Stefano Bandecchi ritira le dimissioni: resta sindaco di Terni

admin
3 Min Read

[ad_1]

Appena una settimana dall’atto ufficiale e Stefano Bandecchi, ex dimissionario sindaco di Terni, ha ritirato le proprie dimissioni, annunciate sui social e presentate in via ufficiale il giorno seguente. La nuova decisione è già stata protocollata. “È merito dell’opposizione, sia di quella ternana sia di quella nazionale, che mi hanno indotto obbligatoriamente a pensare che non si possono lasciare Terni e la Nazione nelle mani di questi animali”, spiega Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, impegnato anche nella campagna elettorale per le Europee. “Mi sto occupando delle candidature. L’emendamento di FdI che andrà presto in discussione ci obbliga a raccogliere 180 mila firme per poterci candidare. Una decisione antidemocratica, a pochi mesi dalle elezioni”, precisa.

È una stringata nota del comune a informare della revoca del passo indietro, che giorni fa era stata presentata come “irrevocabile” dal primo cittadino e leader nazionale di Alternativa popolare, diventato noto per le risse nell’assise cittadina e per le esternazioni sessiste. “La presente – scrive il sindaco al presidente del consiglio comunale e per conoscenza alla prefetto – per comunicare ufficialmente la revoca delle dimissioni presentate al consiglio comunale, assunte al protocollo del Comune di Terni il 9 febbraio 2024”. Dimissioni che erano arrivate dopo una lunga sequenza di episodi sopra le righe. L’ultimo pochi giorni fa, in consiglio comunale, quando si era lasciato andare a una delle sue esternazioni: “Un uomo normale guarda il culo di una donna e forse ci prova: se ci riesce se la tromba, altrimenti torna a casa. Offendetevi quanto ca..o vi pare, questa è la mia idea”.

L’intenzione di abbandonare la fascia tricolore e la carica di sindaco era stata motivato da Bandecchi “per ragioni politiche”, perché il nucleo locale del suo movimento politico sarebbe stato contaminato da quei personalismi propri “dei partiti che hanno rovinato l’Italia negli ultimi trent’anni”, aveva detto Bandecchi. Un braccio di ferro con i presunti “dissidenti”, durato giusto una settimana, segnata da una vasta copertura mediatica sulle cronache nazionali. Giusto sette giorni, per rilanciare la propria candidatura alle Europee e professarsi padre nobile della politica e padrone della sua Alternativa popolare, oltre a rendersi all’occorrenza disponibile come “duce”, a beneficio della nazione. E nella mattinata di oggi l’atto di revoca è stato protocollato in comune.

A convincere Bandecchi a tornare sui suoi passi e restare sindaco della cittadina umbra non sarebbero stati tanto i suoi, che nel tentativo di redimersi avevano esteso un documento per ribadire l’allineamento ai valori del suo partito, ma la presenza di “troppi incompetenti” nel panorama politico. “Non posso lasciare la città in mano a questi animali”, ha dichiarato il primo cittadino.

[ad_2]

Source link

Leave a comment