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“Il terzo mandato non era inserito nel programma, non è iniziativa del governo, era un’iniziativa parlamentare”. Così, durante la registrazione di “5 minuti” su Rai1, Giorgia Meloni prova a minimizzare la spaccatura nella maggioranza dopo il voto sul terzo mandato per i governatori. “Ci sono state opinioni diverse” e se ne è discusso “in massima serenità” ma “non è una materia che in qualche maniera crea problemi al governo o alla maggioranza”, ha assicurato la premier, aggiungendo che “l’italia viene percepita come il governo più stabile in Europa perché è il governo più stabile in Europa. Leggo sui giornali delle litigate e ne rido con le persone con cui starei litigando. Che il governo cada è solo una speranza della sinistra”. “Sono favorevole al vincolo dei due mandati” per il premier, ha poi precisato la presidente del Consiglio a Porta a porta. “Credo che la cosa più sensata sia trovare una regola che vale per tutti”, per sindaci e governatori.
Il premierato: “Nessuna deriva autoritaria”
Meloni ha affrontato il tema della riforma del premierato. La soglia per il premio di maggioranza “è una delle materie degli emendamenti presentati e se ne discuterà, va rimandato alla legge elettorale ma, per dare stabilità bisogna garantire una maggioranza”, ha sottolineato la premier. “Mussolini c’entra poco perché nel sistema semi-presidenziale francese funziona più o meno così, con il secondo turno, e nessuno ha mai gridato al rischio fascismo”, ha detto Meloni respingendo le accuse di deriva autoritaria. “Questo è l’eco delle polemiche italiane. Noi vogliamo far scegliere gli italiani e non gli inciuci di palazzo”.
Il Medio Oriente: “Israele in una posizione difficile, serve cessate il fuoco”
Intervistata da Bruno Vespa, la premier ha anche parlato della guerra in Medio Oriente: “Israele è in una posizione estremamente difficile per la natura della situazione e soprattutto perché Hamas ha usato la questione palestinese per aggredire Israele e oggi usa i civili palestinesi per farsi scudo – ha detto Meloni a Porta a Porta – Io penso che serva, pur comprendendo le difficoltà di una situazione che è molto complessa, far capire che questa escalation non aiuta, non aiuta nessuno, ma non aiuta neanche Israele. Penso che serva un cessate il fuoco umanitario, iniziative di descalation sono necessarie. Penso che la soluzione strutturale del problema palestinese serva anche a Israele”.
La guerra in Ucraina: “L’Occidente non dia segnali di stanchezza”
“Ho convocato la riunione dei leader del G7” in videoconferenza sul tema dell’Ucraina, ha detto la premier, perché “penso che l’Occidente non debba dare da questo punto di vista segnali di stanchezza”. Alla domanda se la videochiamata di sabato sarà presieduta da lei a Kiev, Meloni si è limitata a rispondere: “Si vedrà…”.
Lo scontro con De Luca: “In Campania i fondi Ue usati per la festa del fagiolo e della patata”
Nel corso del programma di Vespa la premier ha commentato anche gli attacchi del governatore campano: “Abbiamo fatto una riforma dei fondi di coesione, l’80% va al Sud. In molti casi negli anni passati non sono stati spesi. Il dato della Campania è interessante: aveva a disposizione oltre 3 miliardi e ha speso 800 milioni circa. Ci sono quindi oltre 2,5 miliardi a disposizione per una Regione che ne ha bisogno. Se De Luca avesse speso meno tempo a fare le dirette social e più tempo a lavorare avremmo ottenuto più risultati”. ha detto la presidente del Consiglio. “Se uno guarda l’utilizzo dei fondi di Coesione in Campania ho trovato la festa del fagiolo e della patata, la rassegna della zampogna, la festa del caciocavallo. Mi chiedo se queste siano le priorità”.
A chi le chiedeva degli insulti del presidente campano, Meloni ha risposto: “Sono rimasta molto molto colpita dal silenzio” di Elly Schlein “sugli insulti e i metodi di De Luca. Non vengano a farci la morale tutti i giorni. Perché quando è stato chiesto a Schlein cosa ne pensava, lei ha risposto ‘ho già parlato di autonomia’. L’ho trovato geniale. Farò così anch’io. Gente che fa lezioni di morale e poi non si assume le responsabilità non mi convince”.
Il futuro dell’ex Ilva
Per l’acciaieria di Taranto la premier ipotizza “una cosa simile a quella fatta per Monte dei Paschi di Siena”. “Per anni – ha detto Meloni – lo Stato italiano ha messo i soldi in una situazione drammatica, poi a un certo punto abbiamo risanato Mps e la banca ha ricominciato a fare utili”. “Pian piano lo Stato uscirà e io vorrei fare una cosa che è simile a quella che abbiamo fatto su Mps: dimostrare che siamo consapevoli della forza che questa azienda può avere”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
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