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In un contesto in cui otto italiani su dieci mostrano un crescente interesse verso gli investimenti sostenibili, con il 65% di essi pronto ad investire con criteri ESG sull’agroalimentare, emerge chiaramente la volontà della popolazione italiana di contribuire attivamente ad un futuro più sostenibile. Questi dati emergono dall’indagine condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Bva Doxa, coinvolgendo 1.400 risparmiatori che hanno investito nell’ultimo anno almeno 1.000 euro.
“La consapevolezza dei consumatori italiani riguardo agli investimenti sostenibili è un segnale positivo che mostra una crescente attenzione nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità nel settore agroalimentare”, afferma Mario Serpillo, Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (UCI). “Questo trend evidenzia la volontà del popolo italiano di partecipare attivamente alla costruzione di un futuro migliore, supportando pratiche agricole e alimentari più sostenibili e responsabili”.
Secondo l’indagine, il settore vinicolo è indicato dal 43% dei risparmiatori come il più attrattivo nel settore agroalimentare, seguito dall’ortofrutticolo (33%) e dal latteo-caseario (33%). Questo evidenzia non solo una preferenza verso prodotti tradizionali italiani, ma anche un interesse crescente verso settori che dimostrano un impegno verso la sostenibilità e la qualità.
Serpillo continua, “La transizione ecologica nel settore agroalimentare non solo permette di garantire la produttività dei terreni a lungo termine, ma anche di migliorare le condizioni di lavoro e di produrre cibi più sani. È un’opportunità preziosa che dobbiamo coltivare per costruire un futuro alimentare sostenibile e resiliente”.
Tra le principali preoccupazioni dei risparmiatori italiani vi sono l’inflazione e il caro vita (50%), la crisi energetica e i costi dell’energia (34%), il cambiamento climatico (27%) e la disoccupazione (23%).
“Il dato relativo alla volontà di limitare gli sprechi alimentari, coinvolgendo il 93% degli intervistati, è un segnale positivo che mostra una crescente consapevolezza verso il tema della sostenibilità anche nel quotidiano”, aggiunge Serpillo. “Inoltre, l’acquisto di prodotti locali, biologici e provenienti da una filiera etica dimostra un impegno e un supporto concreto per la sostenibilità ambientale e sociale”.
Tuttavia, secondo l’indagine, le buone pratiche sostenibili si scontrano ancora con prezzi troppo elevati (72%), la mancanza di informazioni sulla sostenibilità dei prodotti (32%) e la diffidenza verso i marchi (27%).
“Scegliere l’agricoltura e l’alimentazione sostenibile richiede uno sforzo condiviso”, conclude Serpillo. “Collaboriamo per promuovere pratiche agricole e alimentari che tutelino l’ambiente, i lavoratori e la salute dei consumatori, cercando di rendere la qualità meno esclusiva. Solo attraverso questa sinergia possiamo assicurare un futuro alimentare sostenibile per tutti”.
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