’avvocato di Parte civile. In aula è arrivato anche il sindaco del comune di Bologna, costituitosi parte civile.
[ad_2]
Source link