[ad_1]
People scarcity e mismatch
In futuro ci saranno sempre meno lavoratori. Secondo l’Istat la popolazione di 15-64 anni dovrebbe scendere al 54,3% in 30 anni. Tanto che il mismatch, la difficoltà delle imprese a trovare sul mercato personale in possesso di competenze adeguate, sarà destinato a salire. Già oggi il tasso di difficoltà nel reperimento è del 48% per le aziende e si arriverà a più della metà nei prossimi anni visto il contesto generale di “people scarcity”. Per chi cerca lavoro ed è over 55, la “concorrenza” in riduzione può essere un vantaggio competitivo specialmente se si posseggono skills richieste sul mercato e si mantiene un approccio proattivo. A questo proposito Intoo, la società di Gi Group Holding, segnala i 10 consigli per affrontare al meglio i passaggi per ripresentarsi sul mercato dopo i 55 anni. «Non si tratta solo di cambiare eventualmente ruolo, ma di compiere uno switch su un diverso mindset a tutto tondo — spiega Cetti Galante, ceo di Intoo —. Significa essere consapevoli delle macro trasformazioni in atto, nel proprio settore e nel proprio ruolo e approcciarsi con flessibilità, anche contrattuale, alle necessità delle imprese».
Lasciar parlare le competenze
Il primo passo è uscire dalla “gabbia” del proprio titolo professionale e ragionare per aree di competenza maturate, massimo Tre. Capacità che devono emergere subito in modo chiaro e incisivo in qualsiasi contesto e strumento di presentazione e contatto con il mercato. Spiegano da Intoo:«Per identificarle un esercizio utile da compiere è domandarsi “In cosa posso concretamente aiutare un’azienda?”. Occorre valorizzare con cura, in particolare, le competenze sui processi, ad es. di razionalizzazione fornitori, che in realtà meno strutturate possono rappresentare un valore aggiunto».
Un curriculum funzionale
Per migliorare le proprie chance il primo strumento è il curriculum che deve essere «funzionale». Non deve essere anticronologico ovvero un elenco di esperienze, ma deve focalizzarsi sulle proprie capacità, verticalizzando le skill. «Come compilarlo? Classificando le esperienze top in termini di risultati e raggruppando le abilità per tematiche in base alle tre aree di competenza distintive identificate. Chi legge deve capire subito in quali ambiti si può essere la persona giusta. Bando poi a sigle e ad acronimi settoriali o aziendali, non comprensibili al di fuori di contesti specifici. Bisogna illustrare chiaramente le attività svolte e le responsabilità gestite», aggiungono da Intoo.
Parole chiave e startegia da Hr
Bisogna conoscere il mondo delle risorse umane. Spiegano da Intoo:«Le ricerche dei recruiter su LinkedIn, ma non solo, vengono ormai effettuate per parole chiave, piuttosto che per ruoli. Per questo inserire nel sommario job title complessi può penalizzare in termini di visibilità. Cosa indicare, invece? Parole chiave aderenti al nostro profilo, quali: “business development”, “ottimizzazione di processi” (spiegando quali), “gestione fornitori”, “analisi di dati”, i Paesi esteri di competenza nel caso di ruoli internazionali».
Valorizzare le esperienza con i junior
«In un momento di compresenza di più generazioni in azienda, fino a 5 diverse, chi ha partecipato a progetti di training, mentorship, coaching, supporto ai neoassunti o a percorsi di crescita delle nuove risorse, ha una marcia in più», sottolineano gli esperti. La collaborazione con le nuove generazioni denota apertura mentale, flessibilità e capacità di trasferire know-how. «È fondamentale, quindi, sapere raccontare esperienze di questo tipo e valorizzarle, sia nel Cv che nel profilo Linkedin, che in sede di colloquio», aggiungono.
Non avere fretta di avere un ruolo di seniority in una nuova realtà
Un’altro consiglio è non avere fretta di trovare subito una posizione analoga alla precedente e con una certa seniority. Dicono da Intoo: «Ciò che conta è iniziare, partendo magari da un ambito più ristretto di responsabilità o da un ruolo trasversale, prendere confidenza con il nuovo ambiente, le dinamiche e i processi per poter consolidare e allargare in seguito il proprio perimetro di competenza».
Smartworking, uno strumento alleato
Smart working, hybrid working e settimana corta vanno considerati strumenti utili. «Nella ricerca di un’opportunità, si possono valutare con più facilità imprese in aree diverse da quella di residenza o domicilio, coniugando e negoziando al tempo stesso necessità familiari e personali», aggiungono da Intoo.
Prepararsi a colloqui online e offline
Necessario poi prepararsi a colloqui in presenza e offline. «In questo ultimo caso – consigliano dalla società- può essere utile fare delle prove prima dell’appuntamento, per prendere confidenza con l’app che userete e assicurarsi di padroneggiare le funzionalità. E ricordarsi di avvertire in famiglia sull’importanza della conversazione per avere la giusta riservatezza e silenzio».
Aggiornarsi sulla tecnologia
Whatsapp, Google Drive, Teams, Slack, Skype, Zoom, Trello: oggi la maggior parte delle aziende utilizza app di messaggistica istantanea e strumenti di lavoro condiviso. «Non saperli utilizzare significa rimanere indietro nei processi operativi quotidiani e più comuni, precludendosi a priori un’opportunità. Anche questo deve essere un ambito di formazione continua per restare allineati con la digitalizzazione che avanza», concludono da Intoo.
Sperimentare e abbandonare i vecchi schemi
Occorre poi lasciare alle spalle il passato e i vecchi schemi. «Significa riuscire ad abbandonare mentalmente e praticamente ciò che non fa più parte del ruolo e del contesto che si è vissuto o che si è deciso di lasciare». Bisogna darsi la possibilità di scoprire nuove risorse che non si sapeva di avere «e lasciarsi sorprendere da ciò che si potrebbe trovare».
[ad_2]
Source link