«Ricoverato due volte in un giorno e sempre rimandato a casa con una cura di antibiotici»

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«Adesso para tutti i palloni che ti manderò su in cielo “super Vince”. Vita mia sarai per sempre dentro di me». Valeria Bertana, mamma del piccolo Andrea Vincenzi, ha salutato così il figlio dodicenne, morto mercoledì sera dopo una corsa disperata all’ospedale Regina Margherita di Torino. Tra lunedì e mercoledì Andrea era stato visitato per 3 volte nel pronto soccorso pediatrico di Chivasso. «Lo hanno mandato a casa con un codice verde — raccontano i parenti —. Dopo 3 accessi in 48 ore, la diagnosi è rimasta quella di un principio di polmonite».

La corsa in ospedale

Mercoledì sera, a poca distanza dalle ultime dimissioni dall’ospedale, Andrea è svenuto. Aveva appena cenato e mamma Valeria e papà Roberto hanno chiamato il 118. L’ambulanza ha trasportato il ragazzino a Torino, ma ormai era troppo tardi. Un’ora dopo il ricovero il grande cuore di Andrea aveva smesso di battere. I medici del Regina Margherita hanno inviato una segnalazione alla procura di Torino che ha disposto l’autopsia. Al momento non ci sono indagati e la famiglia di «super Vince», il nome «di battaglia» che Andrea si era guadagnato sul campo, difendendo i pali dell’Usd Gassino-San Raffaele, non si è ancora rivolta a un legale.

Il baby calciatore

Andrea era un ragazzino allegro e vivace. Frequentava con ottimi risultati la seconda media alla Enrico Fermi di Castiglione, adorava la Plasystation e dall’età di 4 anni inseguiva il suo sogno: diventare il portiere di una squadra di serie A. «Possibilmente della Juve, visto che era uno sfegatato tifoso bianconero — ricorda Piercesare Uras, direttore generale dell’Usd Gassino-San Raffaele —. Era un bambino adorabile, era con noi da sempre. Sua mamma ci aiuta con la segreteria, praticamente è cresciuto al campo. Il suo idolo? Credo fosse Buffon». Il piccolo campione aveva cominciato a sentirsi poco bene la scorsa settimana e da giovedì non era più andato a scuola. Domenica, però, aveva voluto a tutti i costi scendere in campo nella partita contro il Caselle, categoria Esordienti. «Aveva giocato solo il primo tempo e contribuito alla vittoria con zero gol subiti — si commuove l’allenatore Fabio Salomone —. Era un ragazzo straordinario, me lo ricordo lo scorso anno, quando veniva a vedere le partite dei grandi e mi diceva “mister avete vinto di corto muso”».

I ricoveri

Lunedì però le sue condizioni sono peggiorate ancora e i genitori lo hanno portato in ospedale a Chivasso. «Aveva febbre alta, dolori e non riusciva a dormire — si dispera lo zio Alessandro —. Ricoverato due volte in un giorno e sempre rimandato a casa con una cura di antibiotici». Mercoledì mattina papà Roberto è andato al lavoro alla Coral di Leinì, mentre mamma Valeria e l’adorato cane Freccia sono rimasti nell’elegante casa ai piedi della collina di Castiglione per monitorare le sue condizioni. «Nel pomeriggio sono peggiorate — aggiunge zio Alessandro —. Mia cognata lo ha portato di nuovo a Chivasso, ma lo hanno dimesso, con sospetta polmonite. Alla sera è svenuto, poi si è ripreso ancora».

Dall’Asl To4 hanno diffuso un comunicato, esprimendo vicinanza alla famiglia: «Da una prima analisi risulta che siano stati effettuati gli accertamenti necessari e siano stati correttamente seguiti i protocolli previsti». Anche il Torino si è unito al lutto. Il Gassino è società legata al club granata da un rapporto di collaborazione. «Andrea Vincenzi era uno sportivo appassionato e un giovanissimo atleta — recita la nota del club granata —. Il Presidente Cairo e tutto il Torino, profondamente addolorati per la triste notizia, sono vicini con affetto alla famiglia Vincenzi».

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