Rc Auto, prezzi in calo: perché oggi l’assicurazione costa meno

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Sono tre i milioni di veicoli che viaggiano in Italia senza l’assicurazione RC obbligatoria: è il 5,6% del parco circolante. La stima è dell’Ania, l’Associazione delle compagnie assicurative. Ma tra i motivi della mancata assicurazione – un problema per la collettività e per chi paga la polizza, che finisce per pagare di più, dovendo comprendere anche il rischio dei non assicurati – è che non può essere indicato il prezzo. Se è vero che per anni il costo dell’assicurazione obbligatoria per le auto in Italia era sensibilmente maggiore di quello di altri Paesi europei, è anche vero che questa forbice si sta chiudendo. Negli ultimi 10 anni il prezzo medio della RC auto è sceso del -23%, a fronte di un aumento dei prezzi al consumo del +19%. Questo significa che, in termini reali, la discesa del premio RC auto è stata del -36%.

La discesa del prezzo medio della RC auto ha avuto, tra l’altro, due importanti effetti positivi: da un lato la convergenza del prezzo medio italiano con quello medio dell’area Euro, con un differenziale passato da quasi 200 euro a meno di 50; dall’altro la convergenza dei prezzi, in Italia, a livello interprovinciale: il differenziale Napoli-Aosta, che si utilizza da tempo come “spread” della RC auto, si è più che dimezzato, grazie a una discesa dei prezzi nelle aree del Sud superiore a quella sperimentata nel Centro-Nord (dove erano già più bassi).

Sono alcune delle indicazioni contenute nella recente comunicazione condotta da Ivass (l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni), esibendo i dati di una specifica indagine, chiamata IPER, Indagine sui Prezzi Effettivi della Rc auto, istituita nel 2013.

Un obbligo ma non per tutti

Rc auto obbligatoria per tutti? Non proprio. La legge prevede alcune deroghe esplicite. Non sono infatti soggetti all’obbligo:

  • I veicoli formalmente ritirati dalla circolazione (quelli radiati per demolizione, ma anche quelli per esportazione);
  • I veicoli il cui uso è vietato, in via temporanea o permanente, in forza di una misura adottata dall’autorità competente (per esempio quelli sequestrati o sottoposti a fermo amministrativo);
  • I veicoli non idonei all’uso come mezzo di trasporto (i mezzi che non sono tecnicamente in grado di circolare perché, per esempio, privati del motore);
  • I veicoli il cui utilizzo è stato sospeso in seguito a una formale comunicazione all’assicurazione; la sospensione, specifica la legge, può essere richiesta più volte fino a un massimo di dieci mesi (per i veicoli storici il termine di sospensione può essere prorogato più volte e non può avere una durata superiore a undici mesi);
  • Veicoli a motore azionati esclusivamente da una forza meccanica che circolano sul suolo ma non su rotaia, con una velocità di progetto massima superiore a 25 km/h oppure un peso netto massimo superiore a 25 kg e una velocità di progetto massima superiore a 14 km/h;
  • Qualsiasi rimorchio destinato ad essere utilizzato con un veicolo come definito sopra, a prescindere che sia agganciato a esso;

I veicoli elettrici leggeri individuati con apposito decreto del ministro delle Imprese e del made in Italy e del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (per esempio i monopattini, i segway e i monowheel). Sono escluse da quest’obbligo anche le sedie a rotelle destinate esclusivamente alle persone con disabilità fisiche in quanto, precisa la legge, “non sono considerate veicoli”.

La crisi Ucraina e l’inflazione

La discesa dei prezzi delle polizze Rc auto è stata ininterrotta fino alla crisi internazionale della guerra in Ucraina con la conseguente fiammata dell’inflazione. Il primo rialzo nel 2021, con un +3,8%, e poi nel 2022 un inasprimento ulteriore dell’11,3%. Lo scorso anno gli aumenti sono stati contenuti sotto l’1%.

Da notare che i rialzi non si sono manifestati in maniera uniforme nei vari segmenti del mercato auto, colpendo in misura maggiore sia i soggetti più giovani, sia quelli con classe di rischio più elevata. Alla base di questi rialzi vi è la spinta che stanno imprimendo i costi medi dei sinistri. Infatti, come noto, il premio puro (che con i caricamenti va a comporre il premio di tariffa) è il prodotto della frequenza dei sinistri e del loro costo medio. E qui forse si spiegano i rincari per gli assicurati più giovani, più inclini ai sinistri, e comunque assicurati con una previsione più negativa.

Uno strumento di controllo e di verifica della reale sinistrosità del conducente sarà la “scatola nera”. Tenuto conto che la black box è diventata uno strumento di rilevazione molto diffuso, presente su almeno un quinto dei veicoli in circolazione, l’Autorità Antitrust ha di recente proposto, per stimolare la mobilità della clientela, l’individuazione di un set minimo di informazioni sullo stile di guida dei conducenti che possa essere “portabile” da una compagnia a un’altra. La competizione tra imprese ne verrebbe accresciuta, gli effetti di lock-in dei clienti verrebbero ridimensionati e ne beneficerebbero tutti gli assicurati.

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