effetti, dove si compra e prezzo Il Tirreno

admin
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Con soli due milligrammi il corpo umano va in tilt e il cuore smette di battere. Per acquistarla bastano pochi euro e si può trovare ovunque: dallo spacciatore sotto casa al dark web, ovvero la parte “nascosta” e non tracciabile di internet, a cui è possibile accedere piuttosto facilmente. Si trova in pastiglie o in cristalli simili al sale grosso utilizzato in cucina e si assume con un’iniezione endovena o fumandola come il crack. Il numero di morti per overdose negli Stati Uniti ha superato quello dei soldati americani che hanno perso la vita nelle guerre in Iraq, Vietnam e Afghanistan messe insieme. Da antidolorifico a sostanza mortale.

Che cos’è?

Un farmaco nato negli anni Sessanta, successivamente trasformato in una droga letale che dall’America è arrivata anche in Italia, con i primi sequestri e, soprattutto, i primi morti. C’è chi la assume consapevolmente, ma anche chi lo fa senza saperlo. Perché sempre più spesso il Fentanyl viene utilizzato anche come sostanza da “taglio” per eroina e cocaina. Con effetti tragici. Una “striscia” di polvere bianca tagliata con il Fentanyl nel migliore dei casi provoca immediatamente sudorazione, pelle fredda e un improvviso e smodato stato di alterazione. Nel peggiore, invece, causa choc anafilattico e arresto cardiaco portando alla morte nel giro di pochi minuti. Spiegato in numeri, il Fentanyl è 50 volte più pericoloso dell’eroina. Ma come si è arrivati dall’analgesico a quella che oggi viene considerata tra le droghe più devastanti in assoluto in circolazione? La storia del Fentanyl inizia addirittura 64 anni fa. E ora spaventa la Toscana, con il consiglio regionale che ha approvato all’unanimità una mozione a prima firma di Vittorio Fantozzi (FdI) – su impulso di Alessandro Amorese (FdI), e firmata anche dai consiglieri regionali Alessandro Capecchi e Diego Petrucci – «per mettere in campo tutti gli anticorpi possibili per contrastare la diffusione di simili sostanze letali».

Il “padre” del Fentanyl

Oppioide sintetico come la petidina, il levorfanolo, il metadone, il tramadolo e il destropropossifene, il Fentanyl viene utilizzato come farmaco analgesico per lenire il dolore, soprattutto quando questo è cronico. Per la prima volta è stato sintetizzato nel 1960 dal dottor Paul Janssen. La sua caratteristica è quella di essere cento volte più potente della morfina. A partire dagli anni Novanta, il suo utilizzo è diventato molto comune per le cure palliative. Dal punto di vista terapeutico l’uso medicale del Fentanyl – in modo particolare sotto forma di cerotti – è possibile solo attraverso prescrizione medica e rigido controllo sanitario, con il suo utilizzo che riguarda per la maggiore i pazienti oncologici. Quando i medici statunitensi hanno cominciato a prescrivere forti antidolorifici oppioidi – tra cui il Fentanyl – per lenire infortuni, dolori cronici o post operatori, ci si è resi conto che tali farmaci, a differenza di quanto pubblicizzato dalle case farmaceutiche, possono provocare una forte dipendenza. Allo scadere della ricetta almeno il 6% dei pazienti non poteva più fare a meno e si è rivolto al mercato nero. In poco tempo dalla nascita in laboratorio, quindi, il Fentanyl si è mosso pericolosamente verso il mondo delle sostanze proibite e pericolose, vendute e assunte per fini completamente diversi rispetto a quelli che ne hanno accompagnato l’inizio del commercio.

L’allarme

Come accennato in precedenza i primi a fare i conti la deriva da strada del Fentanyl sono stati gli Usa. nel 2018 Trump ha dichiarato emergenza nazionale la strage fatta dagli oppioidi fra gli americani, ma è dagli anni Novanta che negli Usa l’eccesso di prescrizione di farmaci crea dipendenza nella popolazione. Negli anni Duemila i morti sono stati 400mila, più che negli incidenti stradali. Il primo imputato si chiama Fentanyl e si vende anche in Italia dove, con il decreto 30 giugno 2020, il Fentanyl e i suoi derivati sono stati inseriti nella tabella delle sostanze stupefacenti e psicotrope, con l’obiettivo di contrastare la produzione e la diffusione illecite dei fentanili – famiglia di oppioidi sintetici più potenti dello stesso Fentanyl – ponendoli sotto controllo, poiché usati in modo improprio o illegale sono molto pericolosi e piccole quantità possono causare intossicazioni potenzialmente letali.

L’arrivo in Italia

Nel novembre del 2023 l’operazione internazionale antidroga di Piacenza ha acceso i riflettori sul Fentanyl anche in Italia. Nel caso specifico però il laboratorio allestito sarebbe stato una sorta di ponte tra la Cina e gli Stati Uniti. Nello specifico, la guardia di finanza ha eseguito sette custodie cautelari in carcere nei confronti di altrettante persone coinvolte, a vario titolo, in attività di traffico internazionale di stupefacenti. La mente di tutta l’organizzazione, per l’accusa, era un piacentino di 51 anni, già arrestato anni fa perché fabbricava euro falsi. Questa volta deve rispondere anche di aver fatto da tramite tra la Cina e l’America per il traffico di Fentanyl, oppioide sintetico. A settembre 2023 a Viterbo sono stati sequestrati circa 80 grammi di Fentanyl mentre nel 2019 a Milano sono state trovate 2.000 pasticche. Sempre in quell’anno a Desenzano il sequestro è stato di 23 grammi della sostanza.

La prima vittima e il caso dello chef

Il primo morto in Italia da Fentanyl è datato 2017. E c’è il Fentanyl alla base anche del decesso dello chef italiano Andrea Zamperoni, morto nell’agosto del 2019 nella camera 15 del Kamway Lodge a New York. Le indagini hanno portato alla confessione della escort italo-canadese Angelina Barini, che agli inquirenti ha dichiarato di aver dato un cocktail letale di Ghb (droga dello stupro) e Fentanyl a Zamperoni.

La produzione in Europa

Il Fentanyl viene prodotto anche in Europa e c’è il rischio che possa portare a migliaia di morti. L’avvertimento è stato lanciato dalla commissaria europea per gli affari interni, Ylva Johansson, che ha ricordato come «in Europa siano attivi molti laboratori di Fentanyl» illegali, aggiungendo che in un anno «la polizia ne ha smantellati 400. Strutture – ha spiegato Johansson – in cui si producevano soprattutto metanfetamine ma anche Fentanyl». La commissaria ha parlato poi di un sequestro avvenuto in Lettonia. «Lì sono state sequestrati cinque chili di Fentanyl, che hanno il potenziale di uccidere 2,5 milioni di persone, cioè più della popolazione nazionale».

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