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Il Fascicolo sanitario elettronico (Fse), «monumento» di una sanità digitale che in Italia fa ancora fatica ad affermarsi, è attivo in tutte le regioni e province italiane. Secondo i dati del cruscotto di Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) sono 418.608.790 i referti digitalizzati caricati e 57.663.021 gli Fse attivati. Numeri importanti, che tuttavia nascondono una realtà nella quale questo strumento è utilizzato «a macchia di leopardo»: dal poco o niente al massimo delle sue potenzialità.
Dati del cruscotto alla mano, riferiti all’ultimo trimestre del 2023: le Aziende sanitarie lo utilizzano con percentuali variabili dallo 0,5% nel Molise al 100% in Lombardia, Toscana e Provincia di Trento. In misura maggiore lo fanno i medici (dal 3% in Lazio e Liguria al 100% in Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Provincia di Trento e Valle d’Aosta), mentre i cittadini rappresentano una forbice che va dall’1% nelle Marche all’81% in Emilia Romagna (mancano però i dati di 10 fra regioni e province).
I risultati dell’indagine di Altroconsumo sul Fse
Cosa dovrebbe contenere il Fse
Secondo quanto recita il sito di Agid: «Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. Tutte le informazioni e i documenti che costituiscono il FSE sono resi interoperabili per consentire la sua consultazione e il suo popolamento in tutto il territorio nazionale e non solo nella regione di residenza dell’assistito. Questo permette all’assistito una maggiore libertà nella scelta della cura e nella condivisione delle informazioni che sono tutte disponibili tramite l’accesso al Fascicolo dai professionisti sanitari».
In realtà non è sempre così. L’ indagine di Altroconsumo fa emergere infatti profonde differenze nell’organizzazione dei siti, dei dati contenuti e dei servizi messi a disposizione dei cittadini.
I dati e i documenti
Partiamo dai dati e dai documenti. Per come è stato congegnato, il Fse deve contenerne un nucleo minimo: i dati identificativi e amministrativi dell’assistito, le informazioni del medico di base, i referti di laboratorio, il profilo sanitario sintetico, mentre altre informazioni sono facoltative. A giugno 2023 Altroconsumo ha analizzato i Fascicoli Sanitari di 19 Regioni (mancano Molise e Valle d’Aosta perché non è stato possibile effettuare le rilevazioni in tempi utili) ed è emerso che in tutti i Fascicoli monitorati si accede con lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) o con la carta d’identità elettronica: in alcuni casi è ancora possibile entrare con il lettore della tessera sanitaria (ma provateci e… buona fortuna).
Tutti i Fascicoli riportano dati identificativi e amministrativi dell’assistito e le prescrizioni stampabili, un miglioramento decisivo rispetto al passato perché possono essere utilizzate in farmacia o nelle strutture. I referti riguardano per lo più gli accessi nelle strutture pubbliche, in diversi casi, invece, sono presenti i soli esami di laboratorio e mancano i referti delle visite specialistiche.
Il profilo sanitario sintetico
Un altro punto debole dei Fascicoli è il profilo sanitario sintetico che andrebbe compilato dal medico di famiglia: continua a essere assente e anche quando è presente l’icona, è di fatto vuota. Nel Fascicolo Sanitario di Marche e Sicilia non è ancora possibile cambiare il medico online. Purtroppo, solo nella metà dei Fascicoli analizzati è possibile pagare il ticket e/o gestire le esenzioni.
Su 19 siti analizzati solo 8 hanno ricevuto una valutazione positiva: si tratta di portali che oltre a fornire le informazioni di base tipiche del FSE offrono servizi extra. In generale, la presenza e completezza delle informazioni (dati, ricette, referti…) e la grafica sono migliorati rispetto all’ultima indagine di Altroconsumo del 2020, sono stati fatti notevoli passi in avanti poiché tre anni fa, in diversi casi, esistevano fascicoli completamente vuoti. I servizi extra invece non sono ancora disponibili per tutti: solo in 13 Fascicoli su 19 è possibile prenotare esami e visite.
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