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Avere cura dei vetri della propria auto, per una ovvia questione di visibilità e di sicurezza, oltre che di estetica, non vuol dire ‘semplicemente’ prendersene cura dal punto di vista igienico, con costanti pulizie accurate. Anzi.
Ci sono degli aspetti che devono essere conosciuti, e in particolare informazioni e, nello specifico, dei veri e propri codici che ci raccontano molto più di quanto non immaginiamo in relazione ai vetri delle nostre auto. Ovvero?
Esistono dei codici, senza i quali, di fatto, saremmo letteralmente nei guai e in pericolo: in gioco, in primo luogo, vi è la sicurezza di chi si trova a bordo, anche se non ce ne rendiamo conto. Ma di quali codici si sta parlando?
Delle volte, o forse anche il più delle volte, non facciamo davvero caso fino in fondo a tutto ciò che si trova nella nostra auto, anche se solo nella forma di ‘scritte’, o placche, o diciture o appunto, codici. Magari ci chiediamo cosa siano.
Magari guardando e notando certi numeri e codici ci interroghiamo a che cosa servano, ma poi ci passiamo sopra un ‘velo’ di generale indifferenza, e continuiamo a guidare. E invece faremmo bene a conoscerli, anche solo a grandi linee.
Parabrezza e codici, cosa sapere
Come detto, in questo caso parliamo di codici che si trovano e fanno riferimento al parabrezza, che se dovessero mancare, ci metterebbero di fronte a un gran problema. In primis in ordine di rischio incolumità. Vediamoli, dunque. Le diciture, in modalità di simboli che si trovano sul parabrezza di solito sono ben dieci.
Si parte dal logo della casa automobilistica, che però a volte può mancare, e quello del produttore del vetro, sempre presente. Poi ci sono le indicazioni Tempered che descrive il tipo di vetro e lo si trova su finestrini e lunotto e quello della dicitura Laminated se presente lamina in PVB e si trova su l parabrezza.
Codici sui vetri auto, cosa indicano
Le diciture che possiamo trovare con la numerazione ‘romana’ (da I a VI per intenderci) indica il tipo di parabrezza, se rinforzato, se standard, se termico o ancora se prodotto in policarbonato e in relazione al rapporto di trasmissione della luce.
Si aggiungono poi la dicitura E con l’indicazione del paese europeo che ha omologato i vetri, e quella di conformità (ECE R343), a cui si integra quella CCC se riferita a parametri di sicurezza cinesi o M,AS,DOT se in USA. Infine, ecco data e numeri di produzione dei vetri e della vettura in sé.
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