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“Giovani ambasciatori dell’educazione alimentare“, venti studenti dell’Istituto alberghiero Ruffini Aicardi coinvolti in un progetto a cura di Asl 1 e LILT: un’attività per sensibilizzare i giovani alunni degli istituti comprensivi sull’importanza di una corretta alimentazione.
LE INTERVISTE
“È un incontro importante, il cancro in Europa è in crescita, in Italia da 360 mila siamo passati a 395 mila nuovi tumori di cui da padrone la fa il tumore alla mammella e il tumore alla prostata-spiega Claudio Battaglia Presidente della sezione provinciale della LILT Sanremo Imperia – La prevenzione si divide in prevenzione primaria, cioè lo stile di vita, la prevenzione secondaria, i test di screening e la terziaria, cioè l’assistenza ai malati che hanno superato la malattia.
Oggi si parla di prevenzione primaria, dell’importanza di cambiare le abitudini e gli stili di vita soprattutto dei giovani: il 36 per cento dei tumori derivano da errate abitudini alimentari, il 30 per cento dal fumo di sigarette. Abbiamo pensato di rivolgerci ai più piccoli, abbiamo coinvolto l’Asl per l’aspetto nutrizionale e l’alberghiero Ruffini Aicardi, abbiamo istruito una quindicina di ragazzi che andranno nelle scuole primarie per parlare di alimentazione“.
Aggiunge Maria Anna Burgnich, Dirigente dell’Ufficio Quinto dell’USR Liguria: “Un progetto dell’Istituto alberghiero Ruffini Aicardi elaborato in collaborazione con l’Asl 1 e la LILT per l’acquisizione di corretti stili alimentari e di vita. È un progetto importante: prevede che degli studenti di scuola secondaria di secondo grado diventino insegnanti di ragazzi della secondaria di primo grado e della primaria. Abbiamo verificato che la peer education, l’apprendimento tra pari, è più efficace di quello impartito dagli adulti“.
Conclude Barbara Antenucci, vicepreside dell’IIS Ruffini Aicardi: “Gli studenti del Ruffini Aicardi realizzeranno questo progetto di educazione alimentare finalizzato a divulgare i principi di corretta alimentazione tra gli adolescenti che spesso sono vulnerabili rispetto a mode gastronomiche che non rispettano i principi di una sana alimentazione. Abbiamo pensato a questa attività di peer tutoring finalizzata a rendere più efficace l’intervento confidando nel fatto che il registro comunicativo utilizzato da coetanei possa essere più incisivo“.
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