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«Le malattie virali trasmesse da vettori artropodi come le zanzare e le zecche sono denominate arbovirosi (da “arbovirus”, cioè “virus trasmessi da artropodi”)». Lo spiega l’Ats che sottolinea, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come le arbovirosi causano ogni anno oltre 1 miliardo di casi umani, rappresentando circa il 17% di tutte le malattie trasmissi bili.
Vista la rilevanza di tali malattie, il Ministero della Salute ha redatto un documento specifico, il “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025” utile alla sorveglianza delle arbovirosi causate sia dalle zanzare (West Nile, Usutu, Chikungunya, Dengue, Zika) sia dalle zecche.
Tra le numerose specie di zanzare esistenti nel nostro territorio, quelle potenzialmente in grado di trasmettere malattie virali sono la zanzara notturna comune (Culex pipiens), potenziale vettore del virus West Nile, e la zanzara diurna (Aedes albopictus), cosiddetta “zanzara tigre”, potenziale vettore dei virus Dengue, Chikungunya e Zika.
Per quanto riguarda le azioni nei confronti delle zanzare, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria (DIPS) di Ats Bergamo rileva che l’obiettivo principale consiste nel contrastarne preventivamente lo sviluppo e la riproduzione, al fine di ridurne la densità. «A questo obiettivo devono contribuire sia le Autorità (civili e sanitarie), sia i cittadini» spiega Ats.
Di rilievo la sensibilizzazione della popolazione ad eliminare le raccolte temporanee di acqua nei giardini, sottovasi, contenitori senza coperchio, anfore ornamentali e giochi per bambini, che costituiscono i siti di riproduzione delle zanzare nelle aree private.
Tra le attività da attuare si ricordano la manutenzione delle aree verdi pubbliche e private, la pulizia delle aree abbandonate pubbliche e private; l’eliminazione dei rifiuti, per evitare la presenza di contenitori, anche di piccole dimensioni, contenenti acqua. Di rilievo la sensibilizzazione della popolazione ad eliminare le raccolte temporanee di acqua nei giardini, sottovasi, contenitori senza coperchio, anfore ornamentali e giochi per bambini, che costituiscono i siti di riproduzione delle zanzare nelle aree private.
Il vademecum
«Rispetto alle precauzioni individuali è consigliato all’aperto l’utilizzo di repellenti cutanei per uso topico anche in caso di attività lavorativa (agricoltori, giardinieri, ecc.), l’utilizzo di indumenti preferibilmente di colore chiaro che coprano il corpo il più possibile (ad es. camicie a maniche lunghe, pantaloni o gonne lunghi e calze); in assenza di impianto di condizionamento d’aria, utilizzare zanzariere alle finestre e alle porte d’ingresso avendo cura di controllare che queste siano integre e ben chiuse; nel solo caso di presenza di zanzare in ambienti interni utilizzare insetticidi per uso domestico (spray o elettrici), areando bene i locali prima di soggiornarvi» spiegano da Ats.
A tutto questo si aggiungono le misure specifiche di contrasto alle zanzare svolte e coordinate da Ats: «La ricerca dei focolai di sviluppo delle larve, condotta attraverso la raccolta di uova, utilizzando le ovitrappole, di larve e pupe, ispezionando a campione i potenziali focolai larvali oppure catturando gli adulti con trappole; l’analisi degli insetti, in collaborazione con l’entomologo del Museo delle Scienze di Bergamo; la relativa bonifica con l’utilizzo di insetticidi (larvicidi/adulticidi) da aprile a ottobre».
La puntura di zecca
«La puntura di zecca non è dolorosa ed è facile non accorgersi della sua presenza sul corpo. Per questo, dopo aver visitato aree dove potrebbe registrarsi la presenza di zecche, è importante controllare con estrema cura la propria persona, i bambini, i propri indumenti e gli animali domestici» avvisa Ats, che continua: «Occorre controllare tutto il corpo, con particolare attenzione ad ascelle, inguine, gambe, ombelico, collo e testa. Nel caso dei bambini, le zecche si trovano spesso in corrispondenza dell’attaccatura dei capelli, dietro le orecchie, nelle pieghe del collo o sul cuoio capelluto».
Per prevenire le malattie trasmesse dal morso delle zecche (es. encefalite virale da zecche [TBE], malattia di Lyme), Ats raccomanda di «indossare un abbigliamento adatto: scarpe chiuse (meglio stivali), maglia a maniche lunghe e infilata dentro i pantaloni, pantaloni lunghi con le estremità infilate dentro i calzini/calzettoni, cappello o copricapo; preferire abiti di colore chiaro (rendono più facile l’individuazione delle zecche); eventualmente utilizzare sulla pelle repellenti per insetti seguendo attentamente le indicazioni riportate in etichetta; camminare al centro dei sentieri, evitando di strisciare contro la vegetazione lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta, non sedersi direttamente sull’erba».
Allo scopo di attuare tutte le azioni di contrasto agli insetti vettori, i Comuni possono avvalersi del servizio di disinfestazione di Ats, laddove presente, o in alternativa di imprese del settore. Ulteriori info su www.ats-bg.it/arbovirosi
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