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Sale anche a Roma la preoccupazione per la Dengue: l’aumento dei casi ha fatto innalzare l’allerta nei porti e negli aeroporti in Italia, anche a Fiumicino. Dove è stata disposta la disinfestazione degli aerei provenienti da Paesi a rischio. La Dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sud Est asiatico e Cina, India, Medio Oriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.
“In Italia, dal primo gennaio al 4 dicembre 2023 sono stati registrati dal sistema di sorveglianza nazionale 347 casi confermati di Dengue – spiega Gaetano Maffongelli dirigente medico della UOC Malattie ad alta intensità di cura dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS – di cui 82 casi autoctoni, cioè pazienti che hanno contratto l’infezione senza aver soggiornato in ambienti tropicali. Di questi, 42 sono stati registrati nel Lazio: due in provincia di Latina, uno ad Anzio e 39 in diverse parti della città metropolitana di Roma. La trasmissione autoctona del virus, seppur in presenza di un numero limitato di casi, è stata oggetto di un’accurata indagine epidemiologica e sono state prestabilite attività di controllo del vettore e, nelle aree in cui si è verificata una trasmissione locale, sono state attivate tutte le misure preventive previste a tutela di trapianti e trasfusioni”. Ma che cos’è la Dengue? Come si contrae e chi è a rischio? Il dottor Maffongelli risponde a tutte le domande.
Cos’è la Dengue e come si contrae?
La Dengue è un’infezione trasmessa da zanzare e causata da un virus a RNA. Tra le infezioni virali trasmesse da zanzare è la più comune nei climi tropicali e subtropicali. Il virus è trasmesso dalla puntura di zanzare infette del genere Aedes. In particolare dalla Aedes aegyptii ma anche da Aedes albopictus, nota anche come zanzara tigre e presente anche alle nostre latitudini.
Chi è più a rischio?
Ovviamente è più a rischio chi soggiorna in zone a clima tropicale e subtropicale in cui l’infezione è endemica. L’uso corretto di repellenti idonei riduce il rischio di contrarre l’infezione. Coloro che hanno un’infezione per la seconda volta, inoltre, hanno un rischio doppio o triplo di maggiore gravità. I minori di 5 anni, e in particolare i bambini sotto il primo anno di età, e i grandi anziani (dagli 85 anni) sono a rischio di gravità anche durante la prima infezione.
Quali sono i sintomi? Ci sono complicazioni?
La maggior parte delle persone affette da Dengue risulta essere asintomatica, o con sintomi simil-influenzali lievi, e migliora in una o due settimane. Nei casi sintomatici, il virus si manifesta solitamente con un andamento in tre fasi: una primacon febbre, segue una fase di risoluzione del quadro febbrile e poi il successivo coinvolgimento di organo singolo o multiplo che in alcuni casi può avere una prognosi sfavorevole, con un deficit di uno degli organi interessati. La sintomatologia simil-influenzale insorge solitamente 4-10 giorni dopo l’infezione e dura per 2-7 giorni. I sintomi possono includere febbre elevata, cefalea, dolore retro-orbitario, dolori muscolari e articolari, nausea, vomito, linfoadenopatie, rash cutaneo.
Come si cura?
Non esiste una terapia specifica ma solo sintomatica, volta cioè a garantire un’adeguata idratazione, un controllo della febbre e ad alleviare eventuali disturbi. È importante, a questo proposito, evitare nelle fasi iniziali l’uso di antiinfiammatori non steroidei che possono complicare la malattia.
Ci sono vaccini?
Esistono attualmente due vaccini. Il vaccino Dengvaxia è un vaccino vivo attenuato CYD-TDV e gli studi clinici hanno dimostrato come sia efficace e sicuro nelle persone che hanno avuto una precedente infezione da virus della Dengue. Nei soggetti senza storia di infezione, invece, la Dengvaxia aumenta il rischio di malattia grave, a causa di una condizione chiamata potenziamento anticorpo-dipendente (ADE): la vaccinazione induce anticorpi che potrebbero peggiorare una successiva infezione. Poi è disponibile da poche settimane il nuovo vaccino Qdenga, che è il primo indicato anche in soggetti non esposti all’ infezione. Qdenga è un vaccino a due dosi di virus inattivato. I dati dei primi studi documentano un’efficacia dell’80% contro la Dengue sintomatica e del 95% contro l’ospedalizzazione. A breve sarà disponibile presso l’ambulatorio di Medicina tropicale dello Spallanzani e verranno pubblicate, sul sito dell’istituto, le indicazioni per accedervi. In particolare, avranno un accesso preferenziale i viaggiatori e lavoratori che devono soggiornare a lungo nei Paesi endemici, i migranti che provengono dagli stessi Paesi, e tutti coloro che hanno evidenza di pregressa infezione da Dengue.
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