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Anna Possi, la barista più anziana d’Italia, ha festeggiato i suoi 99 anni lo scorso novembre e vanta un’esperienza di 65 anni dietro al bancone del Bar Centrale di Nebbiuno, nei pressi del Lago Maggiore. Insieme al marito, Renato Guazzi, ha aperto il locale nel 1958, trasformandolo in un punto di riferimento della comunità locale.
La sua giornata inizia alle 6 di mattina e mezz’ora dopo è già al bar a preparare tutto il necessario per l’apertura, racconta al Corriere della Sera. Nonostante la sua età, gestisce il locale con dedizione e accoglie i clienti con un sorriso.
Cresciuta a Vezzo, ha vissuto tra Novara e Genova, ha lavorato nei ristoranti degli zii e già da giovane ha sviluppato la sua passione per la Borsa: «Con le mie cugine passavamo sempre davanti a una banca, io mi fermavo a osservare le quotazioni». Lo fa ancora oggi, ma dal computer, quando sta al bar.
«Mangio bene e non mi sfugge niente»
Anna e Renato, il marito di 18 anni più grande, hanno aperto il Bar Centrale, diventando una presenza amata nella comunità. Nonostante la perdita del compagno di vita nel lontano ’74, Anna Possi ha deciso di mandare avanti l’attività. Il locale, punto di riferimenti della gente del posto, ha ospitato anche calciatori famosi come Gianni Rivera e Fulvio Collovati durante il ritiro del Milan a Nebbiuno nel 1976.
Oggi, la barista più anziana d’Italia continua a gestire il locale con cura, definendosi scherzosamente come «una macchina d’epoca». Attenta all’alimentazione e le piace «programmare, organizzare» e non le sfugge niente, racconta.
La sua storia rappresenta un affascinante capitolo della vita di un bar italiano, testimoniato da una donna straordinaria che ha dedicato gran parte della sua vita all’accoglienza e al servizio della comunità locale.
Credit foto: Facebook / Sabrina Della Cascina
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