Etichetta del sostenibile: come funziona

admin
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Un cibo buono, sano che non danneggia l’ambiente e sia stato prodotto nel rispetto dei diritti dei lavoratori: presto potremo sapere se quel che mettiamo nel piatto risponde ai migliori standard di sostenibilità grazie alla nuova etichettatura alimentare Positive Food, sviluppata in Italia dal Milan Center for Food Law and Policy con l’Università Statale di Milano.

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Per la prima volta un’etichetta “racconta” in maniera completa l’alimento per fornire al consumatore tutte le informazioni per un acquisto consapevole.

Il cibo sostenibile è certificato

La certificazione, che sarà rilasciata alle aziende su base volontaria, analizza quattro indici: l’ambiente, valutando l’impatto della produzione su suolo, acqua e così via; le persone, per capire se le condizioni di chi ha lavorato al prodotto siano eque, sicure e sane;  perché sia tracciata e sostenibile; i nutrienti, per consentire una scelta di salute (per esempio, nel caso dei latticini si tiene conto dei contenuti di calcio, proteine in rapporto ai grassi e sale).

Ne esce un punteggio da zero a cinque per ogni parametro e un’etichetta che informa sull’impatto ambientale, sociale, economico e di salute dei cibi; a breve verrà validata in diverse filiere alimentari e come sottolinea Pier Filippo Giuggioli, responsabile del progetto per il Milan Center for Food Law and Policy, «L’obiettivo è rendere i consumatori parte attiva nella transizione ecologica, per uno sviluppo economico nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Anche dall’equità e dalla tutela del diritto al cibo dipende il benessere di ciascuno».

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA



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