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Una ragazza italiana sprovvista di assicurazione sanitaria che vive negli Stati Uniti ha raccontato la sua esperienza da incubo in ospedale: cosa è successo.
Questa disavventura che ha fatto il giro del web è stata raccontata da Jasmine, una ragazza italiana sposata con un californiano che vive negli Stati Uniti. @kikagriffin è il nikcname con il quale pubblica i suoi contenuti del web. Tutto ha inizio con una normale febbre venuta in un momento sbagliato. Infatti, Jasmine ha iniziato a sentirsi male quando non era coperta dall’assicurazione sanitaria. Come tutti sappiamo, negli Stati Uniti, a differenza dell’Italia, la sanità è privata. Per questo, di solito, i datori di lavoro, quando assumono i dipendenti, forniscono anche l’assicurazione che copre le spese mediche.
Purtroppo, però, Jasmine è dovuta correre al pronto soccorso nelle due settimane di passaggio da un lavoro all’altro, quando era sprovvista di assicurazione. Nel video, Jasmine racconta come ha fatto di tutto per evitare di andare in ospedale, sapendo che sarebbe stato molto costoso. Quindi, inizialmente, ha provato a riposarsi a casa. Poi, sono iniziati anche forti dolori al petto. Quando il dolore è diventato insopportabile, Jasmine è andata in una clinica privata per farsi visitare. “Se fossi mia figlia, ti direi di andare subito al pronto soccorso“, le spiega il medico. Jasmine, però, le spiega che non ha l’assicurazione sanitaria. Il dottore, quindi, le consegna un foglio della clinica con il quale, a sua detta, non avrebbe pagato nulla all’ospedale.
Stati Uniti, l’incubo della ragazza italiana in ospedale senza assicurazione
Jasmine, quindi, si dirige in ospedale. Appena entrata, consegna il foglio della clinica all’infermiera e viene ricoverata. Gli esami mostrano che Jasmine ha una pericardite. Quindi, le viene somministrato ibuprofene e vari antidolorifici. Mentre è in stanza, arriva un uomo in giacca e cravatta che le chiede i dati personali. Jasmine capisce che è la persona incaricata di emettere la fattura e spiega che ha consegnato il foglio che la esenta dal pagamento. “Sìsì, non ti preoccupare”, la rassicura l’uomo. Passate appena 4 ore, Jasmine viene dimessa e torna a casa. Dopo alcuni mesi, però, iniziano ad arrivarle delle lettere sospette.
In realtà, sono delle fatture. Jasmine, quindi, chiama l’ospedale e spiega di aver consegnato il foglio che la esenta dal pagamento. “Mi dispiace, forse l’abbiamo perso, se lo faccia ristampare“, le spiegano. Jasmine fa come le è stato detto e riporta il foglio in ospedale. Purtroppo, però la sua disavventura non è finita. Infatti, dopo alcuni mesi, riceve la chiamata da un istituto di recupero crediti che le comunica che ha un debito con l’ospedale per 10mila dollari. Jasmine è incredula. “Alla fine ho deciso di pagare perché avrei potuto avere problemi con il credit score”, rivela Jasmine. La ragazza, infatti, avrebbe anche potuto fare ricorso ma il credit score, un parametro fondamentale negli Stati Uniti che valuta la capacità del debitore di far fronte a un impegno finanziario preso, ne avrebbe risentito. Morale della favola: in Italia siamo molto fortunati ad avere la sanità pubblica.
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