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La sfida di Veganuary: ridurre o eliminare per almeno un mese all’anno carne, pesce e derivati (foto: Unsplash).
Sono trascorsi dieci anni da primo Veganuary, il mese (gennaio appunto) dedicato all’alimentazione vegetale e da allora milioni di persone provenienti da quasi tutti i Paesi del mondo hanno deciso — per motivi legati all’ambiente, agli animali o alla salute — di ridurre o eliminare per almeno un mese all’anno carne, pesce e derivati. Partito da un semplice tavolo da cucina nello Yorkshire, Veganuary è diventato un vero e proprio fenomeno globale, tanto che lo scorso anno sono state oltre 700 mila le persone in tutto il mondo che hanno deciso di aderire all’iniziativa.
«La partecipazione e l’influenza di Veganuary continua a crescere ogni anno di più, anche in Italia, ed è entusiasmante vedere come la consapevolezza dell’impatto che i sistemi alimentari hanno sul Pianeta, la nostra salute e la vita degli animali, stia crescendo. Scegliere un’alimentazione a base vegetale non vuol dire isolarsi o fare rinunce e Veganuary riesce a dimostrarlo al meglio, creando un senso di comunità e mostrando l’enorme varietà di piatti che è possibile preparare mangiando vegetale», afferma Brenda Ferretti, campaigns manager di Essere Animali, partner ufficiale per l’Italia della campagna globale.
Una cotoletta alla milanese vegana? Quella proposta da Linfa Eat Different (in zona Tortona a Milano) è a base di fungo ostrica. Nel primo ristorante 100% vegetale e gluten free in Italia è anche possibile regalare un’esperienza culinaria sia scegliendo un importo a piacere, sia optando per l’acquisto di un’experience Degustazione d’Autore nella quale i piatti sono totalmente tailor made, creati su misura per ogni commensale, tenendo conto di gusti e preferenze di ognuno e partendo da eventuali segnalazioni di intolleranze o allergie.
Come (provare a) diventare vegani per un mese
Prima regola per aderire al Veganuary: niente sensi di colpa. Non succede nulla se “peccate” cedendo a una mozzarella o scoprite dopo una forchettata che il sugo della pasta che avete ordinato contiene dell’acciuga: l‘importante è partecipare e non fermarsi al primo errore. Essendo cresciuti con un’alimentazione per lo più onnivora il passaggio a una completamente vegetale può comportare errori e passi falsi (incredibile ad esempio quante cose si scoprano quando si comincia a leggere con attenzione la lista degli ingredienti dei prodotti che compriamo al supermercato…).
Seconda regola: niente panico! Se siete alle prime armi, ci sono tanti vegan influencer pronti ad aiutarvi con idee non solo per sostituire i prodotti di origine animale che avevate fino a dicembre sulle vostre tavole, ma anche per stimolarvi a provarne di nuovi di cui magari nemmeno avevate mai sentito parlare, come il “finto” salmone stampato in 3D o il lievito alimentare in scaglie.
Sfilacci (Planted pulled), coleslaw (insalata di carote, cavolo viola, insalata e maio) e cipolla agrodolce sono gli ingredienti del Med Pita, new entry proprio in occasione del Veganuary di Giardì, nuovo locale milanese (in via Napo Torriani 3) che combina la cucina gourmet 100% vegana a un servizio fast casual.
Frutti insoliti, nuovi grani antichi e alternative al caffè fatte con i funghi: a raccogliere i trend alimentari del 2024 è CiboCrudo, il principale brand italiano di cibo plant-based, biologico e crudista, che ha sovrapposto i trend di TikTok e Instagram con gli studi scientifici e gli argomenti più dibattuti dagli esperti del settore. Dopo avocado, tè matcha e moringa, ad esempio, quest’anno vedremo il boom della chlorella, alga verde unicellulare invisibile a occhio nudo ma ricca di proteine, ferro, vitamina C e omega-3; si scioglie in acqua, magari aggiungendo il succo di mezzo limone e qualche foglia di menta fresca per un drink bello e buono, oppure aiuta a colorare di verde uno smoothie a base di banane, zucchero di canna e yogurt.
Tra i frutti da provare troviamo invece il Camu Camu, piccola bacca acida proveniente dalla foresta amazzonica fonte di vitamina C, e il Baobab in polvere, da aggiungere ai frullati o nell’impasto di muffin e biscotti. E se amate la pasta ma volete variare dal solito grano duro provate il Teff, alimento base nella cucina etiope, o il grano saraceno, che in realtà non è grano ma una poligonacea, ottima fonte di proteine, carboidrati e fibre oltre che naturalmente privo di glutine.
Da Pizzium (45 locali in tutta Italia) a gennaio entra in menu, accanto alla già presente Margherita vegana, la Pizza Speciale Veganuary. Gli ingredienti? Una base di pomodori pelati e una generosa copertura di “Pizziumella” (un’alternativa alla mozzarella realizzata con un preparato a base di mandorle, anacardi e fibre), impreziosita da granella di castagne e funghi chiodini.
I testimonial di Veganuary
In Italia anche quest’anno sono moltissimi gli influencer e i content creator che sosterranno l’iniziativa: parliamo del duo Di Pazza, seguiti da oltre 130 mila persone e autori di ricette vegetali adatte a tutti i gusti, Charley e Anna, con oltre 400 mila follower, proprietari di un rifugio per animali e di un agriturismo, Mrs Veggy, che con le sue ricette veg e spesso gluten-free ha conquistato oltre 175 mila persone, e infine l’immancabile Silvia Goggi, medico specialista in scienze dell’alimentazione, co-fondatrice dell’app Planter e autrice di numerosi libri sull’alimentazione a base vegetale che parteciperà con consigli e video speciali.
Novità di quest’anno è poi un ricettario speciale destinato esclusivamente a chi si iscrive a Veganuary che raccoglie le ricette preferite di diverse personalità del mondo dello sport, cantanti, giornalisti e creator che si sono fatti promotori e promotrici di una scelta vegan o vegan friendly. Tra questi ci sono: Florencia Di Stefano-Abichain, speaker radiofonica e conduttrice, Rosita Celentano, attrice e conduttrice televisiva, il duo comico Le Coliche, la giornalista Roberta Ferrarie sua figlia Iris Ferrari, youtuber.
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