Monitoraggio Lea. Schillaci: “Sono dati provvisori ma credo che debbano essere da stimolo alle Regioni per migliorarsi”

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Il Ministro della Salute ha poi parlato anche del nuovo tariffario della specialistica ambulatoriale che dovrebbe entrare in vigore il 1° aprile e che ha scatenato le ire di molte associazioni perché ci sarebbero molte tariffe in ribasso: “Ci sono dei fondi (50 mln), soprattutto dall’anno prossimo, che possono essere utilizzati sia per introdurre le prestazioni, sia per aumentare il rimborso per alcune di queste che sono state limate”.

21 FEB

“È un dato provvisorio ma credo che debba essere da stimolo alle Regioni per migliorarsi. Quindi è una prima valutazione ma ancora siamo nel primo quadrimestre e c’è tempo poi per avere i dati definitivi e per migliorare le performance. Credo che il Ministero debba servire da coordinamento e da stimolo alle Regioni per fare meglio”. È questo il commento del Ministro della Salute, Orazio Schillaci a margine della sesta edizione dell’evento ‘Inventing for Life Health Summit’, promossa oggi al Maxxi di Roma da Msd Italia, sui dati provvisori del monitoraggio Lea 2022 anticipati da Quotidiano Sanità.

Il Ministro ha parlato anche del nuovo tariffario della specialistica ambulatoriale che dovrebbe entrare in vigore il 1° aprile e che ha scatenato le ire di molte associazioni perché ci sarebbero molte tariffe in ribasso: “Stiamo lavorando con le Regioni anche sul nuovo tariffario, che era fermo al 2017. C’è stato ovviamente un abbassamento del prezzo di alcune prestazioni, penso alla medicina del laboratorio o ad alcune prestazioni specialistiche. Ci sono dei fondi (50 mln), soprattutto dall’anno prossimo, che possono essere utilizzati sia per introdurre le prestazioni, sia per aumentare il rimborso per alcune di queste che sono state limate. Siamo al tavolo con tutti i rappresentanti, anche soprattutto della medicina del laboratorio, per trovare delle soluzioni condivise, sempre nel primario interesse dei pazienti”.

Schillaci è tornato anche sul tema del personale: “Prima di aumentare gli stipendi, guardiamo con attenzione all’indennità di specificità medica. Vogliamo far sì che venga abolito il tetto assunzionale di spesa. Questa è la vera battaglia che speriamo di chiudere entro il 2024”.

Il ministro ha poi ribadito l’intenzione di lavorare sull’attrattività del Servizio sanitario nazionale per la professione medica e infermieristica. “Stiamo combattendo i gettonisti. Se ci sono i gettonisti che lavorano – ha sottolineato Schillaci – non ci sono i medici che vanno nel Ssn. Dobbiamo rendere più attrattiva la situazione del Servizio sanitario nazionale e far sì che chi fino oggi faceva il gettonista vada nel Ssn”.

Un riferimento anche alla Dengue per l’elevato numero di casi registrato in Sud America che ha anche portato il Ministero ad innalzare il livello di allerta: “Per quanto riguarda la Dengue, la situazione in Italia è sotto controllo, ma siamo allertati e per questo motivo stiamo facendo tutto ciò che necessario. Al momento siamo tranquilli”.

E sul rischio di nuove pandemie, dopo il monito lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità sulla malattia X, Schillaci ha assicurato che, “sulla base di quello che è successo per il Covid, credo che siamo in grado di fronteggiare una nuova pandemia. Abbiamo imparato la lezione del Covid e quindi siamo pronti. Spero ovviamente che non ci sia nessuna nuova pandemia per i prossimi 100 anni. Se considerate – ha ricordato ai cronisti – che il Covid è esploso 100 anni dopo l’influenza spagnola, speriamo che avremo qualche anno tranquillo per pensare a migliorare la nostra sanità e per dare le risposte ai cittadini sui tanti temi caldi. Penso alle liste d’attesa, alla prevenzione, alle malattie oncologiche, agli gli screening su cui stiamo lavorando”.

21 febbraio 2024
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