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Mancano all’appello 3.501 farmaci, la carenza di medicinali esplosa durante la pandemia si è ormai cronicizzata. Antinfiammatori, antiepilettici, antibiotici, ma anche farmaci per il pancreas, l’elenco dei farmaci carenti aggiornato dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, è davvero lungo. Succede, sempre più spesso, per problemi legati alla produzione e alla commercializzazione di questi prodotti. Con mancanza non solo al bancone della farmacia, ma anche nelle forniture utili agli ospedali.
«I farmaci purtroppo seguono ormai le logiche del mercato – spiega Giuseppe De Filippis, presidente dell’Ordine dei farmacisti comaschi – il nostro Paese ha rinunciato a produrre medicinali e principi attivi in arrivo oggi da nazioni come Cina e India. Da noi i prezzi sono molto meno competitivi, dunque veniamo meno riforniti. La pandemia ha evidenziato questa dinamica, facendo di molto salire la domanda di alcuni farmaci, oppure per alcuni test che sono per alcuni periodi andati troppo di moda. In più ci sono difficoltà legate al reperimento dei materiali, per blister e confezioni. Fatto sta che il problema invece di andare verso una soluzione si è ormai cronicizzato e sinceramente preoccupa». «La problematica delle indisponibilità – così scrive l’Aifa – è generata da distorsioni del mercato spesso collegate alle dinamiche del circuito distributivo».
La carenza del farmaco Creon per la cura del pancreas è stata sollevata anche dal cantante Fedez. Vero che per buona parte di questi medicinali mancanti esistono farmaci equivalenti (2.594 sui 3.501 farmaci carenti), oppure terapie alternative (504), ma non sempre è così semplice. «Per il Creon, degli enzimi digestivi utilizzati la cura del pancreas, non ci sono alternative – dice ancora De Filippis – ma ciclicamente sono mancati anche degli antibiotici. Certo si possono provare anche altri antibiotici, ma si tratta di terapie mirate per combattere precisi agenti patogeni. Sbagliare è pericoloso, può provocare nel lungo periodo una resistenza dei germi ai farmaci».
Alcuni farmaci in Italia costano troppo poco e così non arrivano nuove forniture, al contrario oltre confine in Svizzera si trovano, seppur a caro prezzo. Altri farmaci, per esempio le nuove generazioni di antitumorali, costano invece molto e quindi a lungo attendono la validazione delle autorità prima che i cittadini possano utilizzarli tramite sistema sanitario. Va ricordato che, nonostante più richieste mosse da voci autorevoli, il nostro Paese non ha mai organizzato la vendita “puntuale” dei farmaci. La terapia prescritta non corrisponde in molti casi al numero dei farmaci contenuti nelle scatole e così tantissime medicine vengono gettate via.
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