Sanremo, 17enne ucciso dal tir mentre va a scuola. Dopo la fuga l’autista arrestato per omicidio stradale- Corriere.it

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Tutte le mattine Mohtadi e sua sorella, 17 e 15 anni, origini tunisine, puntavano la sveglia alle 5 in punto, perché la prima corriera per Sanremo parte alle 5 e 55 e la seconda, quella delle 8 e 40, arriva troppo tardi, a lezioni già cominciate. Ma ieri i due fratelli non sono arrivati a scuola, l’istituto Ruffini-Aicardi. Scesi dal bus che li ha lasciati sulla via Aurelia, hanno raggiunto — come probabilmente facevano sempre — una bretella stradale vietata al transito pedonale. Un tir li ha subito travolti.Mohtadi è morto, la ragazzina è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

L’uomo al volante dell’autotreno, un romeno, non si è fermato, ha proseguito la sua corsa. È stato bloccato più tardi dalla polizia locale che lo ha arrestato dopo che la procura di Imperia, diretta da Alberto Lari, ha aperto un fascicolo per i reati di omicidio stradale, omissione di soccorso e lesioni colpose. Agli agenti l’autotrasportatore ha detto di non essersi accorto di nulla. Quel che è certo è che se i due studenti non dovevano stare lì, neanche il tir che li ha colpiti e schiacciati sarebbe dovuto salire su quella stretta rampa, via Frantoi Canai: all’inizio della strada compare un divieto di transito ai camion come quello che hanno una lunghezza superiore ai dieci metri.

Gli studenti dell’istituto, circa mille ragazzi, sono sotto choc. La preside del Ruffini-Aicardi, Maria Grazia Blanco, piange mentre descrive al Corriere quei due fratelli che conosceva bene. «Ho l’abitudine di girare per le classi, è il mio ruolo. La storia di Mohtadi e di sua sorella, per la quale sto pregando, è quella di due bravi studenti — dice — consapevoli dell’importanza dello studio. Abitavano a Traora, un paesino sull’Appennino a circa 30 chilometri da Sanremo, lungo la valle Argentina. Per essere qui in orario si svegliavano alle cinque. Mohtadi era un ragazzo studioso e generoso.

Era al quarto anno dell’indirizzo sociosanitario e aveva l’intenzione di ottenere,contemporaneamente, l’abilitazione come operatore Oss. La sorella è al primo, anche lei con un buon profitto, coscienziosa». I ragazzi sono passati per la bretella considerandola, come molti altri studenti, una «scorciatoia». Un passaggio più sicuro ci sarebbe, è stato aperto tempo fa e costeggia una pista ciclabile. Ma il percorso si allunga di tre o quattrocento metri. Ed ecco perché ieri mattina sono saliti lungo via Frantoi Canai trovandosi d’improvviso il tir davanti. Che il «deflusso degli studenti» fosse da «regolare» lo ha sempre pensato il consigliere comunale di Forza Italia Andrea Artioli: neanche due settimane fa ha presentato un’interpellanza rimasta però «senza risposta».

Le foto dell’incidente sono terribili, mostrano una sede stradale strettissima, sull’asfalto restano le sagome tracciate per i rilievi e uno zainetto. Mohtadi è morto all’ospedale di Sanremo, la sorella è stata portata in eliambulanza a Pietra Ligure. Massimo Di Fazio, il sindaco di Triora, 300 abitanti, è addolorato. «La famiglia di questi ragazzi vive qui da tanti anni, perfettamente integrata — afferma —. Il papà, che ha altri due bimbi più piccoli, è infermiere in una Rsa. L’ho sentito poco fa. È distrutto, ha perso un figlio. Prega per la figlia».

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