era in servizio a Milano e San Giuliano Milanese

admin
2 Min Read

[ad_1]

Agiva sempre durante i turni di notte, approfittando di essere solo con la paziente da visitare. Il modus operandi era sempre lo stesso: alle giovani donne che in emergenza si rivolgevano a lui, perché avevano ad esempio febbre alta o forti dolori allo stomaco, chiedeva di distendersi sul lettino per poi iniziare a palpeggiare il seno o le parti intime. E le vittime, inermi, rimanevano bloccate dal terrore.

 Sono quattro, al momento, gli episodi di violenza sessuale aggravata (avrebbe approfittato della sua posizione di autorità e delle condizioni di inferiorità fisica delle vittime) per i quali è indagato un medico di 40 anni, residente a Varese, in servizio negli ambulatori della guardia medica di San Giuliano Milanese e Milano città. L’uomo, insospettabile e senza precedenti penali, è stato arrestato ed è finito ora ai domiciliari in seguito a un’attività congiunta dei carabinieri di San Giuliano e San Donato Milanese, coordinata dalla Procura di Lodi. Per il giudice per le indagini preliminari di Lodi, Giuseppe Pighi, che ha disposto la misura cautelare, esistono gravi indizi di colpevolezza nei confronti del medico indagato, che dal canto suo ha già nominato i suoi avvocati e respinge ogni accusa. 

A pesare sono soprattutto le ricostruzioni fornite dalle pazienti dell’uomo, che nei giorni successivi agli avvenimenti, in preda ad attacchi di panico e insonnia, avevano deciso di denunciare la guardia medica alle forze dell’ordine Per il giudice, inoltre, il medico coinvolto avrebbe dimostrato di «non essere in grado di gestire i propri istinti, giungendo al punto di abusare della propria posizione per manipolare la volontà delle vittime». 

L’autorità giudiziaria e la polizia giudiziaria stanno proseguendo gli accertamenti attraverso l’ascolto delle persone informate sui fatti, con le modalità più idonee ad assicurare la riservatezza; si auspica che altre persone che fossero a conoscenza di circostanze rilevanti in merito si rendano disponibili a contattare la polizia giudiziaria.

[ad_2]

Source link

Leave a comment