Sport e influenza: effetto Open Window e strategie per non ammalarsi

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Un’attività moderata può aiutare, ma occhio a non esagerare per non rischiare l’effetto “Open Window”. Ecco i consigli del professor Pecorari

Lo sport può essere di grande aiuto per le nostre difese immunitarie e può anche aiutarci a prevenire l’influenza stagionale, se fatto in un certo modo. È importante valutare la portata dello sforzo ed evitare di esagerare, altrimenti si potrebbe ottenere l’effetto opposto esponendosi ancora di più all’influenza, come spiega il professor Giancarlo Pecorari, otorinolaringoiatra dell’Ospedale Le Molinette di Torino e docente di Otorinolaringoiatria presso l’Università degli Studi di Torino.

sport per prevenire l’influenza

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“È ormai acclarato che l’attività sportiva attivi le difese immunitarie dell’organismo, di conseguenza – in linea generale – chi fa sport è meno incline ad ammalarsi di influenza. Bisogna però fare una distinzione. Distinguiamo il rischio di ammalarsi in basso, medio e alto, e facciamo una considerazione. Chi non fa attività sportiva ha un rischio medio, chi fa un’attività fisica moderata e, soprattutto, congrua al suo stato di forma e di salute ha una bassa probabilità di ammalarsi. Paradossalmente, chi fa un’attività sportiva intensa e, soprattutto, eccessiva rispetto al suo stato di forma, ha un alto rischio di ammalarsi”.

effetto “open window”

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Quando si fa uno sforzo molto intenso, il corpo va incontro a un indebolimento del sistema immunitario, definito “Open Window”: “Il sistema immunitario diventa più vulnerabile alle malattie. Il consiglio è, quindi, di fare un’attività fisica moderata e congrua allo stato di fitness del soggetto. Sforzi intensi invece creano nel sistema immunitario questa ‘finestra aperta’ che rende il soggetto più vulnerabile alle infezioni per un periodo che può andare dalle 3 alle 72 ore dopo l’attività fisica”.

come fare sport

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“Uno sforzo moderato può consistere, a livello tecnico, nel mantenere il 70% della propria frequenza cardiaca. Questo può aumentare le difese immunitarie e prevenire le malattie” spiega il professor Pecorari. “Gli sport più adatti possono essere la corsa, il nuoto, il tennis, ma anche una camminata veloce. Tutte quelle attività dove non necessariamente si ha uno sforzo intenso. Una maratona chiaramente non è idonea, se non si è particolarmente allenati o pronti per farlo. La chiave è proprio questa: bisogna essere coscienti della propria forma fisica e lo sforzo deve essere proporzionato a essa. Un soggetto che non ha mai fatto attività sportiva e fa uno sforzo eccessivo rischia di indebolire le proprie difese immunitarie”.

sport dopo l’influenza

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L’influenza di quest’anno si è rivelata molto impegnativa e, soprattutto, tende a “farsi sentire” per più tempo, anche dopo la fine della fase acuta. Bisogna, quindi, fare attenzione a non farsi prendere dalla fretta e non ricominciare troppo presto l’attività fisica dopo l’influenza: “Normalmente, sarebbe bene riprendere l’attività sportiva 7 giorni dopo l’avvenuta guarigione del virus, se lo stato di salute del soggetto è buono. Chiaramente bisogna valutare se la persona ha patologie croniche o se è un soggetto fragile. In quel caso bisogna aspettare di più e fare più attenzione, perché il rischio di ricaduta è molto maggiore, e sappiamo che la ricaduta ha una sintomatologia anche peggiore della malattia precedentemente contratta” conclude il professor Pecorari.

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