Strage Altavilla Milicia, il racconto della diciasettenne fermata per gli omicidi. «Mia madre e mio fratellino erano posseduti dai demoni»

admin
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Si è presentata ieri, tre giorni dopo che sono stati trovati i corpi dei suoi fratelli Kevin ed Emanuel, e i resti di sua madre. E ha parlato. La 17enne, figlia di Giovanni Barrecca, fermato con una coppia di amici perché ritenuto responsabile di aver sterminato la sua famiglia, ha rivelato di aver partecipato ai rituali per esorcizzare i suoi parenti, contribuendo così al massacro. La Procura per i Minorenni di Palermo ha raccolto le «rivelazioni agghiaccianti» che hanno indotto il magistrato a disporre il fermo, per omicidio pluriaggravato in concorso e occultamento del cadavere, della 17enne ospite in una comunità protetta. Interrogata in presenza del suo legale ha rivelato cosa è accaduto nella sua abitazione, «fornendo un resoconto agghiacciante, anche in relazione al contributo personale fornito in relazione alle torture subite dalla madre e dai fratelli, alle loro atroci sofferenze, ed all’agonia fino alla morte», si legge in una nota della Procura dei Minori. La ragazza ha raccontato anche quanto successo dopo l’assassinio della madre e come il padre e i complici hanno dato fuoco e seppellito i resti della madre. Secondo la minore da anni i demoni perseguitavano la sua casa, facendo accadere cose negative in famiglia. In particolare i demoni erano presenti nella madre e nel fratello piccolo, «particolarmente legato alla genitrice e quindi ‘abitato’ dalle stesse figure demoniache». Ed è proprio l’opposizione di Antonella alle proposte della coppia che ha fatto scattare la mattanza.

«Ragazza con un’intelligenza fuori dal comune, forse plagiata»

La coppia Sabrina Fina e Massimo Carandente hanno conosciuto Barreca sui social. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, per «liberare la casa dai demoni», hanno spiegato alla famiglia che era necessario fare dei rituali di purificazione. Rituali diventati sempre più violenti. Fino a giovedì 4 febbraio, quando Antonella Salamone, l’unica a non partecipare, viene sacrificata. Forse perché si era opposta, mentre il figlio maggiore, che poi rimarrà ucciso, in una prima fase partecipa ai rituali. «Ci ho parlato e ho trovato una ragazza con un’intelligenza fuori dal comune, non credo che fosse drogata, di sicuro è stata plagiata», spiega il procuratore di Termini Imerese Cartosio. «Si sono verificati in più occasioni dei comportamenti che hanno una matrice religiosa distorta e che non avvengono solo a Termini Imerese, ma in tutto il territorio nazionale. E’ inutile – spiega – che stia a sottolineare in quanti casi abbiamo constatato che la religione o determinati ruoli all’interno della Chiesa siano stati usati utilizzati allo scopo di abusare sessualmente di minori. In qualche caso l’abuso è stato finalizzato non solo allo scopo sessuale ma anche a sfruttare economicamente e lavorativamente le persone. Stavolta abbiamo a che fare con una tragedia che rappresenta il massimo dell’immaginazione umana».

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