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Stavano chiacchierando, sereni. Mentre insieme, vicini, andavano a timbrare il cartellino. Con la testa già verso casa. Poi, in poco più di un secondo, la tragedia. Senza avere il tempo di accorgersene, spostarsi, gridare.
Mattia Mauro, 38 anni compiuti a dicembre, di casa a Dello, è morto così, a fine turno. Travolto da un «merlo» telescopico di passaggio negli spazi esterni della Scotuzzi Agriservizi Spa, azienda di Longhena che si occupa di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi per allevamenti.
L’allarme è scattato alle 18.30, quando il collega che l’ha travolto, disperato, ha fermato subito il sollevatore ed è sceso nel tentativo di soccorrere il 38enne. Purtroppo, per lui, non c’è stato nulla da fare: inutili i tentativi, ripetuti, di rianimarlo, da parte degli operatori del 118 arrivati in ditta insieme ai tecnici dell’Asst Franciacorta e ai carabinieri di Verolanuova. Il suo cuore, alla fine, si è fermato.
Stando alle testimonianze, e alla (agghiacciante quanto inequivocabile) sequenza ripresa dalle telecamere di videosorveglianza installate all’interno degli stabilimenti, Mattia stava, appunto, attraversando a piedi gli spazi interni al sito aziendale — in cui convivono la Scotuzzi Agriservizi e la Sgll srl, per la quale lavorava lui —: prima nel capannone, con il muro a «proteggerli» sulla destra, poi le strade fuori dai magazzini. Mancava così poco, all’uscita.
All’improvviso, ecco arrivare il sollevatore telescopico (di quelli adibiti a movimentare i bancali di mangime) che si stava spostando da un punto all’altro degli stabilimenti, con il cassone anteriore abbassato, a coprire, almeno apparentemente, la visuale del conducente. Che Mattia (in foto)— e il collega — proprio non l’avrebbe visto. Il cassone l’ha agganciato in un attimo. Senza lasciargli scampo. Salvo per miracolo l’altro operaio: per una ventina di centimetri. Disperati i genitori di Mattia, arrivati a Longhena in serata. Al vaglio degli inquirenti la dinamica e la verifica del rispetto di tutte le procedure di sicurezza. «Bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante» scriveva Mattia sul suo profilo social, facendo sua una frase di Nietzche.
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