dopo sei anni non si è ancora concluso l’iter istitutivo della professione- Corriere.it

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Non c’è pace per gli osteopati italiani. A dispetto di una Legge, la 3 del 2018, che finalmente ha riconosciuto la loro come professione sanitaria, sono ancora «nel limbo». Aspettano che vengano emanati i famosi decreti attuativi, senza i quali la situazione resta di fatto congelata. E i tempi ormai sono strettissimi, perché il passaggio deve avvenire entro dicembre. Per questo gli osteopati lanciano l’allarme e hanno deciso di chiedere la mobilitazione degli italiani.

Invece di 6 mesi sono trascorsi 6 anni

E dire che per provvedimenti di ben altro peso, i tempi di approvazione sono stati meno «biblici»: ci vollero 652 giorni tra il 1977 e il 1978 per varare la legge sul Servizio Sanitario Nazionale; 1.240 furono i giorni necessari ad approvare la riforma dell’ordinamento universitario tra l’87 e il ‘90 e servirono 1.418 giorni, tra il ’97 e il 2001, per determinare le classi di laurea delle professioni sanitarie. Sono invece passati più di 2.100 giorni dal 31 gennaio 2018, quando fu varata la storica Legge 3/2018 che individuava l’osteopatia come professione sanitaria. Quella legge stabiliva un termine di sei mesi per la definizione dei decreti attuativi.

La richiesta al Governo e la petizione online

«Invece di sei mesi sono trascorsi sei anni e l’iter istitutivo della professione osteopatica in Italia non è ancora concluso. È inammissibile un ritardo di queste proporzioni, che lascia sospesi in un limbo oltre 12.000 osteopati italiani e milioni di cittadini che si affidano con fiducia all’osteopatia», dice Paola Sciomachen, presidente del ROI – Registro Osteopati d’Italia, la più rappresentativa associazione di professionisti del nostro paese. «Chiediamo al Governo di non attendere oltre e che le promesse siano finalmente mantenute. È un’esigenza anche dei cittadini e per questo abbiamo voluto coinvolgerli lanciando una petizione online (QUI il link https://chng.it/Xk8Rpc8sWB), affinché possano mobilitarsi, fare sentire forte la loro voce e chiedere che l’emanazione dei decreti attuativi avvenga entro dicembre 2023» continua Paola Sciomachen.

Osteopatia: inquadramento prioritario per 8 italiani su 10

Secondo la ricerca condotta dall’istituto Quorum/Youtrend per il ROI ad aprile 2022, su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana, quasi 8 italiani su 10 considerano prioritario che venga definito il corso di laurea e si concluda l’iter di istituzione dell’osteopatia come professione sanitaria previsto dalla legge. Inoltre, l’82% del campione ritiene che i trattamenti osteopatici debbano rientrare all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La categoria è in attesa che il Ministero dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero della Salute, licenzi il decreto sulla formazione triennale della futura laurea in osteopatia, ultimo tassello prima della definizione delle equipollenze.

«Il Decreto Milleproroghe, approvato lo scorso febbraio, aveva fissato al 30 giugno di quest’anno la data ultima per la conclusione di questo percorso, una scadenza rimasta ancora una volta sulla carta», aggiunge Paola Sciomachen. La petizione del ROI fa parte della campagna #decretosubito che evidenzia i paradossi di questa infinita attesa. «Vogliamo semplicemente che i diritti di migliaia di professionisti e di cittadini siano riconosciuti, rispettati e tutelati. L’unico modo per farlo è che l’iter legislativo arrivi effettivamente al termine» ha concluso Sciomachen.

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