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“Non mi fa nessuna paura”. Elly Schlein plaude al sì di Giorgia Meloni, che nella conferenza stampa di fine anno (rinviata all’anno nuovo), aveva accettato il duello catodico. Dove si farà ora il faccia a faccia tra le prime due donne leader della politica italiana? Tre uomini i primi giornalisti a candidarsi: Vespa, Mentana e de Bellis. Un’occasione persa? Myrta Merlino, sentita da Repubblica, si oppone al fronte di soli maschi: “Cambiamo il mondo con una sola immagine”.
Ma andiamo con ordine. Subito dopo il via libera al duello, Bruno Vespa ha prontamente segnalato di aver bruciato tutti. “Noi abbiamo per primi fatto l’invito a entrambe, un minuto dopo che la leader del Pd avanzò la richiesta di un confronto”, ha dichiarato il conduttore di Porta a Porta, riferendosi a novembre scorso quando ospitò le due leader, ma in due interventi separati sulla legalità. “Ovviamente è ancora tutto da decidere, tempi e modalità”, prosegue Vespa, sottolineando però che “la par condicio scatterà 60 giorni prima delle elezioni europee e, salvo che non cambino le regole, il confronto dovrà avvenire prima di quella data”.
Anche Enrico Mentana ha avanzato a modo suo la candidatura. “Mi piacerebbe che il genere tornasse in auge (chiunque sia a ospitarlo!). – ha postato su Instagram il direttore del TgLa7 –Toccò proprio a me per sorte inaugurarlo esattamente 30 anni fa, con Berlusconi e Occhetto. Mi capitarono poi Berlusconi-Prodi, due anni dopo, e la sfida del Cav con Rutelli”. Post accompagnato dalle foto del suo “Braccio di ferro”, quelle sfortunate del celebre completo marrone del segretario post comunista Achille Occhetto. Immagini che hanno fatto la storia della comunicazione e della politica italiana. Questione di curriculum, insomma.
Il terzo pretendente è SkyTg24, il cui direttore Giuseppe de Bellis sottolinea che i confronti televisivi fra i leader sono stati spesso ospitati dalla tv all news, “la casa del confronto”, la definisce. Poi ovviamente c’è Mediaset, che sta alla finestra. Ovviamente è un’occasione che fa gola a tutti i player della tv, tanto che si è già parlato di due confronti, uno sulla tv pubblica e uno su quella commerciale.
Non una questione banale. Il “dove” infatti in genere definisce anche le regole d’ingaggio. In passato, sono stati due i format con maggiore successo. Quello del confronto “aperto”, con botta e risposta fra i duellanti. E quello “all’americana”, con domande chiuse alle quali rispondeva prima l’uno, poi l’altro competitor. Il primo è stato scelto da Matteo Renzi e Matteo Salvini nel duello dell’ottobre 2019 proprio nello studio di Bruno Vespa. Il secondo è il format preferito da Sky, utilizzato più volte nelle campagne elettorali e nelle primarie del Pd, mettendo assieme anche più di due candidati.
Come non banale è un’altra questione, quella di genere. I primi tre a candidarsi per il primo storico faccia a faccia tra leader donne, sono maschi. A rompere il fronte, ci prova Myrta Merlino, che, sentita da Repubblica, conferma che modererebbe “di corsa” il duello Schlein-Meloni. “Adorerei”, dice la la conduttrice, oggi a Mediaset, di “Pomeriggio Cinque”. “Cambiamo il mondo con una sola immagine”, aggiunge e in riferimento alle immagini postate da Mentana: “Questa è la foto del millennio passato! Ora va scattata la foto del nuovo millennio”, conclude. Sicuramente, la questione è sul tavolo.
Detto che la partita vera si accenderà se, e quando, le due leader annunceranno la discesa in campo per le elezioni europee, un antipasto del duello tv sarà il premiertime alla Camera, fissato per il 17 gennaio, quello saltato a dicembre per l’impegno di Meloni al Consiglio europeo.
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